Cap 134. La lunga attesa

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"Ti aiuterò. Ne abbiamo passate tante. Passeremo anche questa." Disse Jensen.


Sam lo baciò con foga, Jensen lo prese tra le braccia, stringendolo e Sam allacciò le gambe alla sua vita.

Continuarono a baciarsi mentre Jensen cercava di trasportare Sam di là.

" Possiamo occupare...una stanza per stanotte?" chiese Jensen alla cameriera che passava per il corridoio e li guardava stranita.


"Ehm...certo...i piani superiori..." disse la biondina.

"Grazie!" disse Jensen portando Sam di sopra.

Quando furono sopra, Jensen fece distendere Sam sul letto ma le sue gambe rimasero allacciate alla sua vita quindi Jensen cadde con lui, sopra di lui.

Il bacio non si interruppe, ma anzi, divenne più saldo.


"Oh, ti amo così tanto, Sam..." disse Jensen, mentre gli slacciava i bottoni della camicia.




Un'ora dopo, pagarono al bancone per la stanza occupata, un po' imbarazzati e si apprestarono per tornare a casa.

"Mi dispiace che hai dovuto pagare...avremmo potuto...sai...a casa e..." si scusò Sam, ma Jensen non voleva che Sam si scusasse.


"I momenti migliori sono quelli che hai quando senti quel bisogno impellente." Disse Jensen, prendendogli il mento, giocando con le sue labbra.

"Jensen, mi dispiace così tanto, io non volevo ferirti..."


"Schhh." Disse Jensen, posandogli un dito sulle labbra. "Noi non ci feriamo mai davvero, non con un amore come il nostro." Disse.

Sam sorrise incantato davanti a quelle parole.


"E poi anche io non sono stato proprio una boccuccia di rose." Gli rammentò Jensen.

"Permettimi almeno di sdebitarmi. Lascia guidare me."

Jensen scosse la testa e rise per la tenerezza di Sam. "E va bene sasquatch, guida tu!" acconsentì.




Quando tornarono a casa, dovettero decidere il da farsi e lì arrivarono le prime complicazioni.

Era una cosa delicata, così delicata che...avrebbe potuto volerci un mese, se volevano preparare tutto, ovviamente con la sicurezza di non farsi scoprire.

"Un...mese? Ma Sam...e la cura? Non possiamo aspettare un mese intero! Farai prima la cura e poi faremo..."


Ma Sam l'aveva prontamente bloccato.

"No, Jens...faremo prima questo e poi la cura."


"No, Sam, ogni volta mi dici che la farai e alla fine non la fai mai, stavolta la fai, sto facendo tutto quello che mi chiedi, adesso tocca a te fare..."


"Jens, ti prego..." e Sam aveva lo sguardo e la voce così supplicante che Jensen dovette costringersi a guardarlo negli occhi e ritrovarsi a vacillare di nuovo. "Se faccio prima la cura, potrei non essere più la stessa persona di ora, non so chi sarò dopo e preferisco invece fare...questa cosa...ora...che sono ancora...io...dopo non so se sarò più...io."


"Non accadrà Sam, sarai ancora tu e lo faremo insieme, lo prometto." Disse Jensen tenendogli le mani.

"Non possiamo saperlo." Disse Sam. "Solo quest'ultimo favore, Jensen, giuro che..non ti chiederò più nulla. Non farò più i capricci. Lasciami fare solo....questo...ancora come Sam, ti prego."


Jensen era spaventato.

" Sam, io...se dovesse accaderti qualcosa, non me lo perdonerò mai."

"Non mi succederà niente, ci sei tu vicino a me, io mi fido di te."


Si abbracciarono. Jensen lo strinse forte. Si chiese se stava facendo la cosa giusta.

"Ok, ok...ma...dobbiamo chiamare Cas..." disse Jensen.

Sam deglutì. "Jens, se chiamiamo lui, dovremmo avvisare anche Jo. C'è anche lei adesso assieme a lui."


"Lo so, ma...non possiamo fare questa cosa da soli. Abbiamo bisogno del suo supporto."

"Ok..." disse Sam, dandogli un bacio sulla testa. "Ok..." disse ancora dandogli un bacio sulla guancia. "Grazie." Disse infine, abbracciandolo.



*


Qualche minuto dopo, Jensen stava chiamando Cas al telefono cellulare.

"Cas, amico, senti, non mandarmi a quel paese...ma ho un favore grosso da chiederti...non immaginerai mai cosa sto per dirti."

Amore e Morte nel mirino - SoulmatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora