Capitolo 31

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J. "Ste, ma vi avevo detto di distrarla"
S. "Jacopo, ma la conosci. Ti cercava dappertutto, ha chiesto a chiunque. Non so chi le ha detto che eri qui fuori, ma quando è scesa giù io, Talisa, Javier e Giulia abbiamo cercato di non farla passare, ci siamo inventante le scuse più inutili del mondo ma lei è riuscita a passare lo stesso"
J. "E adesso dov'è? Come sta?"
S. "È in camera sua, sta piangendo e non vuole parlare con nessuno"
J. "Cazzo, io lo sapevo. Lo sapevo che sarebbe andata a finire male. Greta, tu per favore mi devi fare il piacere di andartene adesso"
G. "In bocca al lupo"
mi dice, e se ne va. Io non la capirò mai questo ragazza. Comunque sia devo assolutamente parlare con Gaia. Inizio a camminare veloce verso la sua camera ma Stefano mi ferma.

J. "Ste, e adesso cosa c'è?"
S. "Sei l'ultima persona che lei vorrebbe vedere in questo momento. Lasciala in pace, almeno per un po'
J. "Ste ma che cazzo mi dici di lasciarla in pace, io non posso andare su in camera mia e lasciarla da sola mentre piange per me"
S. "Lo so, ti capisco ma succederebbe un casino"
J. "Non mi interessa un cazzo. Devo andare"
S. "Fai come vuoi"
J. "E giuro che scoprirò chi è il coglione che ha detto a Gaia dov'ero"

dico mentre continuo a camminare insieme a Stefano verso la camera di Gaia. Giulia e Talisa sono fuori che parlano, sono preoccupate per Gaia ma nonostante ciò riescono a fermarmi anche loro.

G. "Ma dove pensi di andare?"
T. "Non vuole vedere noi, figuriamoci se vuole vedere te"
S. "Ragazze è inutile, non si fermerà"
J. "Infatti, non mi fermerete. Lasciatemi"

mi lasciano stare, e busso. Gaia non risponde. Busso ancora, e ancora, e ancora.

GG. "Guarda che ti ho sentito. Io non ti voglio vedere"
J. "Gaia apri"
GG. "Torna in camera tua"
mi dice urlando
J. "Apri sta cazzo di porta Gaia"
S. "Jaco, te lo avevo detto"

non sto nemmeno a sentirlo. Senza più bussare, apro la porta ed entro in camera da Gaia.

GG. "Quale parola non hai capito della frase "non ti voglio parlare?"
J. "A me non me ne frega se non vuoi parlare con me, se non vuoi vedermi o ascoltarmi"
GG. "Mi hai già dimostrato poco fa quanto te ne importa di me, quindi smettila di fare il fenomeno"
J. "Smettila tu di prendere decisioni azzardate e di dire cose esagerate se non sai cosa è successo?"
GG. "Ti ho visto con Greta, a me questo basta e avanza"
J. "Greta è venuta qui a sorpresa, non sapevo nulla"
GG. "Ah si? E tu giustamente la prima cosa che fai è accoglierla e portartela altrove?"
J. "Io spero che tu stia scherzando"
GG. "No, io spero che tu stia scherzando"
J. "Greta è venuta qua perché ancora una volta voleva spiegazioni da me e voleva sentirsi dire guardandola negli occhi cosa provo io per lei in questo momento. Sai cosa le ho detto? Che non la amo. Per l'ennesima volta"
GG. "Bravo, per l'ennesima volta. E non ti sembra assurdo tutto questo?"
J. "A me sembra assurdo sì, ma sei assurda anche tu"
GG. "Ah adesso sarei io quella assurda? Hai anche il coraggio di dare a me la colpa"
J. "Sei assurda perchè anche a te per l'ennesima volta devo spiegare per filo e per segno che non amo Greta"
GG. "Tu nei miei panni non ti ci metti mai vero? Immagina se al posto di Greta ci fosse stato Simone e se al posto tuo ci fossi stata io. Come la mettiamo Jacopo?"
J. "Gaia, sarei venuto lì da voi e vi avrei chiesto spiegazioni"
GG. "Beh, io sono fatta diversamente. Scusami tanto se invece di agire, riesco solo a piangere dal nervoso davanti ad una scena del genere. Perché allora hai voluto nascondermi tutto?"
J. "Perché non volevo farti stare male per niente"
GG. "Mi hai fatto star male lo stesso, come vedi non è servito a niente"
J. "Tu dimmi invece chi ti ha detto quello che non doveva dirti"
GG. "Non ci penso neanche"
J. "Gaia, per favore. Dimmelo"
GG. "Se te lo dico, cosa farai?"
J. "Niente, voglio solo saperlo"

ovviamente appena saprò il nome, andrò dritto da lui/lei a chiedere spiegazioni perché una cosa avevo chiesto di fare e non l'ha fatta. Non capisco perché qui dentro tutti mi vogliono male per farmi ste cose. Non voglio dire a Gaia che andrò a parlare con lui/lei altrimenti lei non mi dirà nulla.

GG. "È stato Nicolai. Qui dentro ormai posso fidarmi solo di lui"

Nicolai? Non ci posso credere.
Inizio a ridere a crepapelle, penso sia per il nervoso. Nicolai è stra cotto di Gaia, sono un coglione perché non dovevo fidarmi di lui.

GG. "Perché ridi?"
J. "Perché Nicolai è cotto di te, avrei dovuto immaginarlo. Farebbe di tutto per farci lasciare"
GG. "Beh, la persona che ci ha portato a questa situazione non è di certo Nicolai"
J. "Ma lo stai difendendo?"
GG. "Sì, perché è stato sincero con me"
J. "No, invece è stato stronzo con te"
GG. "Sei tu quello che è stato stronzo con me"
J. "È tardi. Devo andare in camera perché se mi beccano sono guai. Mi perdoni?"
GG. "Non lo so, Jacopo. Ci devo pensare. Questa volta sono davvero incazzata"
J. "Dai Gaia, ma sul serio?"
GG. "Buonanotte"

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