Capitolo 4

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Sto per andare in sala 2 dove mi aspetta Manu. C'è tanto lavoro da fare, devo preparare tante canzoni e non so nemmeno da dove iniziare. Spero che vada tutto bene.

M. "Buongiorno Jacopo"
J. "Manu! Buongiorno"
M. "Allora? Come va? Primo giorno di lezione eh! Agitato?"
J. "Sono gasato! Non vedo l'ora di lavorare, oggi mi sento ispirato"
M. "Sicuro? Non ti vedo molto convinto"
J. "No, infatti. Non so nemmeno da dove iniziare, i pezzi da preparare sono molti e questa cosa mi mette ansia"
M. "Tranquillo, ci sono io, sono qui per aiutarti. Da quale vuoi iniziare?"
J. "Iniziamo da "Imbranato" ?
M. "Vai"

"E scusa se ti amo e se ci conosciamo
Da due mesi o poco più
E scusa se non parlo piano
Ma se non urlo muoio
Non so se sai che ti amo
E scusami se rido, dall'imbarazzo cedo
Ti guardo fisso e tremo"

M. "La canzone è molto bella, significativa, importante. Proprio per questo Jacopo devi lavorarci su seriamente. Hai una bella voce, troppo bella, ma non basta. Non devi solo cantare, dai l'importanza giusta a questa canzone. Dimmi di cosa parla"
J. "Parla di questo ragazzo che è innamorato di una ragazza anche se si conoscono da pochissimo, ha bisogno di urlare i suoi sentimenti, e li urla tramite questa canzone. È semplicemente questo il succo"
M. "Probabilmente non hai vissuto questa situazione, ma quando la canti prova a metterti nei panni di questo ragazzo. Se segui i miei consigli la farai da Dio, te lo assicuro"
J. "Grazie Manu"
M. "A domani"

Cazzo eh, che canzone impegnativa. Come faccio a cantarla e a raccontare questa storia? A chi posso pensare? Ho bisogno di vivere queste situazioni, non penso di riuscire a raccontare questa storia se non l'ho vissuta.
In sala relax ci sono solo Federico e Talisa che provano le coreografie. Non ho ancora visto Gaia da ieri sera, chissà dov'è. In bagno intanto c'è qualcuno che piange, ecco in queste situazioni non so come comportarmi. Non so consolare la gente, però mi dispiace. Talisa mi ha visto abbastanza incuriosito, infatti sto imbambolato come uno scemo davanti alla porta dei camerini a pensare.

T. "C'è Gaia in bagno. Ho provato a parlarle, ma vuole stare da sola"
J. "Grazie Tali"

Ho bisogno di sapere cosa sta succedendo, non posso lasciarla da sola. La vedo lì, sulla panca, tutta rannicchiata. È più grande di me eppure ogni volta sento di doverla proteggere.

J. "Hey tu"
GG. "Jacopo, ti prego lasciami da sola"
J. "No"
GG. "Come no? Ti ho chiesto per favore di lasciarmi da sola, non voglio parlare con nessuno in questo momento"
J. "Lo so che vuoi stare da sola Gaia, me lo ha detto Talisa ma non me ne andrò. Non mi alzo da questa panca fin quando non mi dici cosa è successo"
GG. "Perché mi fai questo?"
J. "Perché non voglio vederti piangere e perché voglio aiutarti"
GG. "Ma io non voglio essere aiutata"
J. "Bene, problemi tuoi. Io ti aiuterò"

20 minuti dopo...
Siamo ancora qui, dopo venti minuti. Venti minuti di silenzio. No, non mi sono alzato e non ho intenzione di farlo.

GG. "Certo che sei testardo eh"
mi dice sorridendo
J. "Sono molto testardo"
le rispondo.

questa volta sono riuscito a farla sorridere, sono felice ma non mi ha ancora detto perché piangeva.

J. "Quindi?"
GG. "Ho paura, Jacopo"
J. "Di cosa hai paura?"
GG. "A volte mi capita di pensare che quello che sto facendo è totalmente inutile perché tanto farò la stessa fine che ho fatto dopo X Factor. Non voglio essere dimenticata"
J. "Tu non sarai dimenticata da nessuno Gaia. Devi solo credere di più in te stessa, se non ci credi tu non possono crederci gli altri. Per quanto riguarda X Factor, eri piccola, tutti i grandi artisti sono caduti prima di diventare, appunto, artisti. Forse semplicemente non era il tuo momento"
GG. "Ci siamo parlati tre volte, in queste tre volte ti ho giudicato, risposto male e cacciato. Perché non mi lasci mai stare? Per come ti tratto, intendo"
J. "A me piace stare con te. So che sei una bella persona, non riesco ad allontanarmi da te.
Io credo in te Gaia, fallo anche tu"

le dico guardandola negli occhi. Che occhi ha? Fino ad ora non l'ho mai guardata così intensamente negli occhi come sto facendo adesso, sono azzurri/blu come il mare.

Pov's Gaia:

Jacopo mi guarda così intensamente. Sono piuttosto imbarazzata, infatti ho smesso di guardarlo. Mi ha sorpresa, un'altra volta.
Ho mandato via Talisa, che voleva consolarmi così come ha fatto lui e lei poverina ci è rimasta male. Ho cercato di mandare via Jacopo, proprio perché era l'ultima persona che volevo in quel momento, eppure è stata la prima con cui mi sono sfogata.
Intanto lui si è alzato dalla panca e sta per andare di là, ma prima di lasciarlo andare afferro la sua mano...

GG. "Grazie, di cuore"
J. "Grazie a te"
mi risponde facendomi uno di quei suoi sorrisi sinceri.

Devo seguire i consigli di Jacopo, quindi adesso mi sciacquo la faccia, mi ricompongo e vado a lezione. Prima però, devo scusarmi con Talisa, che è seduta sui divanetti.

GG. "Tali, sister. I'm sorry"

le dico abbracciandola forte.

T. "I love you, tranquilla"

H. 20:30
Io, Giuli e Tali stiamo chiacchierando in terrazza mentre gli altri stanno finendo di cenare. Simone non mi ha ancora chiamato, forse sta ancora lavorando.

G. "Raga che ne dite se sabato sera andiamo a divertirci un po'?"
GG. "Assolutamente si. Dove andiamo?"
T. "Raga, io ci sono sicuramente. Passeremo una serata tra donne. Non conosco, però, nessun posto qui a Roma quindi mi fido di voi"
G. "Andiamo a mangiare una bella pizza, non sarà come quella di Napoli, ma sarà buona"
GG. "Mangiamo e poi andiamo a ballare?"
T. "Si! vi prego sorelle, ci divertiremo un sacco"

"Dove andrete voi Sabato?"
ci dice Jacopo mentre si siede accanto a me con Stefano e Javier
T. "Andiamo a divertirci. Volete unirvi?"
GG. "Tali ma non avevi detto che doveva essere una serata tra donne?"
T. "Si però più persone siamo e più ci divertiamo, no?"
mi dice Talisa facendomi l'occhiolino
Javi. "Io ci sono ragazze, quiero divertirme"
S. "Oh, anche io ci sono. Dove c'è festa, c'è Stefano"
T. "Tu Jacopo? Ci sei?"
J. "Non lo so, vi farò sapere"

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