Capitolo 113

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è appena l'instore, sono le 22.14.
Sto un po' male, se così si può dire... ho iniziato a fare gli instore due giorni fa, ne ho fatti due a Roma e uno oggi a Milano, nessuno mi aveva mai chiesto di Jacopo per fortuna, oggi mi hanno domandato di lui per la prima volta e sono rimasta pietrificata.
Io ci provo a fare finta di nulla e a far credere che vada tutto bene, ma i miei occhi parlano e sicuramente avranno visto che stavo dicendo una cazzata.
Non so davvero cosa fare, vorrei un giorno libero per poter raggiungere Jacopo ma ho iniziato da poco a lavorare seriamente e non posso interrompere tutto per Jacopo che non si fa più sentire all'improvviso.

"ohi, ma che hai?"

Paola mi conosce troppo bene, ha notato che sto messa male... ho la testa altrove, non smetto di guardare il finestrino e poi il cellulare, finestrino e cellulare in continuazione . Potrei impazzire!

GG. "niente, sono un po' stanca"
P. "guarda che con me caschi male, lo so che stai male. È per Jacopo vero?"
GG. "oggi mi hanno domandato di lui, ripetute volte. Io ho cercato di tranquillizzarli, di farli stare buoni ma si vedeva sicuramente che stavo dicendo una cazzata"
P. "e tu cosa puoi fare se lui non si fa vivo? hai mandato qualche messaggio su whatsapp?"
GG. "a chi? a lui?"
P. "eh certo, stiamo parlando di lui"
GG. "tu non puoi capire quanti messaggi e quante chiamate gli ho fatto"
P. "ha visualizzato"
GG. "sì, ed è questa la cosa che mi fa incazzare"
P. "non so cosa dirti, tu cosa hai intenzione di fare?"
GG. "ho pensato di raggiungerlo ma come faccio? sono piena di impegni e non posso abbandonare proprio adesso. Ho appena iniziato, sarei una scema"
P. "se te la senti, vai. Però se vuoi un consiglio da me, smettila di rincorrerlo!"
GG. "infatti non lo farò, non lo raggiungerò. Io non abbandono il mio lavoro per un suo ennesimo capriccio, perché di quello si tratta"
P. "dai, riposati! Domani abbiamo un altro instore"
GG. "domani Napoli vero?"
P. "dopodomani Napoli, domani Savona"
GG. "Savona?"
P. "sì, perché?"
GG. "Jacopo è di Savona!"
P. "ecco, nemmeno a farlo apposta! Il destino"
GG. "e adesso che faccio?"
P. "io non voglio influenzarti, devi pensare da sola! Riposati un po' se ci riesci, e poi quando ti svegli pensi a quello che devi fare"

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