Cap 130. Jensen ritorna a preoccuparsi

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 Il viaggio di ritorno fu in aereo. Un aereo privato. Sam aveva brontolato un po' perché avrebbe preferito tornare con la jeep e godersi fino alla fine questa avventura perché sapeva che se la stavano per lasciare alle spalle ma John si arrabbiò. Con tutto quello che avevano passato, un altro viaggio stressante sotto il sole e il vento, perdipiù nelle sue condizioni, era fuori discussione! Doveva pensare alla sua salute!


Sam non apprezzò quell'allusione al suo stato, neanche troppo velata ma non disse niente. Jensen però, che gli leggeva dentro meglio di ogni altro, poteva capire cosa stava pensando.

Il viaggio però non fu troppo spiacevole. Rimase abbracciato e coccolando il suo Sam per tutto il tempo, perché avevano i sedili vicini.

Tuttavia Jensen era pensieroso e preoccupato. Molto preoccupato.

Avrebbe dovuto gioire. Finalmente quell'incubo sembrava terminato una volta per tutte. Stavano tornando a casa ed erano vivi. Tutti quanti. Non avrebbe potuto chiedere di meglio. Per lui. Per Sam. Per Cas e anche per Jo.

Sam aveva ritrovato la sua famiglia....allora perché Jensen si sentiva così infelice?

Un'infelicità e una sensazione di malessere che gli prese praticamente appena John approfittando di un momento di distrazione di Sam, prese Jensen da una parte, sussurrandogli di cominciare a pensare alla cura per Sam.

Jensen aveva sentito subito una contrazione dolorosa allo stomaco e aveva liquidato frettolosamente John.

Non era uno psicopatico, si ricordava benissimo di aver fatto l'impossibile per convincere Sam che era la strada migliore. Era quasi diventato pazzo per riuscirci. Sam era davvero terrorizzato al riguardo.

Eppure...ora che sembrava essere arrivato il momento...si sentiva insicuro.

In fondo ora Sam sembrava stare bene. Ok, non ricordava la sua altra vita come Jared, ma era davvero così importante poi? E se intestardirsi affinchè recuperasse la sua memoria completamente, gli facesse più danno che bene?

Non sapeva come quella pozione avrebbe reagito sul corpo del suo amore. Non sapeva cosa avrebbe fatto al suo cuore, alla sua anima, al suo spirito, ai suoi pensieri.

L'idea che gli facesse qualcosa di male, gli provocava un dolore quasi fisico. Non poteva esserne sicuro e una volta provata, non si poteva tornare più indietro.

Si chiese se fosse egoistico dargli quella roba per avere tutto di lui – Jared e Sam – oppure se l'egoismo consistesse nel privargliene invece, per via delle sue paure.

Più ci pensava e più non riusciva a capire cosa dovesse fare per compiere una scelta davvero altruistica, che facesse solo del bene a Sam.

In fondo, adesso Sam stava bene. Non usciva più fuori dal corpo, avrebbe potuto continuare a vivere così e così aveva la certezza che non gli succedesse niente di male.

Lo guardò ancora, dormire sulla sua spalla.

Lo amava. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggerlo.

Amore e Morte nel mirino - SoulmatesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora