Cap 140: Ho bisogno che facciate qualcosa per me

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Sam era in coma.

Sam era in coma e il dottore aveva già informato Jensen sul fatto che era uno scellerato, anzi erano stati dei scellerati entrambi a non avere preso la cura. Il corpo di Sam era completamente debilitato e rischiava di non risvegliarsi mai più nella migliore delle ipotesi, nella peggiore invece, non avrebbe superato la notte. Le sue funzioni vitali erano molto deboli.

Jensen pianse e chiese perdono in ginocchio davanti al letto di Sam.

"Perdonami, sono stato un egoista, avevo così tanta paura di perderti che non ho pensato a te, alla tua salute, tutto questo è colpa mia. Riprenditi Sam, ti scongiuro e io ti prometto che non metterò mai più a repentaglio la tua vita."

La supplica di Jensen venne interrotta da grida fuori del corridoio.

"LASCIATEMI, VOGLIO VEDERE MIO FIGLIO, LASCIATEMI." Gridava un John disperato.

Jensen uscì in corridoio e vide John trattenuto da Bobby.

Quando John si accorse delle lacrime rapprese sulle guance di Jensen, non ebbe nessuna pietà.

"Questa è tutta colpa tua, avevi giurato di proteggerlo! Se mio figlio muore, ti rincorrerò fino ai vertici del mondo e te la farò pagare!!"

Jensen non lo odiò per quella minaccia, anzi la comprendeva.

Bobby però si sentì colpito e afferrò più duramente John per la camicia, con rabbia.

"Minaccia ancora mio figlio e ti giuro che mi dimenticherò per cinque dannatissimi minuti quello che siamo l'uno per l'altro e ti pesto fino a farti uscire da questo ospedale, mi sono spiegato??"

John lo guardò con rabbia sofferente e gridò:

"TUO FIGLIO....HA QUASI UCCISO IL MIO!!"

Ormai tutti nell'ospedale si erano girati a guardarli. Un infermiere si avvicinò a loro e disse con discrezione:

"Il primario mi ha incaricato di informarvi che vi è richiesto gentilmente di lasciare l'ospedale, prima che ve lo faccia fare la polizia."

Bobby annuì e rivolgendosi a Jensen disse:

"Lo porto fuori."

Prese John sottobraccio, che nel frattempo era diventato più docile e lo portò fuori.


Jensen pensò che il peggio fosse passato ma mentre Bobby e John stavano andando via, stavano arrivando Jo e Castiel.

Il secondo stava rincorrendo la prima.


"Mio fratello. Fatemi vedere mio fratello."

"Jo, calmati, Jo!!"

"LUI DOV'È?" Chiese quasi aggredendo Jensen.

"JO! Se non ti calmi, non ti permetteranno mai di vederlo se sei in questo stato. Vai a prendere un po' d'acqua, tieni." Disse Cas, dandole due monetine per il distributore automatico.

Jo lo guardò offesa, ma si allontanò, non senza rivolgere un'ultima occhiata di rancore a Jensen, poi i due la guardarono allontanarsi singhiozzando.

"Anche tu mi odii?" chiese Jensen affranto.

Castiel lo guardò. Non sapeva cosa dirgli. Decise per la verità.

"Sam...è anche il mio migliore amico....se lui dovesse morire...il mio cuore...sarebbe rotto...lo spezzeresti tu..." disse con gli occhi lucidi.

Jensen sentì gli occhi lacrimare. Non poteva sopportare che Castiel si allontanasse da lui. Era il suo migliore amico, la sua ancora, se anche lui lo respingeva, non sapeva se poteva farcela.

"Se muore Sam...muoio anche io..." disse Jensen, poi allungò una mano per avvicinare quella di Castiel.

La mano di Castiel tremava quando vide quella di Jensen avvicinarsi ma non la scostò.

Anche se era ferito, non poteva respingere il suo migliore amico, non nel momento in cui era più vulnerabile.

La mano di Jensen coprì quella di Castiel e dopo poco l'amico avvolse Jensen in un confortante abbraccio.

"Io non ti abbandonerò mai. Mi hai sentito? Non importa quante volte mi ferirai o quante volte io ferirò te, ci siamo fatti una promessa e la promessa è che staremo insieme nonostante tutto."

Jensen sorrise ma singhiozzò subito dopo:

"Anche Sam era presente a quella promessa, anche lui ne fa parte."

Castiel gli accarezzò i capelli.

"Sam non ci lascerà mai. È incatenato a te per tutta la vita ormai, ricordi? E anche a me."

"Ma..."

"E quando lui si risveglierà gli faremo prendere quella dannatissima cura a calci."

"Jo...anche lei..."

"Jo non rischia perché è così da poco tempo ma ha cominciato la transizione dallo stesso tempo di Sam quindi meglio non sfidare la fortuna. Oggi stesso la prenderà. Me ne assicurerò personalmente." disse Castiel.

Jo tornò dopo poco e Castiel cercò comunque di tenerla lontano da Sam per non turbarla troppo. La portò nel giardino dell'ospedale a fare una passeggiata.

Quando Jo fu mandata a casa con una scusa e tornò anche Bobby, Jensen li chiamò nella stanza di Sam entrambi.

"Ho bisogno di voi per salvare Sam. Di entrambi."









Note dell'autrice: Vi chiedo di essere forti e di resistere, l'angst sta quasi per finire xd

Amore e Morte nel mirino - SoulmatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora