45. Hero

240 8 0
                                    

Quattro giorni dopo.

«Amore, sei pronto?» Jo mi chiama dal bagno, ha appena finito di lavarsi i denti e sta sistemando il beauty per metterlo in valigia.
«Si, ho appena chiuso il trolley» la informo mentre attraverso il corridoio.
Si sta truccando...
«Non c'è bisogno che ti trucchi» le dico e mi passo una mano fra i capelli scuotendo la testa.
«Si invece, chi viene a prenderci all'aeroporto?»
«I miei, cioè, mia madre con Mercy, oppure mio fratello... chi capita prima» faccio spallucce.
«Appunto, se viene tua madre voglio fare una buona prima impressione. Anche se mi conosce per quella che ti ha fatto soffrire, ma non importa.»
Ma non è vero... be', non lo so.
«Inutile che dici che non è così e che pensa che io sia una bravissima ragazza, perché non lo sai nemmeno tu quello che pensa» dice posando il mascara nella pochette dei trucchi.
Sospiro, dandole ragione.
Mia madre fondamentalmente la conosce per quella che mi ha fatto soffrire, ma in realtà è solo colpa mia se ho sofferto in quel modo. Però sa anche che Jo è importantissima per me, che si è guadagnata un posto dentro me e che il mio cuore sarà per sempre suo. Spero che mia mamma riuscirà a vedere con i suoi occhi quanto sono felice con lei, e quanto sono cambiato grazie a lei.
Pochi, prima di lei, sono riusciti a guadagnarsi un posticino nel mio cuore, solo i miei amici più cari e la mia famiglia; lei si è guadagnata tutto lo spazio restante dal primo momento in cui i nostri occhi si sono incontrati e ho sentito la sua risata. Se lo merita, più di chiunque altro.
                                         ***
Siamo arrivati all'aeroporto, abbiamo già fatto il check-in e i controlli. Prima di dirigerci al nostro gate decidiamo di fare un giro tra i negozi.
«Vieni con me da Victoria's Secret o ci vediamo da Tommy Hilfiger?» chiede appena vede l'insegna di uno dei suoi negozi preferiti.
Decido di andare con lei.
Entriamo in quel negozio così rosa che mi nausea e Jo mi lascia in custodia il suo trolley. Inizia a osservare tutto: pigiami, canottiere, pantofole, mutandine, reggiseni...
«Che ne pensi di questo?» dice mostrandomi un completo di intimo nero in pizzo e se lo poggia addosso.
Be'... cazzo.
Sarebbe così eccitante se la vedessi in quel completo che verrei all'istante nei pantaloni.
«Allora?» schiocca le dita davanti alla mia faccia per risvegliarmi dai pensieri un po' sconci che stavo facendo.
«Be'... carino» mi limito a dire.
«Non sei convinto» piega la testa da un lato.
«Merda, mi conosci così bene» ridacchio leccandomi il labbro inferiore e scuoto la testa.
«Okay, lo prendo» decide infine. «Però prima lo provo.»
No no...
«Bene, allora ti aspetto da Hilfiger» le passo il suo trolley e vado.
Meglio scappare da troppa... sensualità.
Sono così pazzo di lei che mi sento persino ridicolo e rido tra me e me, ma davvero, non riuscirei a restare impassibile vedendola con quella roba addosso.
Passa davanti Bvlgari ma non mi fermo, ho già troppi profumi, quindi vado direttamente da Hilfiger. Ho anche troppi vestiti... avrei bisogno anche io di qualche paio di boxer nuovi...
Cos'è questa roba?
«Scusi, non avete più i boxer classici, o avete solo questi?»
«Temo che abbiamo solo questi, ma sono molto simili a quelli classici. Li provi, che misura porta?» mi chiede la commessa, dandomi del lei. Odio quando lo fanno, mi fanno sentire vecchio, cazzo.
Le comunico la misura ed entro in camerino. Li provo sopra quelli che ho già addosso, non vorrei mettere le mutande che qualcuno ha già messo sul proprio cazzo, quindi.
«Hero!» esclama Jo aprendo uno spiraglio della tendina del camerino.
«Oddio!» faccio un balzo, mi sono spaventato.
«Wow, cioè, devi prenderli, assolutamente» dice con tono fermo e deciso studiando il mio bel sederino.
«Carino, vero?»
«Che cosa?»
«Il mio culetto, no?» ridacchio.
«Oh, piantala. Sbrigati» e si allontana.
Decido di prenderne due paia, mi stanno bene.
Usciamo dal negozio e facciamo un salto da Starbucks, ho una fame...
Dovevamo per forza prendere il volo delle 20:08? Si.
Mi squilla il telefono.
«Mamma.»
«Tesoro, tutto okay? State imbarcando?»
«No mamma. Ti ho già detto che il volo è alle 20:08, in teoria. Arriveremo domani mattina» la informo.
«Va bene, sta attento.»
«Si, ciao» e riattacco.
A volte mia madre si preoccupa troppo per me, però lo apprezzo.
«Che carina» dice Jo dopo aver bevuto un sorso di caffè.
«Chi?»
«Tua madre» ridacchia.
«Mhm, può darsi» le dico stringendole una coscia.
Lei mi guarda e sorride. Non ci credo che andremo a Londra insieme...

Behind - Dietro Tutto l'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora