Jensen, Sam e Castiel si diressero verso l'assortimento di barche che Castiel e Jensen avevano preparato.
"Andiamo a quattro barche alla volta, è necessario per non destare sospetti e mi raccomando, appena arrivate nell'altra isola, nascondetele. Dobbiamo contare sull'effetto sorpresa." Disse Castiel.
Erano otto barche in tutto. Jensen e Sam non avevano idea di come avrebbero potuto fare per non essere notati ma si fidavano dell'amico.
Tuttavia, quando Cas prese per mano Jo e si diresse verso una barca con gli altri, a Jensen e Sam prese il panico....
"Cas, ma non vieni con noi?" chiese Jensen, afferrandolo per il polso.
Castiel sorrise intenerito dalla possessività dell'amico.
"Amico mio, io e te siamo dei leader e non possiamo stare insieme a discapito di altra gente che ha bisogno di una guida. Lo capisci vero?"
"Sì, ma..."
"Se io adesso vengo con voi, un sacco di gente resterà spaesata. È necessario che io li guidi. Quando saremo arrivati all'isola potremmo riunirci, lo prometto."
Sam e Jensen non poterono fare altro che abbracciarlo commossi.
Sam aveva gli occhi lucidi. Castiel gli accarezzò una guancia e disse a Jensen:
"Prenditi cura di lui."
Jensen e Sam salutarono anche Jo, pronti al fatto che presto si sarebbero riuniti.
La piccola e dolce Jo aveva i capelli biondi arruffati e scarmigliati dal vento che volavano.
Li guardava con un'espressione sia impaurita che orgogliosa e fiera.
Jensen e Sam avevano preso una barca anche loro e proseguirono per il tratto che si erano studiati per lasciare quell'isola e raggiungere la prima che avevano raggiunto.
Quella dove erano imprigionati i genitori di Sam/Jared!
Faceva molto freddo e il vento continuava a tagliare loro la faccia.
Per fortuna l'avevano immaginato e si erano vestiti pesanti.
Sam era tutto imbacuccato nella sua sciarpa e nella sua cuffia. Jensen invece aveva dimenticato di imbacuccarsi, tutto preso da quello che stavano per fare.
"Il vento ti sta tagliando la faccia, Jensen. Dovevi coprirti." Disse Sam preoccupato vedendo le smorfie del suo amore.
Jensen sbuffò.
" Sam, con tutto quello che sto pensando, coprirmi era l'ultima cosa che potesse venirmi in mente e lo è ancora."
Sam lo fissò.
Jensen proseguì più dolcemente:
"Scusami amore, non volevo essere scortese." Disse continuando a remare.
Sam sorrise, aprì lo zainetto e prese la sciarpa e la cuffia di Jensen e gliele mise delicatamente addosso con premura.
Jensen restò a guardare sbalordito come l'amore della sua vita si prendeva cura di lui.
"Grazie amore." Gli disse Jensen.
*
Quando tutti arrivarono sull'altra isola si sentivano un po' spaesati.
A dire la verità, Sam e Jensen ricordavano bene quanto ci avevano messo nel tragitto da un'isola all'altra e quindi avevano bene in mente che la strada da fare non era molta, ma il traghettare da un'isola all'altra si sentiva lo stesso. Lasciava lo stesso spaesati, perché i loro sensi avvertivano la differenza da un'isola tutto sommato pacifica e un'altra che trasudava malvagità e tristezza.
Era come poterlo sentire nell'aria e anche se era passato poco tempo era come se fosse passato in realtà molto tempo da quando si misero su quella barca.
Quando raggiunsero la riva, non fecero in tempo a scendere dalla barca, che quasi gli altri compagni gliela tirarono via dai piedi, rischiando di farli cadere sulla sabbia.
Dovevano fare in fretta per non far notare le barche.
Jensen e Sam notarono che avevano costruito una specie di capannola semi nascosta fatta di tronchi e paglia e in tutto il mucchio avevano semi mimetizzato le barche che per fortuna passavano quasi inosservate.
Non abbastanza da risultare invisibili, ma facevano comunque guadagnare tempo.
Era chiaro che non poteva essere un'operazione che avevano svolto ora con le loro forze. Doveva essere una cosa di diversi giorni.
Arrivò Castiel che notando gli sguardi perplessi di Sam e Jensen, spiegò:
"Sì...questa è stata un'idea...loro."
"Loro?" chiese Jensen.
"Sì...ve l'ho detto che abbiamo delle talpe dall'interno sì? Sono stati loro, per spianarci il passaggio!" disse Castiel.
Castiel si riferiva al fatto che investigando aveva scoperto che molti uomini della prigione volevano da tempo cambiare...barricata. Non erano più sicuri di quello che facevano e diversi avevano dubbi e rimorsi, quindi portarli dalla loro parte promettendo che la giustizia e la legge lo avrebbe ricordato, fu abbastanza facile.
"Dobbiamo fidarci?" chiese Sam, abbracciandosi le spalle, nel suo giubbotto blu.
"Di sicuro qualcuno che ci tradirà è dietro l'angolo. Non dobbiamo essere stupidi da credere che tutti ci resteranno fedeli ma il bello è che loro non lo sanno che noi ce lo aspettiamo. Quindi...cominciamo? O volete un po' di tempo per farvi forza?" chiese Cas.
"Andiamo. Più aspettiamo peggio è." Disse Sam. Jensen annuì.
"Sì, però...Cas.." disse Sam, toccandogli il braccio.
Castiel si voltò.
"Che c'è? Qualche problema?" chiese Castiel preoccupato.
"Solo...resta con noi." disse Jensen, che aveva intuito i pensieri di Sam. Era semplice quando il tuo amore era la tua anima gemella.
Castiel sorrise intenerito e abbracciò i due amici.
"Non lasciarci. Devi restare con noi." disse Sam.
"Io non vi lascerò mai." Disse Castiel.
Qualcosa brillò tra loro tre. Sam e Jensen si amavano ma Castiel era il loro migliore amico. Era indispensabile a loro.
In quel momento arrivò Jo, che vedendoli, rimase un po' in disparte, per non rovinare il momento tra loro.
I ragazzi se ne accorsero e una volta sciolto l'abbraccio, andarono da lei e fecero un abbraccio di gruppo con lei, che rimase un po' colta alla sprovvista.
"Non sentirti esclusa, Jo. Loro sono i miei amici da più tempo ma anche se sei arrivata dopo, anche te fai parte di questo team. Soprattutto per quello che significhi per me." disse Castiel.
Jo annuì commossa.
Jensen disse anche:
" Sì, sei parte della squadra."
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Amore e Morte nel mirino - Soulmates
Fanfiction"Mi hai trovato!" gli disse commosso. "Io ti troverò sempre. Dovunque andrai, io ti troverò sempre." Gli disse Jared commosso a sua volta. Chi vuole uccidere Jared e perchè? Ce la farà Jensen a salvarlo e da chi?