Novembre 2018
I Måneskin non conoscono la paura.
Appena Thomas si mette al collo la sua amata chitarra, il ragazzo timido e misterioso si trasforma e diventa er Cobbra.
Quando Ethan si siede dietro la sua batteria, il ragazzo posato e tranquillo lascia il posto a quella furia esplosiva di suoni e colpi che vanno a ritmo con i cuori scalpitanti delle fans inferocite sotto al palco.
La piccola Vic afferra il suo enorme basso e non ce n'è più per nessuno. Quella ragazza instancabile, che non riesce a stare ferma per più di un minuto, tira fuori il triplo della forza che il suo esile corpo sembra poter contenere. Ce l'avrà il tasto di spegnimento? Io, onestamente, spero proprio di no.
E poi arriva lui, il bello e dannato frontman, Damiano. Un ragazzo selvaggio, ma per bene, sfrontato, ma mai arrogante. La voce graffiante, accattivante, profonda, unica, ci fa innamorare ogni giorno di più. Che dire di Damiano? Sul palco, lui è semplicemente sé stesso. Sul palco, lui è nel suo ambiente naturale.
Questi sono i Måneskin.
Anzi, this is Måneskin.
Insieme, tutti e quattro i ragazzi, ci salvano ogni fottuto giorno grazie alla loro passione, alla loro grinta e alla loro energia, alla loro voglia di fare, alla loro determinazione.
Alla radio, nelle cuffiette, o ad un loro concerto, finché si respira la loro musica nell'aria, tutti si dimenticano per un momento dei problemi, delle difficoltà, delle preoccupazioni.
La musica salva la vita di molte persone. E non solo quella degli stessi cantanti o musicisti, ma anche di chi li segue e li ascolta.
***
Nel backstage arrivavano le urla del pubblico in delirio. Ancora pochi minuti, gli ultimi check, prima dell'inizio dello show.
I ragazzi aspettavano impazienti di salire sul palco, di divorarlo, di prendersi tutto, come sempre. Per niente spaventati o intimoriti, come se stessero per entrare ad una festa, si sistemarono in fila: Thomas, Damiano, Ethan e, infine, Victoria.
Il frontman posò lo sguardo sui suoi ragazzi, per stringere loro la mano con decisione e battere un pugno sulle loro spalle. Ma quando arrivò alla bassista, non trovò i suoi occhi ad attenderlo, come accadeva di solito. Questa volta, gli occhi della ragazza erano rivolti al pavimento sotto i suoi piedi.
Victoria non vedeva l'ora di salire sul palco e massacrare il suo basso. Però, quel giorno, qualcosa la turbava già da prima del soundcheck di quel pomeriggio. Da quella stessa mattina, la ragazza si era svegliata con l'umore velato da un pizzico di malinconia che, nell'attesa dell'inizio del concerto, si era intensificato, trasformandosi quasi in un vero e proprio senso di paura.
Ma paura di che cosa?
Paura di sbagliare qualche nota, o di inciampare saltellando, o di non ricordare gli accordi?
No, non era quel genere di paura.
Si trattava di una cosa più profonda e ramificata, che non riguardava direttamente quella sera in particolare. Avrebbero spaccato il culo a tutti su quel palcoscenico, e lei lo sapeva bene, ne era certa.
E poi?
Per quanto sarebbero andati avanti così?
Per quanto ancora avrebbero potuto beneficiare di quel privilegio di essere i Måneskin?
E una volta finito tutto, che cosa ne sarebbe stato di loro, di quei quattro fratelli?
Damiano allungò il braccio e passò due dita sui suoi morbidi capelli biondi, per attirarne l'attenzione. Quando, finalmente, i suoi occhi azzurri si spostarono su quelli di lui, il ragazzo notò subito qualcosa di diverso in loro, del tutto estraneo a ciò cui era abituato a leggervi dentro.
«Ancora cinque minuti!», echeggiò la voce di lui, lungo il corridoio stretto.
Nessuno e in nessun modo poté ribattere a quella richiesta.
Prese Victoria da parte e la scrutò. La biondina si trovò del tutto impreparata davanti a quel gesto inaspettato.
«Che c'hai, Vic?»
Senza farsi supplicare, Victoria rispose, senza troppi giri di parole.
«Ci pensi mai al futuro, Damià?»
Il ragazzo rimase molto sorpreso dalle parole della sua compagna di squadra. Non tanto per la domanda in sé, visto che lei era solita farsi strane idee e porsi altrettanto strani quesiti. Damiano era rimasto sorpreso dal tono di voce della ragazza. Quella davanti a lui non poteva essere Victoria De Angelis, la loro Vic. Quella ragazza talmente determinata a raggiungere il suo obiettivo che già a tredici anni reclutava i componenti per la sua band. Quella ragazza che riusciva a tenere a bada quattro ragazzacci solo alzando un dito. Quella ragazza che l'aveva salvato più e più volte quando era stato lui ad assillarsi con i più inimmaginabili dubbi esistenziali.
Le parti ora si erano invertite. Ora toccava a Damiano il compito di tranquillizzarla, come lei aveva sempre fatto con lui.
«Certo che ci penso, Vic. E sai una cosa?»
La biondina continuava a fissarlo dentro ai suoi occhi marroni, quasi a voler leggere la risposta ancor prima che Damiano potesse pronunciarla.
«Io non posso assicurarti niente, perché la vita è troppo imprevedibile e a me non piacciono le illusioni. Ma c'è una cosa di cui sono straconvinto: quando penso al futuro, tu ci sei sempre.»

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Insieme Sempre || Damiano e Victoria ||
Romance«... ma è vero che abbiamo un rapporto molto intimo, siamo più che fratelli, più che amici, più che ogni cosa.» Damiano e Victoria. Victoria e Damiano. Nessuno sa quale verità si cela dietro quell'amicizia dannatamente perfetta. C'è chi ipotizza una...