splendid madness.

Capitolo 102

Pov's Jacopo

sarebbe così bello se qui con noi, in questo momento, ci fosse anche Javier.
Noi tre da soli abbiamo condiviso gli ultimi giorni, i più belli e vorrei passare questa ultima notte con loro due.

Jav. "cosa dicevi prima? se non dormi, domani farai schifo, vero?"

è assurdo.
non l'ho nemmeno detto, l'ho solo pensato ed è successo realmente. Se solo si potessero realizzare tutti i miei sogni in questa maniera...

J. "stavo giusto dicendo, a me stesso, che sarebbe stato bello passare l'ultima notte anche con te. Io, tu e Gaia abbiamo condiviso tanto insieme, abbiamo vissuto tutta questa esperienza insieme"
Jav. "era nei miei programmi passare un po' de tiempo con voi due oggi, però tu sei un coglione e quindi niente"
J. "lo so Javi, mi sono già scusato con Gaia e ci tengo a scusarmi anche con te! Scusami, avrei voluto anche io passare gli ultimi momenti qui in casetta con voi due, sono stato uno stupido ma non mi sono reso conto di nulla"
Jav. "dai, non fa niente. Allora, che sensazioni avete per la finale?"
GG. "accetto di parlare della finale solo se non ci mettiamo a fare le scommesse su chi vincerà. Le odio e portano sfiga"
J. "no, hai ragione non voglio anche io! Mai sia"
Jav. "vabbè ma non sono scommesse sono pensieri! Comunque, intendevo le vostre emozioni. Come vi sentite?"
J. "mi sto cagando addosso Javi"
GG. "anche io ho l'ansia, ho paura. Più che paura della finale, ho paura di lasciare questo posto, queste persone"
Jav. "ti capisco, anche io non voglio andare via"
GG. "è che qui si è formata una vera e propria famiglia. Maria, Elisa, Emma, i professori, tutta la redazione, tutte le persone che lavorano qui mi hanno fatto davvero bene al cuore. Non mi sento pronta a lasciare tutto questo"
J. "tu pensa che non andrai via per sempre, loro rimarranno sempre qui e potrai venire a trovarli ogni volta che puoi. Poi comunque ti fai avere il numero e potete sentirvi tutti i giorni"
GG. "lo so, e questa è l'unica cosa che mi tranquillizza, ma non è la stessa cosa. Io parlo proprio di quotidianità"
J. "è un po' come staccare il cordone ombelicale"
le dico ridendo

GG. "eh, mica male come paragone!"

mi risponde iniziando a ridere, mentre lei ride io ritorno subito serio perché voglio farle un discorso importante, ha bisogno di sentirsi dire queste parole.

J. "senti, non è facile andare via e lasciare un posto e delle persone che ti hanno fatto stare bene e che ti hanno resa felice. Ti capisco, e provo le stesse cose che provi tu, ma è importante farlo. Lì fuori c'è un mondo che aspetta solo te, inizia ad andare per la tua strada"