Cap 71. Tornare a casa

40 3 0
                                    

Scrivere questa seconda lettera è una decisione dell'ultimo minuto. Non cerco scuse, giustificazioni, perdono o redenzione. Lo faccio solo per pentimento e perché per la prima volta voglio fare la cosa giusta. Ho amato profondamente i miei figli, sia Jo, sia Jared, ma purtroppo mi porto un peso nel cuore da diversi anni. Jared non è davvero figlio di mio marito Jeffrey. Non è lui il padre! Io ero profondamente innamorata di un altro uomo e che Dio mi perdoni, il figlio è suo, suo! John Winchester è il padre! Sono una donna fedifraga...ho tradito mio marito, ma credetemi, io amavo veramente John. Facevamo progetti, volevamo avere dei bambini insieme, ma io volevo anche tanto bene a mio marito. Nutrivo dell'affetto per lui e quando mi sono resa conto che se lo avessi lasciato sarebbe rimasto da solo a scappare da persone terribili che lo volevano morto, non me la sono sentita di lasciarlo da solo a questo destino. Ho pensato che con me avrebbe avuto maggiori possibilità di salvezza e anche se non ce l'avrebbe avuta, sarebbe morto con meno dolore se avesse avuto qualcuno al suo fianco, perché nessuno vorrebbe morire da solo!

Ho sospettato fin dal primo momento che Jared fosse figlio di John, anche prima di convincere John a fare il test. È stato facile convincere il dottore, mio amico, a falsificare i risultati delle analisi. Mi vergogno tanto, così come mi sono vergognata e ho provato tanto dolore nel dire a John che non lo amavo più e che volevo una famiglia con mio marito.

Sarebbe stato più facile per John, dimenticarmi, se avesse creduto che il bambino non era suo. Se avesse saputo che lo era, avrebbe sofferto.

Per colpa mia.

Ora però capisco che ho sbagliato a mentire. Non pensavo sarebbe successo quello che è successo, non pensavo sarei stata costretta a fuggire con mio marito, perché avrebbero cercato di ucciderci, incendiando la nostra casa.

Non avrei mai pensato che sarei stata separata dal mio bambino.

A questo punto, tutta questa menzogna è come un castello di carte che mi si è rivoltato contro.

Ora che mio figlio è là fuori da solo, senza un padre, o meglio, credendo che il suo unico padre è morto, assieme alla sua mamma, brucio dai sensi di colpa.

So che John si sarà preso la responsabilità di accudire mio figlio e proteggerlo, so com'è fatto.

Il pensiero che mio figlio crescerà insieme a lui, senza sapere che l'uomo che gli sta accanto è suo padre, senza poter godere di quella gioia, mi intristisce molto.

Forse è per questo che Dio mi ha punita e ha deciso di darmi un'altra figlia per poi togliermela via di nuovo.

Io non so cosa ci succederà, ma dovevo scrivere questa lettera, perché, se un giorno Jo, la mia dolce bambina, dovesse riconciliarsi con suo fratello, deve sapere tutta la verità e spero che entrambi i miei figli, possano perdonarmi, un giorno.

Vi voglio bene – la vostra mamma.



Jared aveva gli occhi pieni di lacrime, quando finì di leggere la lettera. Chiese il permesso di poterla tenere per sé e fu accontentato. Jensen e Castiel lo abbracciarono forte, cercando di donargli conforto.

"Dirò tutto a John. Merita di saperlo, anche se pure lui non si è comportato bene con me. Avrebbe dovuto dirmelo, che aveva avuto una storia con mia madre." Disse Jared, asciugandosi gli occhi.

"Probabilmente non te l'aveva detto perché non voleva affrontare la realtà. Dirtelo avrebbe significato rispolverare un vecchio dolore." Gli disse Jensen.

"È probabile, ma io dovevo saperlo."





Il viaggio di ritorno fu abbastanza penoso. Jared era depresso come non mai e Jensen e Castiel cercavano in ogni modo di tirarlo su, ma con scarsi risultati.

Jared si trascinò davanti alla porta dello studio dell'ispettore, con aria funebre.

"Jared, figliolo! Sei tornato! Com'è andata? L'hai incontrata?" chiese John, sapendo che Jared sarebbe andato a trovare la sua sorella perduta.

Jared lo guardò con sguardo spento.

"Jared? È successo qualcosa?? Ragazzo, parlami!"

Jared gli mostrò due lettere.

"I miei genitori non sono morti nell'incendio, John."

"CHE COSA??? No, ragazzo, non è possibile, io ho...ho visto i corpi!"

"John, non so che cosa tu abbia visto, ma di sicuro non erano i miei genitori. In queste lettere mia madre dice di aver falsificato la loro morte e di esser diventata da quel momento, assieme al marito, una fuggiasca."

"Dio santissimo, Jared. Questa è una storia pazzesca. I tuoi genitori....Mary è ancora....diosanto, devo sedermi. Questa è...una notizia..."

John si fermò per guardare meglio Jared. "Ma tu non sembri felice, figliolo. Capisco che è una notizia sconvolgente, ma i tuoi genitori sono vivi. Hai ancora una famiglia!!"

Jared represse un singhiozzo. "C'è di più, John. Io credo proprio che appena sarai un po' tranquillo, dovresti leggere quelle lettere."

"Cosa? Jared, ragazzo mio, non farmi spaventare. È successo qualcosa ai tuoi genitori? Qualche malattia grave? Io..."

Jared si divincolò dalla stretta di John, reprimendo le lacrime.

"Non farmi domande, ti prego. Non riesco a parlare adesso. Voglio solo andare a casa mia e riposare un po'. Ho bisogno di dormire."

"Jared!!" lo richiamò John, mentre l'altro fuggiva dalla stanza. 

Amore e Morte nel mirino - SoulmatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora