54. Jo

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Di nuovo a Los Angeles, 11.11.2018.

«Hero, Jo! Bentornati!» Appena le porte dall'ascensore si aprono, la signora Wilson ci accoglie e c'è un ragazzo con lei, un bel ragazzo. «Questo è mio figlio Liam.»
Oh, ora ricordo.
«Ciao» dice semplicemente, sta appoggiato all'antro della porta accanto con le mani in tasca.
«Su, aiutali!» Clara lo spinge.
«Oh, non c'è bisogno» gli dice Hero uscendo le valigie dall'ascensore.
«Invece credo di si» Liam gli sorride e viene verso di noi. Mi guarda e mi fa un cenno del capo.
«Ehi, sono Josephine» gli dico allegramente porgendogli la mano, lui sembra nemmeno accorgersene così la ritiro indietro.
«Si, so chi sei» dice in un tono freddo, si volta velocemente verso di me mentre trascina una valigia dentro e distoglie subito lo sguardo.
«Be',» inizio ridacchiando, «scusa ma stavo solo cercando di presentarmi» faccio spallucce.
«Ed io ti ho detto che so già chi sei» ridacchia anche lui, ma percepisco che la risata è un po' finta.
Hero mi lancia un'occhiata come per dire "non perderci tempo, è uno stronzo".
«Come lo sai?» chiedo comunque al misterioso Liam.
«Mia madre e... il film che avete girato?» dice dubbioso, facendo spallucce.
«Si, credo di si.»
Entro nell'appartamento e Hero mi poggia una mano sul braccio, poi va a bere un bicchiere d'acqua.
«Finalmente, morivo di sete!» esclama posando il bicchiere sul bancone.
«Ci vediamo ragazzi» Liam se ne va e ci saluta con un cenno della mano.
«Non mi piace» Hero scuote la testa. «Quando la signora Wilson ha detto "mio figlio" ho pensato che magari sarei riuscito a farmi un amico, e invece...»
Lo guardo con uno sguardo un po' triste, so che gli mancano tanto i suoi amici, anch'io speravo sarebbe riuscito a conoscere qualcuno qui.
«Sono delusa anch'io» ammetto sinceramente.
Hero sospira e poi mi dice che ha bisogno di fare una doccia e anch'io. Mi sento sporca, sudata... che schifo.
«Andiamo a farla assieme, così non perdiamo tempo e magari ci divertiamo un po'» mi rivolge un sorrisetto pervertito.
«Mhm mhm, e che vorresti fare, sentiamo» piego la testa da un lato e lo guardo con aria di sfida.
«Ehm... be', non ho molta fantasia, quindi... sai già.»
«Si, grazie, ma lo sapevo» gli faccio la linguaccia e vado verso le valigie per prendere il beauty, lo shampoo, il bagnoschiuma, eccetera.
«Ti ho presa, piccola!»
«Mettimi giù! Non ho preso il bagnoschiuma ancora, Hero!»
Improvvisamente mi ha presa in braccio come se non pesassi neanche un grammo.
Mentre continuo a strillare e a ridere, Hero allunga un braccio e prende il bagnoschiuma. Corre in bagno e mi fa sedere sul lavandino. Si piazza tra le mie cosce e inizia a baciarmi passando una mano tra i miei capelli, mentre con l'altra scioglie il laccio della mia tuta.
«Avevo capito che non volessi perdere tempo» gli dico con il respiro affannoso dopo che ho tolto le scarpe e sono rimasta con il reggiseno e i pantaloni slacciati.
Si ferma e strofina il suo naso sul mio. «Perderei tutta la mia vita per te.»
Tali parole mi infiammano il petto.
«Dico sul serio, Jo. Ti amo.»
«Anche io, più di ogni altra co—»
Non riesco a finire la frase che la sua lingua e già in cerca della mia. Si muovono insieme, in movimenti coordinati. Senza interrompere il bacio, scendo dal lavandino e metto le mani sotto la sua maglietta, poi gliela sfilo da sopra.
Lui mi abbassa tuta e mutandine insieme e mi slaccia il reggiseno, poi si toglie i pantaloni e i boxer velocemente.
L'acqua della doccia è già calda quando entriamo e il bagno è pieno di vapore.
Mi mette subito all'angolo tra il muro e il vetro della doccia.
Merda, mi è mancata la doccia di casa.
Improvvisamente le sue labbra morbide sono ovunque sul mio corpo, fin quando non si inginocchia davanti a me.
Strofina il naso contro il clitoride e... cazzo, ho bisogno di più.
«Che stai facendo? Mi stai implorando per caso?» gli dico mettendo le mani tra i suoi capelli bagnati.
«No, sei tu quella che mi sta implorando, piccola» mi guarda con quegli occhi verdi, divertito della mia disperazione.
Ha ragione.
«Implorerai me dopo, stai tranquillo» gli anticipo.
Mi rivolge un sorrisetto e subito dopo le sue labbra stanno succhiando il mio punto debole. Non so se riuscirò a tenermi in piedi, è così bravo.
«Lasciati andare, ti tengo io» e mette le braccia sotto le mie cosce.
Quando la sua lingua entra dentro sento le gambe cedere.
«Oddio... cos'era quello? Di nuovo per favore...»
Hero mi guarda e ridacchia dentro di se. Bastardo, ora ti faccio vedere io.
Metto una mano sul vetro appannato lasciando il segno, l'altra la metto sulla sua testa, guidandolo a fare di nuovo quel che ha appena fatto. Quando lo fa di nuovo gemo e le gambe stavolta cedono letteralmente mentre vengo.
«Hai un sapore così buono, piccola» si lecca le labbra. È così fottutamente sexy quando lo fa.
«Si, e il tuo com'è? Lo scopriamo?»
Si alza da terra e mi sorride prima di baciarmi, non mi da fastidio. «Tu che dici?»
«Io dico di si, ma dammi qualche minuto per riprendermi» ne ho davvero bisogno.

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