Capitolo 29

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Pov's Gaia
Greta non ha ancora risposto a Jacopo, sono un po' incazzata. So che non dovrei dare importanza a persone del genere e che dovrei, soprattutto in questo momento, concentrarmi su me stessa, ma è più forte di me. Non ci rimango male perché onestamente chi la conosce? Non ho mai avuto modo di conoscerla, e aggiungo per fortuna, però mi fa incazzare. Perché dobbiamo sempre avere rotture di coglioni inutili? Io voglio solo essere lasciata in pace.
Io e Jacopo al momento stiamo passeggiando, ormai Roma la conosciamo a memoria!

J. "Ma si può sapere che hai?"
GG. "Cosa ho?"
gli rispondo abbastanza stranita
J. "Non fare finta di niente Gaia, ti conosco. Sei scazzata per Greta?"

mi conosce, anche abbastanza.

GG. "Io volevo passare questa giornata senza pensare a nessuno, volevo essere tranquilla e felice ma non posso non pensare a quello che è successo"
J. "Ma davvero ti importa del parere di Greta?"
GG. "A me non importa del parere di Greta, ma è normale che queste cose mi toccano. Voglio essere lasciata in pace, non capisco perché devono sempre ostacolarci"
J. "Ostacolarci? Manco fosse un film. Amore, adesso ti stai facendo solo paranoie inutili"
GG. "Non sono paranoie"
J. "Invece sì. Se sei felice con me, devi fregartene di quello che dice la gente"
GG. "È che non riesco a credere che ci siano persone così rancorose e cattive al mondo"
J. "Non stupirti di questo, esistono e ne esistono anche tante. Per questo ti dico che devi farti scivolare addosso quello che dicono su di noi"
GG. "Ci proverò"

H. 14.30
Io e Jacopo abbiamo appena finito di mangiare un bel piatto di carbonara, adesso abbiamo deciso di andare un po' a riposarci in hotel visto che stanotte abbiamo dormito poco e niente, e stasera pensiamo di andare a cena. Mi sa che ci mangeremo una bella pizza, tanto per cambiare.
Arriviamo in camera, ci togliamo i vestiti e ci mettiamo qualcosa di più comodo e ci sdraiamo sul letto.

J. "Cosa si dice in questo caso? Buonanotte non si può dire"
GG. "Non lo so"
J. "Buon pisolino amore"

Eppure io non riesco a chiudere occhio. La verità è che sono ancora pensierosa. Oh sono fatta così, non riesco a calmarmi. Sto pensando di tutto.

GG. "E se prima o poi riuscirà ad ottenere quello che vuole?"
J. "Amore, mi stavo addormentando. Ma di chi parli?"
GG. "Di Greta"
J. "Ancora? Gaia ma quante volte devo dirtelo che devi cercare di andare avanti e pensare solo ed esclusivamente a te stessa?"
GG. "Jacopo, non ci riesco. Devo dire ciò che mi passa per la testa in questo momento, altrimenti non mi do pace"
J. "Cosa intendevi prima?"
GG. "Lei vuole te"
J. "Quindi?"
GG. "E quindi prima o poi, potrà riuscire ad averti"
J. "Ti posso dire che mi stai facendo innervosire?"
GG. "Mettiti nei miei panni"
J. "Gaia ma io ci provo a mettermi nei tuoi panni, ma davvero non riesco a capire perché fai così"
GG. "Io sono insicura. Ho paura che prima o poi tu ritornerai da Greta ed io rimarrò sola"
J. "Non succederà questo"
GG. "E perché? Lei ti vuole"
J. "Ed io voglio te. Quante volte devo dirtelo?"
GG. "Scusami. Mi dispiace. Sono troppo paranoica e insicura, lo ammetto ma non posso farci nulla"
J. "Allora adesso sai cosa facciamo? Ci alziamo da questo letto, rimandiamo il pisolino a stasera e andiamo a divertirci"
GG. "Dove andiamo?"
J. "Ritorniamo bambini, andiamo al luna park"
GG. "Stai scherzando?"
J. "No, io mi sto andando a vestire tu fai ciò che vuoi"
GG. "Nono, corro"

H. 16.00
Siamo al Luna Park! Io non ci credo, non vengo qui da quando ero bambina, ho sempre adorato andare al luna park.

GG. "Ti sei superato con questa. Ti amo più di prima"
J. "Anche io ti amo, e ascolta bene: TI AMO"
mi dice sottolineando le ultime due parole.

H. 17.00
Abbiamo provato quasi tutte le giostre, Jacopo è un sacco spaventato, ha avuto paura di tutte le giostre ed io ho passato tutto il pomeriggio a ridere di lui.

J. "Ma la smetti di ridere"
mi dice tornando con due crepes con la nutella
GG. "Beh se torni con quelle due cucciole che stanno aspettando di essere mangiate, la smetto sì di ridere"
gli dico prendendo la mia crepes, ne mangio un po' ma non riesco a smettere di ridere.
J. "Hai smesso di ridere? A me non sembra"
GG. "Scusami, ma mi ritornano in mente le tue espressioni mentre eravamo sulle giostre"
gli rispondo continuando a ridere
J. "Gozzi non sei simpatica"
GG. "Tu si"
J. "Dai ma la smetti?"
GG. "Avrei dovuto filmarti"
J. "Ah pure? Dopo le tue prese per il culo giustamente un bel filmino per farmi prendere per il culo anche dagli altri serviva"
GG. "Dai non te la prendere"
J. "Ma figurati"
GG. "Permaloso"
J. "Sta parlando la paranoica"
GG. "Che bella coppia"
J. "Oh almeno hai smesso di ridere"
GG. "Dovresti apprezzare il fatto che rido così tanto con te"
J. "Si certo, ridi di me. È diverso"
mi dice correggendomi
GG. "Io rido di te e con te, non c'è cosa più bella. Mi sento la persona più felice del mondo con te"
J. "Sentila come prova a farmi sciogliere"
GG. "Dai ti sei sciolto un po' ammettilo"
gli dico prendendolo in giro e lui sorride
GG. "Ti amo tanto"
J. "Anche io, nonostante tu abbia la cioccolata sparsa su tutto il viso da quando hai iniziato a mangiare la crepes"
GG. "Da quando ho il viso sporco Jacopo?"
gli dico iniziando ad agitarmi per la figura di merda appena fatta
J. "Te l'ho appena detto. Da quando hai iniziato a mangiare. Eri troppo impegnata a ridere di me"
GG. "Ah quindi tu facevi il permaloso perché ti stavo prendendo in giro e nel frattempo tu stavi prendendo in giro me?"
J. "Brava amore"
GG. "Sei uno stronzo"
J. "Dai fatti levare la nutella dal viso"
mi dice avvicinandosi per baciarmi.

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