Cap 58. La baita in montagna - terza parte

51 6 0
                                    

 Jensen era tornato a letto durante la notte, molto lentamente per non svegliare Jared.


Era mattina presto ora e Jared si rigirò nel letto, voltandosi verso Jensen e accucciandosi contro di lui.

"Giorno." Mormorò, sorridendo.

Jensen lo guardò confuso.

"Giorno...Jared...tu..." diceva, mentre Jared si faceva più vicino.

"Tu ricordi qualcosa di ieri notte?"

Jared lo guardò un po' perplesso, poi sorrise.

"Che c'è? Mi sono ubriacato?"

Jensen scosse lievemente la testa.

"Ho fatto qualcosa di brutto?"

"Assolutamente no."

"Ok.." disse Jared, piuttosto docilmente.

"Io...devo aver fatto un po' il cretino e mi sono mosso un po' di notte." Mentì Jensen, lasciandosi abbracciare da un Jared molto più contento ora.





*

Castiel era già sveglio e stava leggendo il giornale. Guardò un po' in tralice Jensen che in boxer stava mettendo su la caffettiera e Jared che lo abbracciava da dietro, facendo le fusa.

Sembravano il ritratto della felicità. A quanto pareva, la burrasca era passata.


*



"Mmm...senti...Jared non ricorda niente, quindi...non accennare a niente di strano con lui, intesi?" chiese Jensen, come se niente fosse, entrando nel bagno, mentre Castiel si stava lavando i denti.

"Ma se non so neanche che diavolo è successo!" si lamentò Castiel.

"Ok, per fartela breve, ieri Sam ha avuto una crisi nervosa e mi ha fatto così alterare che...l'ho spinto."

Castiel sgranò gli occhi.

"L'ho aggredito facendogli una scenata, ma credimi, Cas, era davvero fuori di sè. Solo che devo aver esagerato e per lo shock, Jared si è svegliato. Mi ha visto fuggire via e ora non ricorda niente. Tieni solo la bocca chiusa, ok?"

Castiel avrebbe voluto non tenere affatto la bocca chiusa. Avrebbe voluto anzi andare assieme a Jared a dargli manforte a picchiare Jensen, anzi già che c'erano, avrebbero potuto chiamare anche Sam. Come poteva Jensen chiedergli ancora qualcosa, dopo ieri notte??

"Accidenti, sto morendo di sete!" disse Jensen, uscendo dal bagno.





*

Era pomeriggio inoltrato e Jensen capitò per caso nella stanza, mentre Jared era lì, davanti allo specchio.

Aveva la faccia cupa e si teneva un dito.

"Jared...cosa...?"

"Niente. Mi sono tagliato con il fermacarte."

Jensen guardò a bocca aperta una gocciolina di sangue uscire fuori dal dito.

Si avvicinò piano, sospirando, premendo di più il fazzoletto.

Jared lo fissò.

"Ti ho sentito prima, in bagno, con Cas."

Jensen sospirò. Un po' se l'aspettava.

"Jar..."

"E mi ricordo tutto di ieri notte."

"Perché non me l'hai detto subito?"

"Perché ti sentivi in colpa."

Jensen sospirò di nuovo.

"Ascolta, mi dispiace, ma io...tu eri così intenzionato ad andare fino in fondo e io....non potevo lasciartelo fare."

"E ora?"

Jensen corrugò la fronte.


"Ora cosa?"

"Ora non sono incorporeo. Se volessi il mio sangue, puoi ancora averlo."

"Perché insisti tanto con questa storia?"

"Perché avrai comunque il mio sangue dentro di te, tra qualche giorno e questa è una cosa che desideri."

"Lo desidero solo perché tu credi che lo desideri?"

"So che lo vuoi. "

"Come lo sai?"

"Vedo lo sforzo che fai per trattenerti."

"Perché vuoi a tutti i costi che perda il controllo? Potrei farti del male!"

"Non credo che lo farai. Lascia che faccia questo per te, Jensen." disse Jared, togliendo il fazzoletto e porgendogli il polso.

"Jared....io..."

"Avanti."

Jensen si avvicinò piano e leccò piano una goccia di sangue dal suo dito.

"Com'era?"

"Uhm...salata, ma con un gusto agrodolce."

"Ti piace?"

"Sì. Oddio. Sì."

"Ancora?" chiese Jared.

"Jared...ti prego, non esagerare."

"Non lo farò." Disse Jared, prendendo il coltellino e facendosi un piccolo taglietto sul braccio.

Soffocò un gemito di dolore.

"Fa male?" chiese subito Jensen.

"Aiutami a non sentire il dolore. Vuoi? "

Così dicendo, Jared premette le labbra di Jensen contro il suo braccio, che succhiò piano, facendo gemere Jared.

Era un'esplosione di sensazione, di sensi, di sentimenti, di battiti del cuore che scoppiavano furiosi, di adrenalina e sovraeccitazione.

"Spogliami." Disse ancora Jared.

Jensen lo fece. Jared gli porse ancora il braccio e i sensi di entrambi sembravano amplificati. Jared sentì Jensen che gli faceva un succhiotto sul collo, ma senza mordere, poi inaspettatamente entrò dentro di lui. Non ci fu preparazione, ma non sentì dolore, forse a causa delle sensazioni amplificate del momento.

Jensen succhiò ancora una volta, ma pianissimo il braccio di Jared, per non fargli male, poi smise e gli legò stretto un fazzoletto al polso e uno al braccio.

Smise di concentrarsi sul sangue e riprese a spingere, ancora e ancora e ancora.

"Sì. Non fermarti, Jensen, non fermarti!"




L'orgasmo li travolse proprio mentre Castiel spalancò la porta e cambiò espressione, inorridito.

"Oh mio dio." Disse, mettendosi una mano davanti alla bocca e scappando a perdifiato dalla stanza.

"Adesso scappi. Non avresti dovuto proprio entrare. Ti dice niente l'espressione camera da letto??" gli disse Jensen di rimando, prendendolo in giro.

"Jensen..." disse Jared imbarazzato.

Jensen lo guardò addolcendo l'espressione e stampandogli un bacio dolce sul viso.

"Andiamo a sentire che vuole quello scocciatore. Vuoi? " gli chiese Jensen.




*

"Siete completamente usciti di senno?????" li aggredì Castiel.

"Castiel, calmati!" cercava di dire Jared, ma sapeva bene che il fazzoletto sistemato alla bell'e meglio sul suo polso, tradiva troppo palesemente quello che aveva fatto, senza contare il secondo fazzoletto sul braccio.

"Come hai potuto permettergli di farlo???" chiese Castiel.

"Ehi, è stata una mia scelta!" si intromise Jared.

"Lasci che prenda le tue difese, Jensen??"

"Ascolta, mi dispiace, Cas, ma Jared è il mio compagno, ok? Vuole starmi vicino e io non gliel'ho permesso ieri. Lui è stato male e oggi...volevo solo che capisse che mi fido di lui, che mi fido di noi! Che posso controllarlo! Che non mi sbrano il mio ragazzo!"

"Ah sì? E allora che cosa sono quei maledetti segni?"

"Sono solo dei morsi piccoli, Cas. io lo volevo! Non è successo niente, davvero!" disse Jared.

"Mi ferisce che pensi davvero che voglia fare del male alla persona che più amo al mondo, Cas."

"Tu stesso temi di fargli del male, Jensen! Perché non prendi una posizione?"

"Cas, adesso basta!" si intromise Jared.

"L'ho già presa!! Non voglio più ferire il mio ragazzo!!!"

"Dovevi proprio succhiare il suo sangue?" chiese Castiel. "Sei così assetato?"

"Non...non ti azzardare a paragonarmi a una sanguisuga, Cas. non ti permettere. Non è come sembra. Io...io non...c'è un legame molto più profondo con Jared. Quello che ha fatto per me è dimostrazione di un amore e di una fedeltà unica. In questi giorni sto bevendo il sangue di sconosciuti. Non credi che l'unico sangue che vorrei bere è il suo? Quello della persona che più amo al mondo? Non l'ho mai detto però, perché non voglio fargli del male, ma se Jared stesso mi si offre con tanta cura, amore e devozione, e per la prima volta riesce a convincermi che non gli farò del male e che quello che stiamo facendo è amore, perché dovrei respingerlo?"

Jared e Cas restarono a bocca aperta davanti a dichiarazioni così importanti.

"E Cas...mi dispiace davvero tanto di essere stato uno stronzo con te, ieri. E anche con te." Aggiunse, rivolgendosi a Jared. "Ultimamente non faccio che scusarmi."

"Beh, forse sono stato anche io un po' troppo zitella inacidita ultimamente, ma davvero, se sapeste cosa mi sta capitando...una sorta di spettro di ragazza bionda mi compare davanti e comincia a parlarmi...è già la seconda volta." Disse Castiel.

"Spettro?" chiese Jared.

"Ragazza bionda?" chiese Jensen.

"Non so se è la mia anima gemella o solo un fantasma, ma c'è di peggio. Dice di chiamarsi Jo Padalecki."

Jared e Jensen spalancarono la bocca.

"Ho una sorella?" chiese Jared confuso.

"Non sappiamo se è una sorella o qualche tua parente, ma, è tutto così complicato." Disse Castiel.

"Tu potevi vedere Sam. hai sempre potuto vedere Sam." realizzò Jensen, all'improvviso.

"Cosa c'entra questo adesso?" chiese Castiel.

"Non capisci? È così chiaro. Le altre persone non possono vedere le anime gemelle degli altri, tu invece vedevi la mia, e a meno che Sam/Jared non sia anche la tua anima gemella, cosa che dubito, l'unica spiegazione è che la tua anima gemella fosse collegata alla mia, da un qualche legame e ora scopriamo che è proprio così!" disse Jensen.

"Teoria affascinante, se fosse la mia anima gemella. Cosa che non sappiamo!" disse Castiel.

"Ma lo scopriremo! I miei genitori sono morti e se mi è rimasto qualcosa di lontanamente o vagamente simile a una famiglia, voglio saperlo!" disse Jared.

Amore e Morte nel mirino - SoulmatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora