7. Hero

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Mi sono svegliato da circa un'ora, sono le due e mezza, stanotte non ho quasi chiuso occhio... La vedevo nei miei sogni, con quei bellissimi capelli biondi e i suoi occhi grigio azzurri che mi guardavano innamorati. Poi mi svegliavo e tutto finiva di colpo... non c'è sensazione peggiore. Non l'ho chiamata per cinque giorni e nel frattempo sono andato a Londra, non le ho detto ancora nulla.

«Hero! Il pranzo è pronto, è tardissimo, scendi a mangiare per favore tesoro...» mia mamma mi chiama dal piano di sotto.

È abbattuta anche lei nel vedermi sempre con le occhiaie e gli occhi gonfi e rossi dal pianto, sempre in pigiama. I miei amici — quelli non c'entrano con questa storia — mi hanno cercato più volte per vederci, ma io non ce la facevo moralmente.

«Si mamma, arrivo.»

Scendo giù e trovo Mercy sul divano a guardare la TV e la mamma seduta a tavola con la testa tra le mani, disperata.

«Mercy, che succede alla mamma?» chiedo preoccupato a mia sorella.

«È preoccupata per te, dice che vorrebbe che parlassi di più con lei di questa storia, vorrebbe aiutarti...»

«Non c'è niente di cui parlare» ribatto con un tono un po' brusco.

Entro in cucina e do il buongiorno a mia madre che mi saluta senza alzare gli occhi su di me. Mi siedo e inizio a mangiare, anche se non ho tanta fame.

«Basta, scusa mamma, non ho molta fame» faccio allontanando un po' il piatto da me.

«Va bene» risponde lei con una voce rotta.

«Che hai?» le chiedo.

«Sono preoccupata per te! Sono cinque giorni che quasi non esci dalla tua stanza, la notte ti sento singhiozzare, non mangi quasi più, hai gli occhi gonfi e rossi a causa di tutte le lacrime che stai versando... puoi dirmi cosa ti sta succedendo per favore?» Scoppia in lacrime, mi si spezza ancora di più il cuore a vederla così.

«Mamma, il problema è che è tutta colpa mia. Credo di aver perso per sempre l'amore della mia vita...» faccio, quasi sul punto di piangere e con la voce rotta. «Non sto esagerando con le parole, ti ho parlato di lei, sai quanto la amo e quanto è importante per me...»

Mi guarda con il viso bagnato di lacrime. «Mi dispiace.»

Dopo che mi apro con lei tutto ciò che ha da dirmi è questo?

«Vaffanculo mamma. Tutto questo è una merda! Hai solo questo da dirmi?» sbotto, forse esagerando un po'.

Batte le palpebre sbigottita e le cadono altre lacrime sulle guance. «Tesoro...» mette le mani sulle mie, che sono chiuse a pugno «so cosa stai passando. Quando io e papà ci siamo lasciati mi sono sentita come se il mondo mi fosse crollato addosso. Si, abbiamo deciso insieme la fine del nostro matrimonio ma non è stato facile per entrambi... però dopo un po' di tempo lo abbiamo superato.»

«Ho capito, ma la mia storia è ben diversa. Io la amo, la amo più di ogni altra cosa, senza di lei credo che, non lo so, cadrei in depressione, mamma. Mi hai visto in questi cinque giorni come sono stato male e credo che più passerà il tempo più mi mancherà e più io starò male, solo al pensiero che lei è andata avanti e che non è più con me... mi capisci vero?» le dico in lacrime.

Quello che ho appena detto è così vero che mi fa paura. Tutto il mondo, qualsiasi cosa io veda o faccia, è un terribile promemoria del fatto che lei era mia, e che io l'ho persa. Quando faccio la doccia, quando sto nel letto, quando chiedo a mia madre di portarmi la colazione in macchina... vedo lei, e nessun altro. Certe volte mi sembra di impazzire, io problema è che non scherzo quando lo dico. Siamo così diversi che siamo complementari, e quando si è complementari, se l'altra persona se ne va, ti senti come se un pezzo di te fosse andato a pezzi...

«Hero dimmi una cosa, perché sei qui?» mi interrompe mia mamma da quei pensieri che mi stavano distruggendo.

«Io... non lo so, cioè, per venirvi a trovare.»

«No! Sei qui per sfuggire al problema, non sei neanche uscito dalla tua stanza in cinque giorni e saresti venuto a trovarci? Smettila di dire sciocchezze e vai a riprendertela. Sei un uomo ormai, dovresti essere abbastanza forte da affrontare una cosa del genere.»

Cazzo, ha ragione.

«Si, ma dovrei partire adesso» dico senza alzare lo sguardo dal tavolo.

«Fallo!»

«Okay, mi hai convinto. Salgo su a fare i biglietti!» grido correndo su per le scale.

Behind - Dietro Tutto l'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora