Cap 87. Sam senz'anima

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"Sam, amore mio...sei tu?" gli chiese, guardandolo.

"Sì." Disse Sam, sbattendo gli occhi, stranito. "Perché, chi dovrei essere??" chiese, poi si voltò verso Bobby e John e capì che lo stavano fissando.

"Mi...stanno guardando? Potete vedermi?" chiese, sorpreso.

"Sì, Sam. Possiamo vederti." Disse Bobby.

Sam tornò a fissare Jensen. "No...c'è qualcosa che non va. Io sono sempre...io... io dovrei ricordare tutto...invece..."

Sam si stava agitando e Bobby si sbrigò a spiegarsi.

"Calmati, Sam. Lascia che ti spieghi. So come funziona tutto questo. L'ho già fatto con tantissime altre persone. Ora calmati e lascia che ti spieghi."

"Sì..." disse lui.

"Il viaggio è finito, ma il processo non è ancora completato. Rimane ancora un'ultima cosa da fare. Berrai una bevanda speciale, dopodiché il processo sarà completato."

"O...okay...io però non capisco...non capisco perché adesso che mi sono risvegliato, non sono semplicemente...dormiente...e con i ricordi di Jared..." disse Sam, tenendosi la testa.

Jensen gli tolse le mani e se lo abbracciò.

Bobby sospirò. "Prima di tutto, Sam, smettila di pensare a te e Jared come a due persone distinte! Secondo punto: Sam, tu hai sempre pensato di essere una qualche forma di doppio...e che Jared fosse l'originale. Hai sempre sbagliato. Non sono mai esistite due persone. Ci sei sempre stato solo tu! Quando ti separavi da Jensen, eri sempre Sam, ma un Sam senza memoria e un Sam senza memoria era come un'altra identità, ma eri sempre tu! Ragion per cui, una volta che sarà tutto completato, tu resterai così come sei adesso. L'unica cosa che sarà diversa, è che avrai anche memoria di tutto quello che hai fatto, quando eri lontano da Jensen."

"Io...io non capisco...Bobby...noi vogliamo crederti, eppure io ricordo benissimo che ho parlato con Sam in varie occasioni, mentre Jared era da tutt'altra parte. Cosa succedeva al suo corpo, in quei momenti, se la coscienza era solo una?" chiese Jensen.

"Questo è davvero difficile da spiegare. Potrebbero volerci ore di psicanalisi per questo, ma sostanzialmente credo che nel momento in cui la sua anima era con te, il suo corpo ha agito un po' come se fosse un sonnambulo, o come agiscono di solito le persone in trance o sotto ipnosi. Possono parlare, se glielo ordini, ma non sono consapevoli di quello che stanno facendo o di quello che stanno dicendo, tant'è che al risveglio non ricordano nulla." Disse Bobby.

"Quindi, alla fine è così, Sam. Hai visto? Ti eri così preoccupato che saresti sparito e invece eri il più vivo dei vivi, amore mio. il più originale degli originali. Oh, Sam, ti amo." Disse Jensen.

Sam lo abbracciò forte.

"Mi hai...riconosciuto subito quando mi sono svegliato." Disse.

"Certo. Come avrei potuto non farlo? Riconoscerei ovunque il tuo profumo, la tua dolcezza, il tuo tocco, il modo che hai di gemere, con questa tenerezza che mi ha fatto innamorare!" disse Jensen. "Non riesco a credere che a Venezia, ti ho sempre avuto vicino e non capii che eri tu. L'amnesia deve essere stata l'unica spiegazione per la mia incapacità di..."

"No" disse Bobby. "Non è stata l'amnesia, ma una chiara differenza, Jensen. È vero, lui è sempre Sam e può sembrare contradditorio, per quello che ho detto poco fa, ma il profumo, le carezze, i tocchi e anche solo i gesti di Sam, sono condizionati dalla vita che ha vissuto con te, dal clima, dalla temperatura, dalle abitudini alimentari, di sonno, abitudini tue... il nostro corpo si plasma in relazione a come viviamo, così come anche i nostri gesti. Il Sam che non ha vissuto con te e cioè il corpo in carne e ossa, ha dovuto imparare a difendersi, a crescere presto, perché fin da piccolo volevano ucciderlo. I suoi movimenti sono più attenti, i suoi modi più calmi e eleganti. Sam è più emotivo e irascibile, ma allo stesso tempo più delicato...e anche se a prima vista sembrano davvero gemelli, tu hai vissuto tutta la vita con la sua anima. Senza che te ne rendi conto, la riconosci. Hai capito subito di trovarti davanti a Sam, al tuo Sam, quello senza memoria." Disse Bobby.

"Sam...sì...il mio Sam...ma sembra diverso...hai ragione, Bobby, ma io sento di averlo riconosciuto quando l'ho abbracciato, quando l'ho guardato negli occhi e ho sentito le sue carezze...per il resto, sembra...sembra più reale di quanto io l'abbia sempre visto....senza offesa, amore." Disse, accarezzandogli una guancia.

"Sì, è così, bravo. Questo avviene proprio perché il processo è quasi completo. Sam è ancora senza ricordi della vita che ha passato con te, ciononostante ora è diventato più Jared. Ha il suo aspetto. Non noti che la carnagione è un po' più scura e gli occhi più verdi, meno trasparenti, ma più vivi? Anche il suo corpo sembra più robusto e alto. Per dirla con i vostri termini, è Sam con un corpo più concreto, infatti, non è un caso che possiamo vederlo! Questo sta a indicare che il processo è quasi completo!"

"Bene, allora fategli prendere questa bevanda, così..." disse Jensen.

"Aspettate" disse Sam e tutti notarono come infatti, confermando le parole di Bobby, la voce di Sam era diversa, sembrava più adulta. "Che succede se io...se mi rifiutassi di completare il processo? Se restassi...così?"

"Sam, ma cosa diavolo dici!!" disse Jensen.

Bobby però gli intimò di tacere, sia a Jensen, sia a John, che stava per mettersi in mezzo.

"Prima che cominciassi il tuo viaggio spirituale, Sam, eri in grado di far viaggiare la tua anima a piacimento, dentro e fuori dal tuo corpo e il tuo corpo poteva comunque camminare senz'anima! Impresa che secoli fa avremmo definito fantascienza e certamente cosa che ti ha fatto rischiare la vita, nelle ultime settimane. Ora, siccome hai cominciato e quasi finito il processo per ricongiungerti con la tua anima, le cose sono diverse. Ora puoi sentire materialmente di essere reale, senti davvero il tuo corpo. Potrai sempre uscire fuori dal corpo, perché non hai completato il processo..."

Sam corrugò le sopracciglia.

"Ma" aggiunse Bobby. "Se dovessi rifarlo, non potrai più contare sull'indipendenza del tuo corpo! Se dovessi uscire nuovamente dal tuo corpo, il tuo corpo resterà fermo e immobile come una bambola di pezza. Mi sembra logico e sarebbe innaturale se non fosse così. Vorrebbe dire che tutta la fatica che abbiamo fatto per rendere unica la tua coscienza, è servita a nulla!"

Jensen era davvero scioccato, Sam invece, dopo averci pensato, disse:

"Beh, non cambia poi molto rispetto a prima, no?"

Questa volta fu John a intervenire, furioso.

"Ah, non cambierebbe niente eh?? Figurati, che cosa vuoi che succeda, dice!! Potrebbe solo succedere che tu decida di uscire fuori dal tuo corpo mentre stai guidando e far avere al tuo corpo un colpo di sonno, provocare un incidente e BANG. In ospedale. Sempre se sei fortunato e non ci rimani sul colpo!"

"John.." disse Bobby.

"Oppure potrebbe uscire dal suo corpo mentre è dentro in un edificio in fiamme. Il suo corpo rimane bloccato lì e puff!!" disse ancora John sempre più irritato.

"Che....che cosa accadrebbe...se non riuscissi più a rientrare nel mio corpo?" chiese Sam.

"Come anima dovresti comunque riuscire a tornarci, perché tutte le anime sono legate da un cordone ombelicale invisibile al proprio corpo, quando lo lasciano temporaneamente per viaggiare nel mondo astrale. È un cordone però che si rompe se si muore e se dovesse succedere quando la tua anima è ancora fuori...potresti restare per sempre intrappolato in questo mondo, solo nella dimensione degli spiriti, come fantasma e la tua anima potrebbe non riuscire ad oltrepassare. Non lo so, Sam, a me non è mai successo una cosa simile." Disse Bobby.

Sam tremò.

Jensen lo abbracciò di nuovo, cercando di convincerlo. "Sammy, amore mio, io ti amo, ma è una cosa che dobbiamo fare. Lo sai."

"Ma tu hai detto che mi ami, ami la nostra vita passata insieme, cosa importa se io..." disse Sam, accucciandosi nel letto.

"Sam, per l'amor di dio, smetti di fare i capricci e cerca di comportarti come l'uomo di cui io mi sono innamorato per la seconda volta! O forse per la terza, per dio!!"

Sam a quel punto lo guardò interdetto.

"Non posso sopportare che la persona che amo di più al mondo debba privarsi di una fetta importante della sua vita, per paura! Non posso sopportare che l'amore della mia vita non possa ricordare quando ci siamo incontrati a Venezia e mi ha salvato e mi ha preso e messo su quella scialuppa e che non ricorda quanta fiducia mi ha dimostrato, nel raccontare tutta la sua vita a me, un perfetto estraneo per lui..."

"E in tutto questo non dimenticatevi di me, eh!" si fece sentire John. Jensen capì cosa doveva provare John al pensiero che il figlio non si ricordasse di lui. Degli anni passati insieme.

Sam rivolse a John appena un'occhiata.

"Jensen...io...ho paura..."

Jensen gli toccò il viso.

"Però non hai avuto paura, quando hai rischiato la tua vita, con quei criminali che ti davano la caccia, per me...."

Si baciarono. Fu un bacio dolce, languido. Romantico.


Jensen capì che era un bacio anche da Jared.

Ne sentiva la mancanza. Sapeva che in fondo era sempre Sam, ma rivoleva indietro anche la parte più romantica di lui. Jared appunto...e voleva che Sam ricordasse di averla. Voleva che se la risentisse cucita addosso, per potersene servire per ricordarsi sempre quanto fosse meraviglioso e che potesse servire come risposta alle sue domande: Perché Jensen mi ama?

"Sono pronto, Bobby!" disse Sam, quando si staccarono.

"Alla buon'ora!!" disse John, invece Bobby si limitò a sospirare pesantemente. Evidentemente condivideva il suo pensiero.

"Cas e Jo non si sono ancora svegliati??" chiese Jensen, notando i due che dormivano ancora.

"No e meno male. Occupiamoci prima di voi, ok?" gli mise fretta Bobby.



Entrarono in cucina e stettero diversi minuti ad aspettare che il pentolino riscaldasse una strana sostanza giallo canarino, simile al miele, ma al contempo cremosa come una crema.

"Che cos'è?" chiesero Sam e Jensen in coro.

"È la miscela del fiore che cresce solo su una certa montagna, come ti dissi qualche tempo fa, Jar...Sam." si corresse Bobby. "Se tu avessi tutti i tuoi ricordi, lo ricorderesti." Disse Bobby, miscelando con un cucchiaio.

"Aspetta un attimo" disse Jensen. "Sam sapeva di questa cura da tempo e gli viene fatta solo ora?" chiese Jensen interdetto e un po' accusatorio.

"Gli proponemmo di andare subito a cercare questo fiore, ma la tua sicurezza era per lui più importante, principessina! E anche per noi, o meglio, al momento, era la cosa più urgente!" si corresse Bobby, notando lo sguardo di Jensen. "Non dimenticare che eri prigioniero dei signori psicopatici! Jensen non può aspettare che io giochi alla persona intera, è questo che disse il tuo ragazzo." disse Bobby orgoglioso.

Jensen lo guardò colmo d'amore.

"Vorrei ricordarlo." Disse Sam, ma John lo stupì, dicendo:

" Non è l'unica cosa che hai dimenticato..." disse.

Sam lo guardò pieno di sensi di colpa.

"Sai chi sono io, vero?" chiese John, cauto.

"Sì...Jensen e io ne abbiamo parlato. Mi dispiace, io vorrei...ricordare...ma tu adesso...io...noi..."

"Sono un estraneo, capisco." Disse John.

Jensen mise una mano sulla spalla di Sam.

"Abbi pazienza. Tra poco ricorderà." Disse Jensen.










Note dell'autrice:  Perdonatemi il titolo fuorviante, chissà cos'avete pensato!! ahhahh ma mi piaceva troppo il paragone con il Sam senz'anima del telefilm xd

Comnunque....se siete arrivati fino alla fine, meritate un premio. Non so come avete fatto xd io ho quasi rischiato di collassare e uscire anche io dal corpo u.u 

Che capitolo impegnativo :O :O   

Amore e Morte nel mirino - SoulmatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora