106. Jo

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Sento già un caldo da morire e lui sta iniziando a farmene sentire ancora di più. I nostri corpi bruciano insieme. Perle di sudore illuminano la sua fronte e i suoi capelli sono umidi quando li prendo tra le dita, la sua faccia immersa tra le mie cosce e la sua lingua che mi porta in paradiso ad ogni movimento.

«Ti amo...» dico mugolando, a corto di ossigeno. L'aria in questa piccola stanza è più pesante di prima. Le mie gambe iniziano ad irrigidirsi e a tremare e dopo pochi secondi un piagnucolio di piacere mi scappa dalle labbra mentre vengo.

«Ti amo anch'io» dice prima di leccarsi le labbra in un modo che dovrebbe essere illegale. Mi bacia e sento quel gusto sulle mie papille gustative. «Vedi? Hai un gusto così buono, piccola.»

Mio Dio. Ogni volta che lo dice ha sempre lo stesso effetto su di me, come la prima volta.

Spegne il condizionatore e si sdraia sotto le coperte con me. Mi avvicino a lui e gli accarezzo il petto con le mie esili dita, e lui mi guarda di traverso con un mezzo sorriso che è adorabile e le mani sotto la nuca, i suoi muscoli rilassati.

«Dovresti bere un po' d'acqua» dice improvvisamente e fa per alzarsi. In effetti ho sete. Si dirige verso il frigo e quando lo apre sbuffa dicendo, «Cazzo, devo scendere sotto a prenderla, è finita.»

Faccio spallucce. «Vai tranquillo, ti aspetto qua.»

Mi guarda e sospira; si infila degli short e una maglietta ed esce dalla stanza.

Avevo pensato di rendergli il favore, ma sono veramente troppo stanca. Sono più lucida rispetto a prima, anche se nella mia testa martelli continuano a fare un rumore assurdo e fastidioso. Ho bisogno di riprendermi entro le tre di stanotte perché devo sistemare la valigia; alle 7pm abbiamo il volo per il Messico.

È bello quando Hero si prende cura di me, mi fa pensare di aver trovato l'uomo perfetto. Credo di non aver mai voluto che il tempo passasse in fretta, ma non vedo l'ora di tornare a casa mia, a casa nostra. È tantissimo tempo che non ci vado e mi manca la nostra casetta accogliente a Los Angeles, con la sua vista spettacolare e la sua cucina sempre in disordine perché Hero prova sempre nuove cose. Mi fa strano solo pensare che un giorno lo presenterò a qualcuno come mio marito. So che il matrimonio di questi tempi può sembrare una cosa antica per qualcuno, ma il pensiero del vestito bianco, della fede al dito e di essere sua moglie mi entusiasma da morire. Uniti, finché morte non ci separi. È ciò che spero succeda; voglio stare con lui per il resto dei miei giorni e niente potrà cambiare quello che provo per quest'uomo.

Sento che questo periodo di pausa abbia fatto bene a entrambi. Io ho riflettuto molto, lui è maturato; siamo cambiati entrambi, ma siamo sempre le stesse persone di cui ci siamo innamorati. Ogni minuto e secondo che ho passato con lui in quel periodo mi sono sentita come se mi stessi innamorando di lui una seconda volta; e anche adesso, mi innamoro di lui infinite volte. Nonostante le difficoltà, il litigio iniziale e chi si è messo tra di noi con le forbici in mano, siamo ancora qua, più forti che mai. È vero che sono una persona molto privata, ma adesso vorrei urlare al mondo che ce la stiamo facendo. Stiamo costruendo con calma la nostra vita insieme e non c'è cosa che possa rendermi più felice. È quello che ho sempre desiderato, e sono riuscita a trovarlo. Voglio semplicemente finire con tutti questi progetti l'uno dopo l'altro per godermi l'altra metà della mia anima giorno dopo giorno.

Sono così stanca che mi sono addormentata prima che Hero sia tornato con l'acqua e la mia mente immagina l'abbazia di Westminster piena di persone ed io che attraverso la navata con un bellissimo vestito da sposa, lui con gli occhi lucidi che mi sorride e mi dice che sono bellissima quando raggiungo l'altra.

Quanto è vero... che i sogni son desideri.

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