Cap 47. Pensaci bene, Cas, un'amicizia non vale il vero amore!

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 "Cas…loro sono…” disse Jared, vedendo i denti aguzzi di alcuni di loro.

 “Tranquillo, stanno dalla nostra parte. “ disse Castiel, poi si rivolse a Jensen, ugualmente scioccato da quell’intrusione. “Dopo che mi hai fatto bere il tuo sangue, Jensen, sono riuscito a parlare con alcuni di loro…certo, con diversi ci avevo parlato già da diverso tempo, non c’è stato bisogno di molto spirito di convincimento."

Jensen si voltò verso Jared.

“Jared, che cos’è questa storia?”

Jared fece una smorfia imbarazzata. “Ehm..giusto…ho dimenticato di dirtelo..”

“Cas??” lo incitò Jensen, un po’ allarmato.

“Ehi, se la tua anima gemella non te l’ha detto nel poco spazio idilliaco che avete avuto per confrontarvi, non vedo come ci sia tempo di farlo ora, ma il riassunto è che negli ultimi giorni sono riuscito a mettermi in contatto con alcuni nostri amici qui e a convincerli che quello che hanno fatto a te è davvero orribile e che ci stanno in sostanza trattando come carne da macello e che è giunta l’ora di cambiare le cose qui.”

Jensen aveva la bocca aperta, sbalordito.

“Non pensavi davvero che avremmo compiuto un’azione suicida senza prima aver avuto degli appoggi e dei sostegni dall’interno, vero?” chiese Castiel perplesso.

“Io non…”

Un boato sferzò l’aria.

“Dobbiamo uscire di qui e alla svelta.” suggerì un ragazzo della comitiva.

“Bobby e John…non posso abbandonarli. Non sai dove si trovano?” chiese Jared disperato a Castiel.

“Li ho incrociati nel salone grande e mi sono messo d’accordo su dove ci incontreremo…sono un po’ malconci ma per fortuna non sono stati feriti da armi da fuoco, il che è un vero miracolo, visto l’inferno che ci sta per raggiungere dal piano di sopra…quindi suggerisco di sbrigarci!” li spronò Castiel.

“Solo un secondo, prima.” Disse Jensen, andando a recuperare il giubbotto antiproiettile di Jared che era abbandonato sul pavimento, e mettendoglielo addosso, premuroso.

“Grazie.” Disse  Jared con tono amabile e Jensen gli diede un bacio sul collo.

“Va bene, piccioncini, ora però sbrighiamoci! Non ci metteranno molto a capire della tua piccola recita, Jensen! " disse Castiel.

“Cas, il tuo giubbotto?” chiese Jensen.

“L’ho perso, purtroppo, ma basta parlare. Corriamo!”
 
 
 
 
Castiel, Jared e Jensen presero a correre, mentre gli spari e il trambusto risuonavano ormai così forti e assordanti che sembrava di averli a due passi.

“Cas, esiste una cura…per…per tutto questo?” chiese, indicando Jensen e gli altri vampiri.

“Non lo so, Jared, ti prego, corri e basta!” diceva Castiel.
 
“Fine della corsa.” Disse d’un tratto il dottor Dagherov.

Ci furono degli spari a cui fortunatamente Jared, Jensen e Castiel ne uscirono indenni, anche se sfortunatamente alcuni uomini caddero sotto il peso di quegli spari.

“Tranquillo, Jared. Sono super soldati e ora anche vampiri…resteranno un po’ storditi, ma non moriranno.” Disse Jensen per tranquillizzare Jared, che guardava chi restava indietro, preoccupato.
 
 
 
 
Riuscirono a barricare la porta alle loro spalle e stavano scendendo una grande scalinata, ma il portone davanti era chiuso!

Castiel trafficò subito con il mazzo di chiavi che aveva in tasca, ma poi dalla porta che si stava lentamente per scardinare alle loro spalle, una voce tuonò.

“Castiel, non è ancora troppo tardi….se ti arrendi adesso e ci consegni i tuoi amici, verrai risparmiato e perdonato. Sai anche tu che non hai vie di scampo. Non potete uscire. Non uscirete mai di qui.”

“CHE NE SARÀ DI JARED E JENSEN?” urlò Castiel.

“Jensen verrà perdonato e potrà vivere con la sua anima gemella qui, saremo tutti come una grande famiglia, ma dovete arrendervi adesso, prima che sia troppo tardi.”

“Andate all’inferno!” disse Castiel, cercando ancora la chiave.

“Pensaci, Castiel…se anche riuscirete a uscire di qui, che cosa pensi che ti resti fuori dalla base? Ormai non hai una vita fuori dalla base! Il tuo amico Jensen? Lui ormai ha Sam. Per quanto ci si possa tenere all’amicizia, non si può competere con l’anima gemella, lo sai anche tu!”

Castiel respirò forte, gettando un’occhiata a Jensen e a come proteggeva tra le sue braccia Jared, nonostante avesse il giubbotto antiproiettile e lui ne fosse sprovvisto.
 

“Chissà quante volte sei stato invidioso del tuo amico, vero, Castiel? Avresti voluto anche tu un soulmate che ti amasse più di sé stesso e che tu amassi più di te stesso. Quante volte l’hai desiderato con struggimento, QUANTE, Castiel??” ruggì il dottore.

“L’ho trovata…ho trovato la chiave…” disse Castiel ai suoi amici.

“E se esistesse già il tuo soulmate, Castiel? Io so dove si trova e posso dirtelo. È dentro questo edificio!”

“BUGIARDO!”

“Consegnatevi e ti dirò dove si trova, Castiel, altrimenti non lo vedrai mai e sarà per sempre abbandonato a sé stesso…pensaci Castiel. Un’amicizia non vale il vero amore!” disse il dottore, crudele.
 

Castiel pianse rivoli di lacrime.

“Cas…” lo supplicarono Jared e Jensen.  i suoi amici avevano un’espressione che diceva chiaramente di non abbandonarli, di non tradirli.

“ANDATE AL DIAVOLO!” urlò Castiel. Girò la chiave nella toppa e dopo che furono usciti, se la richiuse alle spalle con grande rabbia del dottore e dei suoi uomini, che una volta riusciti a scardinare quella prima, quella davanti invece, era chiusa ermeticamente. Solo con il passepartout speciale si poteva aprire.









Note dell'autrice:  

 Perdonate il capitolo confusionario e molto impreciso ahhahh

ho fatto fatica a scriverlo...le scene d'azione non sono il mio forte xd

Perdonatemi, sono già originale nelle trame, non posso essere anche brava nella stesura ahhahhah

scherzo! (o forse no??)

Non ve l'aspettavate il soulmate di Cas, vero? ahhahha con me niente è mai certo!

 

Amore e Morte nel mirino - SoulmatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora