Cap 42. Per Natale voglio il mio soulmate

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Jensen si trovava in un luogo buio, con della leggera nebbia.

Non riusciva a distinguere il luogo né a riconoscerlo. Sembrava tutto così confuso. Non riusciva a ricordare e gli doleva un sacco la testa.

Poi vide una sagoma familiare, la riconobbe e d'un tratto il luogo cambiò, dissipando la nebbia e inondando di luce quel luogo.

Era stato lui a farlo, con la sua presenza??

La figura di Jared era ora chiara. Lo guardò da cima a fondo ed era vestito tutto di rosso con pantaloni e felpa morbidi. Chissà poi se era Sam in realtà. Oh, cosa importava. Era la stessa persona, in fondo!

"Sei tu..." disse, indeciso su come doveva chiamarlo.

Jared/Sam gli sorrise. Un sorriso amabile.

Jensen allungò una mano indeciso. Aveva paura di toccarlo, come se, una volta che l'avesse fatto, avrebbe potuto scomparire.

Gli toccò una spalla. ERA REALE.

Lo abbracciò. Lo abbracciò forte. Lo strinse.
Jared/Sam ricambiò la stretta, baciandolo intensamente sulla nuca e sulla guancia.

Jensen si volse a guardarlo. Non capiva. Sembrava diverso.....

"Ho sentito la tua mancanza così tanto da stare male. Aspetta, sei Sam, vero? O forse sei Jared?"chiese, sperando di non offenderlo.

"Sono Sam." Disse lui. Non sembrava offeso. "Ti ricordi che giorno è oggi?"

"No." disse Jensen sincero, affranto.

Natale, amore mio." disse Sam illuminandosi.

"No...." disse Jensen basito.

"Sì, invece...vieni..." disse, prendendogli la mano e portandolo in uno spazio dove c'era un abete cosparso da decine di filoni bianchi e gialli.

"Ti ricordi, Jensen? Ti ricordi quando io e te facevamo l'albero di Natale?" gli chiese.

"Mamma si chiedeva sempre come facevo ogni volta a essere così bravo da solo..."disse Jensen con una punta di nostalgia, ma anche con una punta di dolcezza.

"Vieni, mangiamo." Disse Sam accompagnandolo a un tavolo poco distante.

Jensen osservò il tavolo imbandito con lasagne verdi e tacchino, prosciutto e melone, patatine fritte e crostacei.

Jensen comunque non riusciva a mangiare tranquillo. Continuava a osservare Sam, che sembrava cambiare aspetto ogni volta che volgeva lo sguardo. Un attimo prima era sorridente, radioso, un attimo dopo incorporeo e un attimo dopo ancora dalla sua bocca uscivano fuori fiotti di sangue.

"NO!!!" gridò Jensen sbattendo le braccia sul tavolo.

"Jensen? Che succede?"

"Tu..tu...dalla tua bocca ti usciva sangue...oddio..."

Sam si avvicinò di nuovo a lui e lo baciò dolcemente.

Jensen strinse gli occhi con una fitta di dolore e tristezza e gli strinse di più le spalle, come a non volerlo lasciare andare via.

"Ehi, va tutto bene, va tutto bene. Sono qui e non sono ferito. Non me ne vado." Disse Sam vedendo che Jensen sembrava sull'orlo delle lacrime.

"Io...sei davvero tu? Sembri diverso."

Sam lo guardò con uno sguardo penetrante e poi disse: "Sì, sono io. Fidati di me, Jensen, mangiamo queste pietanze."

"O-ok...."

Durante il pasto, Jensen sembrò calmarsi e tranquillizzarsi. Era davvero tutto squisito.

"Aspetta, manca ancora qualcosa." disse Sam radioso, tornando da lui e dandogli un pacchettino rosso.

Amore e Morte nel mirino - SoulmatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora