33. Jo

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Ieri sera ci siamo addormentati sul divano e non abbiamo cenato perché eravamo già pieni dai pop corn.
Mi squilla il telefono, l'ho lasciato sul bancone ieri. «Hero, sposta il braccio, devo rispondere al telefono» cerco di divincolarmi dal suo abbraccio, ma non ce la faccio, dorme pesantemente. «Hero!»
«Mhm, che c'è?» si lamenta.
«Devo alzarmi, togli il braccio, dai.»
Leva il suo braccio che mi stringeva in vita e finalmente posso alzarmi.
Vado a prendere il telefono. Era mia sorella. Lei l'anno ha fatto un test di gravidanza... me lo ricordo come se fosse ieri. Aveva paura, il suo ragazzo di allora non voleva figli, non aveva nessuna intenzione seria con lei. Poco tempo dopo si sono lasciati e alla fine lei non era incinta. Per fortuna.
La richiamo. Dopo qualche squillo risponde.
«Kath!»
«Jo, come stai? Hero, voi due... come va sta andando, insomma?»
«Ehm, bene...» Come glielo dico che potrei essere incinta?
«Sicura? Ieri ti ho chiamata e ha risposto lui dicendo che non potevi parlare, tutto okay?» chiede preoccupata.
«Si, davvero, tranquilla» la rassicuro.
«Menomale.»
«Senti... ho una domanda da farti» mi mordo una pellicina che ho sul labbro.
«Dimmi.»
«Dopo quanti giorni si fa normalmente un... un test di gravidanza?»
Si soffoca con la sua stessa saliva, le succede sempre quando rimane scioccata.
«Cosa?»
«Già... un test di gravidanza... Non dirlo a nessuno ti prego, devo esserne sicura prima.»
«Aspetta, quindi... tu e Hero... cioè, hai capito.»
«Si, esatto» rido nervosamente. «Ora rispondi alla mia domanda? Ti prego.»
«Dopo 8-10 giorni solitamente, oppure aspetti il ciclo.»
«Mi è finito qualche giorno fa, prima di... farlo, ovviamente.»
«Ma hai preso la pillola?»
«Si, ieri mattina.»
«E quando avete...»
«Sabato sera.»
«Okay, allora vai in farmacia e compra un Clearblue. Sai come si fa a capire se è positivo o negativo?»
«Mhm... si. Quando ci sono due linee colorate da una parte è positivo, quando ce n'è solo una dall'altra è negativo.» Fin qui sono informata.
«Bene, e sai come si fa?»
«Si, metto l'urina in un contenitore e poi immergo quella parte... non so come si chiama, aspetto 5 minuti per sicurezza e posso leggere il risultato.»
«Esatto, bravissima. Ma stai male?»
«Ieri, malissimo. Per adesso mi sento bene, ma è imprevedibile. Mi sento come nei giorni pre-mestruali, sai come sto io ogni volta.»
«Male.»
«Si.»
«Sembri tranquilla, comunque. Non ti mette ansia il fatto che potresti essere incinta? Anche se è molto improbabile.»
«No, per niente.»
«Ma lo sai che tu e Hero dovrete crescere il bambino... è vostro figlio.»
«Certo, non mi fa paura questa cosa. Hero ha detto che sarebbe felicissimo di avere un figlio con me, è sempre stato il suo sogno diventare padre. Abbiamo 21 anni, lo so, ma se dovesse succedere non sarebbe un problema, per nessuno dei due. Abbiamo una casa, Kath!» oddio, forse non l'avevo informata di questo ancora.
«Come avete una casa? Come la pagate?»
«Dividiamo. Abbiamo entrambi un conto bancario, ci basteranno. Il lavoro è abbastanza, lo sai anche tu. Abbiamo delle interviste nei prossimi mesi, saremmo pagati bene.»
«Sono così felice per te, davvero.»
Sorrido, una sorella deve sempre supportate l'altra. «Perché? Non è nulla di speciale, a noi basta sapere che ci amiamo, non ci serve altro» sono sincera quando lo dico.
«Stiamo parlando al telefono eppure so che stai sorridendo e gli occhi ti brillano quando parli di lui.»
Gli occhi mi si riempiono di lacrime e quando cadono sulle mie guance le asciugo subito via con la manica. Tiro su con il naso.
Kathrine ridacchia. «Mi manchi tanto Jo. Quando torni?»
«Non lo so, vorrei venire con Hero, non è mai stato in Australia e mi ha detto che gli piacerebbe molto. Dobbiamo programmare il viaggio, ma ti assicuro che presto vengo a trovarvi!» manca tanto anche a me.
«Fantastico, mamma e papà vogliono conoscerlo» ridacchia. «Ma sono sicura che lo ameranno.»
«Lo spero. Kath, ogni tanto litighiamo, di brutto a volte, ma quando la situazione è normale sono così felice con lui.»
«Avete intenzioni serie allora?»
«Sinceramente... credo di si» sorrido a trentadue denti quando ci penso.
«Va bene, devo andare. Mi mancava parlare con te. Ti voglio bene.»
«Anche io, ciao» e stacco la telefonata.
Quando mi volto verso il divano c'è Hero sdraiato a pancia in giù che mi guarda con un sorrido addormentato stampato in faccia.
«Buongiorno» dico dirigendomi verso di lui e mi siedo sul divano.
Lui si gira su se stesso e si mette a sedere per baciarmi. «Davvero sei felice con me?»
Ha sentito la telefonata...
«Hai sentito tutta la telefonata?» alzo gli occhi al cielo sorridendo.
«No, solo l'ultima parte, ma comunque. Rispondi alla mia domanda: davvero sei felice con me?»
«Nonostante tutto, si. E tu?»
«Ovviamente. Non mi sono mai sentito così, con te ho provato cose che non avevo mai provato prima. Un'attrazione fisica così forte che a volte mi sento una calamita quando sono con te...»
«Anche io» sussurro mentre lui continua a parlare.
«E ho scoperto i sentimenti, i veri sentimenti. L'amore Jo, ed è bellissima la sensazione che provo quando il mio cuore inizia a battere forte e le farfalle iniziano a volare nel mio stomaco. Ti amo così tanto che non puoi nemmeno immaginarlo.»
Dio, quanto lo amo.
Fa una risatina. «Merda, ti faccio piangere sempre» e mi asciuga una lacrima con il pollice.
Sorrido commossa. «Si, ma stavolta sorrido. Siamo una cosa bellissima, non mi importa quanto gli altri possano crederci, ma dobbiamo crederci prima noi. Io ci credo.»
«Anche io.»
Mi prende il viso tra le mani e mi bacia con trasporto. Lo amo, lo amo da morire.

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