78. Hero

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È da matti.
Non può aver deciso questa cosa così... Non può mollarmi prima di sapere se è effettivamente incinta o meno.
Ha detto che non vuole lasciarmi, ma questa pausa porterà a questo, io lo so. E in fondo lo sa anche lei. È così che funziona in tutte me relazioni: prendono una pausa, finiscono per perdere i rapporti e si lasciano.
O forse c'è la minuscola speranza che noi saremo diversi e riusciremo a superare l'ennesimo ostacolo.
Si è seduta sulle mie gambe e siamo di nuovo fronte contro fronte. Chiude gli occhi e non posso fare a meno di chiuderli anch'io, mentre i momenti più belli affiorano alla mia mente.
«Sai...» inizia, sussurrando, ma si ferma.
«Cosa?»
Scuote la testa mordendosi il labbro e mi guarda negli occhi. «Niente.»
Non mi interesso più di tanto a quello che avrebbe voluto dire. I miei occhi sono concentrati sulle sue labbra.
Si avvicina e richiude gli occhi lentamente. Respira il mio respiro e i nostri nasi si toccano, le nostre labbra quasi.
Voglio baciarla, ma non farò io il primo passo, perché se lo vuole fare lo farà lei. E lo fa.
Mi bacia lentamente, dolcemente. La sua lingua schiude le mie labbra con delicatezza e prende possesso della mia bocca. Questo bacio... bellissimo, ma odioso, perché mi sta baciando come se fosse l'ultima volta.
Quando metto una mano tra i suoi capelli, smette improvvisamente di baciarmi. Riesce a torturami in un modo così bello che nemmeno mi accorgo di stare morendo.
«Non posso...» dice sommessamente.
«Perché ti sei fermata?» le chiedo.
Prende un gran respiro. «Perché non posso...»
«È così frustrante quando mi baci come se sarà l'ultima volta.»
Sospira. «Lo so. E non posso perché fa male sia a me che a te.»
«Puoi continuare a farmi male quanto ti pare, non mi interessa. Puoi spezzare il mio cuore in un miliardo di pezzi, ma non mi interesserà comunque.» Dico davvero.
«Forse si...» guarda in basso, la mia mano ancora tra i suoi capelli, sulla sua nuca. Mi guarda di nuovo. «Ma io non voglio più farmi del male in questo modo.»
Sento una pugnalata al petto, un vuoto. Il mio cuore è appena andato in frantumi.
«Non è per te, no.» La sua voce si spezza. «È per me. Ho...» scoppia a piangere.
Nonostante stia metaforicamente sanguinando, la stringo forte al petto. La sua testa poggiata su di me, in cerca di conforto, è spinosa, mi fa sanguinare ancora di più.
«Ho bisogno di una pausa» continua, singhiozzando.
Le accarezzo i capelli biondi e morbidi, che odorano di vaniglia. «Sei sicura di volerlo veramente?»
Annuisce decisa.
«Va bene...»
Dico va bene solo perché la amo, e voglio che stia bene, che sia felice. A me ci penserò dopo.
«Però sai che c'è ancora quella probabilità che tu...»
«Si» mi interrompe. «Lo so.» Fa una pausa e tira su col naso, ancora stretta al mio petto. «Devo fare un test di gravidanza, al più presto.»
«Domani andiamo a comprarlo, okay?» la rassicuro.
Annuisce di nuovo. Scoppia a piangere un'altra volta.
«Shh...» provo a tranquillizzarla.
Niente.
Piange a dirotto. Non sono più convinto come prima che voglia davvero questa pausa. So di aver sbagliato, prima, ad aver dubitato di lei, ma la storia della dimenticanza del preservativo era accaduta già troppe volte e la cosa aveva iniziato a sembrarmi strana.
«Ti amo, questo non lo dimenticare» riesco a sentirle mormorare.
«Non c'è bisogno che ti ricordi quanto lo faccia io, no?»
Scuote la testa.
È deprimente... Ci amiamo alla follia eppure stiamo 'prendendo una pausa' da non so cosa. Non si può prendere una pausa dall'amore.
«Fingeremo» dice improvvisamente staccandosi dall'abbraccio.
«Cosa?»
«Fingeremo che sia tutto a posto fino a quanto non torneremo a casa.»
«Intendi che io ti sorriderò e tu ricambierai allegra davanti ai tuoi?»
Fa cenno di sì. «Ma non dobbiamo baciarci, o toccarci, altrimenti non avrebbe senso.» E tira di nuovo su col naso.
«Okay, va bene. Sarà atroce, ma va bene. Se lo vuoi tu...»
Come ho detto, voglio solo che sia felice. O forse voglio anche che si renda conto di quanto è stupida questa cosa.
Siamo connessi l'uno all'altra, che lo vogliamo o no. Tra di noi c'è qualcosa che non si può spiegare. Ogni volta che le sono vicino mi sento come se io fossi la calamita e lei il ferro. Siamo entrambi forti e coraggiosi, ma non so se riusciremo a superare un simile distacco, se questa pausa durerà. O durerà per sempre o durerà per farci tornare punto e a capo. E questo vortice in cui siamo immersi ci risucchierà di nuovo a fondo.
Affonderemo nella passione, come nell'amore che non abbiamo mai dovuto forzare, perché ci stavamo già affondando dal primo momento.

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