17. Hero

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«Buongiorno!» ci accoglie Anna, intenta a preparare la colazione.
«'Giorno Anna. Mercy» Jo da il buongiorno a lei e a mia sorella.
«Buongiorno Jo, 'giorno fratellino» e mi da un bacio sulla guancia. «Avete avuto un bel risveglio scommetto...»
«Normale» mi limito a rispondere massaggiandomi la nuca e mentre Jo mi guarda imbarazzata.
Mercy sogghigna. «No, perché... sapete che stiamo tutti nella stessa casa e...»
«Oh Mercy! Solo perché hai sentito qualcosa devi metterli in imbarazzo! Lasciali stare, sono abbastanza grandi e possono scopare quanto vogliono.»
Oh mio Dio, che discorso imbarazzante.
«Mhm, si... Che cosa stai preparando, Anna?» chiede Jo per scampare alla ramanzina che Anna stava per fare a mia sorella.
Anna, per tutta risposta, sorride e dicendoci di sederci ci mette davanti un piatto di pancake con panna, sciroppo e mirtilli, uova strapazzate e bacon.
«Oddio, Anna ti adoro, grazie!» esclamo mettendo una forchettata di pancake in bocca.
«Mi piace cucinare al mattino.»
Devo farmi prestare la macchina oggi. «Senti, mi presteresti la tua macchina oggi? La porto anche a lavare, ne ha bisogno.»
Lei con noncuranza e la bocca piena risponde: «Si, oggi non devo uscire, a che ora ti serve?»
Jo mi guarda perplessa e incuriosita.
«Ti spiego dopo» le sussurro. «Oh, si, mi serve alle cinque ma la porto a lavare alle due e mezza» rispondo ad Anna.
«Perfetto, le chiavi sono sul mobile accanto alla porta, ma fa attenzione... e poi mi spieghi che devi fare.»
Sorrido.
Finiamo di fare colazione e poi saliamo di sopra.
«Stasera» inizio a dire alla donna della mia vita mentre prendo una maglietta dalla valigia «ti porto a cena fuori.»
Si gira di scatto facendo ondeggiare i capelli e sorridendomi: «Oooh, come mai?»
«Per festeggiare.»
Mi guarda confusa. «Festeggiare cosa?»
«Lo scoprirai» faccio sorridendo.
Fa finta di odorare qualcosa. «Sento odore di sorpresa... che mi nascondi?»
Ridacchio. «Pfff, secondo te io sono il tipo che fa sorprese?»
«Si» dice avvicinandosi a me per poi baciarmi.
«Io?»
«Si, tu.»
«Staremo a vedere» la prendo in spalla e con delicatezza la faccio cadere sul letto.
Lei ride. Quanto amo quella risata, se un giorno non dovessi più sentirla sarei perso...

Dopo aver pranzato velocemente esco, saluto Jo dicendole che sarò di ritorno per le cinque, prendo le chiavi ed esco.
L'autolavaggio non è lontano dalla casa, quindi lascio la macchina lì e vado a piedi all'appartamento. Fuori dal portone c'è una donna di mezza età. Ci salutiamo e poi mi mostra quali sono le chiavi per il portone e la porta normale. Dopo dieci piani di ascensore siamo arrivati. La signora mi dice di seguirla.
Una volta davanti alla porta mi dice: «Apri».
Entro e resto meravigliato. È bellissimo. C'è una vetrata che da sulla città, la sera qui sarà magnifico. Un divano abbastanza grande nella stessa stanza. Chissà com'è scopare qui, di fronte a questo panorama e su questo divano nella nostra casa.
Hero, concentrati.
La signora mi mostra il bagno, la cucina, tutte le stoviglie, come funziona la lavastoviglie e la lavatrice, come si accendono i condizionatori, e le luci che possono essere modificate da intense a tenui. Stupendo, le piacerà di sicuro.
Dopo la visita vado a fare un po' di spesa al market qui vicino. Anna pensa così tanto a noi, è giusto che qualcuno la aiuti e voglio preparare la lemon pie in questi giorni.
Allora vediamo gli ingredienti che ho scritto nelle note... Farina, zucchero, olio di semi, scorza di limone, lievito in polvere per dolci, uova, latte, vanillina, limoncello (non so se lo prendo)... quanta roba. Posso farcela. Dopodomani la preparo, giusto prima della partenza di mia sorella. E, se posso vantarmi un attimo, devo dire che sono bravo a cucinare... mia cara Jo, hai trovato l'uomo perfetto. Quando mai. Bene, andiamo avanti.
Prendo qualche bevanda, del pesce... voglio preparare un pranzo spettacolare, si.
Okay, ora che ho speso quasi cento dollari in cibo e la macchina è pronta, posso andare a casa a posare tutto, altrimenti romperò le uova prima del tempo e con questo caldo tutto marcisce in meno di un'ora.

«Ma che...» Jo posa la sua tazza di tè e viene ad aiutarmi con le buste «che cavolo ha comprato?»
«Spesa» rispondo col fiatone posando le buste sul tavolo.
«Avevo intuito, ma cosa devi cucinare?»
«Pesce in frigo, con latte e uova...»
«Si okay, il pesce in frigo, ma mi stai ascoltando?»
Ho pensato ad alta voce. «Dopodomani voglio fare una sorpresa a tutti voi» sorrido compiaciuto.
«Ma... sei sicuro che il pesce può stare fino a dopodomani?»
«Sicurissimo, parli con un esperto.»
«Okay...» è confusa. «Sei strano oggi comunque.»
«Perché?»
«Ho l'impressione che tu mi stia nascondendo qualcosa...» cammina verso il frigo.
«Se fosse, non te ne devi preoccupare.»
Mi mette me mani sul petto. «Mhm... posso fidarmi?»
«Certo che puoi, devi fidarti, credimi!» ridacchio.
Mi bacia. «E va bene, mi fido.»
«Perfetto!» la sollevo e la faccio volteggiare in aria. «Saremo felicissimi tra due giorni, stanne certa.»
«Chi te lo ha detto?» ride.
«Nessuno, ma io già lo so» e le bacio la fronte.
Sono più che sicuro che ne rimarrà sorpresa e sarà felicissima, farei di tutto per vederla sorride e renderla felice.

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