Cap 67. Ellen e Jo Harvelle

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 Castiel era riuscito a trovare l'indirizzo di Jo, che viveva con i suoi genitori acquisiti, in Nebraska. Castiel, assieme a Jared e Jensen, avevano fatto un lungo viaggio per giungere fin lì.


Guardarono la casa e il cartellino che era affisso alla parete, su cui c'era scritto il cognome della famiglia. Harvelle.

Fu proprio Jo ad aprire la porta. Aveva dei comodi riccioli che le pendevano sulle spalle, gli occhi marroni dolci, così come il viso. Indossava una camicetta azzurra e una gonna scozzese lunga.

"Chi siete? Giusto per essere chiari, non compriamo enciclopedie."

Jared sorrise. La sua sorellina a quanto pare aveva un caratterino bello tosto.


"Sei Jo Harvelle? Noi vorremmo parlare con lei...con te...se sei lei...cioè...."

Jo lo fissò. "Chi vuole saperlo?" Jared notava che cercava di non guardare Castiel. Che fosse già innamorata?

"Noi conoscevamo i suoi genitori...vorremmo parlarle di loro. Ci sono delle cose che...dovrebbe sapere. Sappiamo che è stata adottata." Disse Jensen.

Jo sembrava sul punto di avere un attacco di panico, ma aprì la porta un po' di più. "Prego, entrate."


Jo preparò del tè per loro, ma quando Jared cominciò a parlare, non ebbe più molta voglia di berlo.

"Sei mio fratello?" chiese allibita e aveva un'espressione così confusa, disorientata e ferita, che Jared ebbe l'impulso di correre ad abbracciarla, ma si trattenne.

"Se sei chi dici di essere, sì." Disse Jared.

"Tu sai chi siamo noi, Jo? Hai sentito parlare di noi al tg?" gli chiese Jensen.

Jo lo fissò. Un lampo di comprensione arrivò al suo volto. "Siete i supersoldati con poteri esp creati per uccidere...facevate parte dell'organizzazione che imbottigliava le...anime gemelle."

Jared cercò di prendere la parola.

"Ascolta, Jo, non devi aver paura di noi..."

"Non ho paura."

"Se sai qualcosa, di tutto questo, che noi non sappiamo...devi dircelo, perché...stiamo impazzendo, io sto impazzendo. Quest'uomo, Jensen, è la mia anima gemella. Abbiamo passato l'inferno per stare insieme. Ci siamo liberati finalmente di questo grande incubo e ne siamo usciti miracolosamente tutti illesi e proprio quando credevo di aver finalmente riconquistato la serenità e trovato la felicità, scopro di avere forse...una sorella. Non è una notizia terribile per me, anzi, ho sempre desiderato avere dei fratelli, ma i miei...i nostri genitori forse, sono morti quando avevo sei mesi e io ero così sicuro che non avessero avuto altri figli dopo di me....devo sapere. "

Jo ascoltò molto attentamente le sue parole.

"Prima di tutto, Jared, voglio che tu sappia che non sono una bugiarda. Mi chiamo Padalecki, sì. Non è un caso di omonimia. Penso proprio che i miei genitori siano gli stessi di cui mi stai parlando tu. Purtroppo io non ho ricordi dei miei genitori, perché sono stata data in affidamento quando avevo solo due anni. I miei genitori mi hanno lasciato a questa famiglia insieme a una lettera, che ho letto quando mi sono risvegliata dal coma."

"Coma? Quale coma??" chiese Castiel.

Alle loro spalle una donna si schiarì la voce.

"Credo che io possa fornirvi una spiegazione migliore. La mia povera bambina non sa molto di questa storia. Mi presento, sono sua madre. Ellen Harvelle. 


Amore e Morte nel mirino - SoulmatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora