49. Hero

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La nostra giornata si è quasi conclusa.
Dopo essere stati a Buckingham Palace, abbiamo mangiato fish and chips, poi le ho fatto fare un giro in macchina a Carnaby Street, poi l'ho portata ai Queen Mary's Gardens e abbiamo passeggiato come Darcy ed Elizabeth mano nella mano fino a pomeriggio inoltrato. Abbiamo cenato da mia madre con i miei zii e i miei cugini, c'era anche mio padre. Jo è piaciuta a tutti, c'era da aspettarselo. A chi non piace?
Adesso siamo in hotel, dopo un lungo giorno fuori.
«Ti sei divertita oggi?» le chiedo togliendomi le scarpe.
«Si, tuo zio Ralph è simpaticissimo» si strucca con la porta del bagno aperta.
«Non è male.» Mi sciacquo il viso e passo una mano bagnata tra i miei capelli. «Dove vuoi andare domani?»
«Domani riposiamoci. Abbiamo tempo, e poi, vorrò tornare di sicuro.»
In effetti ha ragione.
«Che stai guardando?» chiede mentre mi vede concentrato sul mio riflesso allo specchio.
«I miei occhi sono più azzurri che verdi oggi» osservo. Non ho mai capito se i miei occhi fossero verdi o azzurri, cambiano sempre, non so in base a cosa.
Jo mi guarda negli occhi. «È vero» distoglie lo sguardo e mi da le spalle, vuole che le abbassi la cerniera del vestitino azzurro, molto casual, che ha deciso di mettere per andare a cena da mia mamma.
Le prendo le spalle e la stringo a me, poi prendo il suo viso tra le mani e la bacio.
«Va bene, ho capito» mormora sulle mie labbra e mette le mani sotto la mia felpa.
È così intuitiva, cazzo, amo questa cosa.
Quando le sue esili dita toccano il mio addome, un brivido mi percorre e sento il mio sesso reagire all'istante.
Mi sfila felpa e canottiera insieme e mentre io abbasso la cerniera del suo vestito mettendo le braccia attorno alla sua vita, le mi toglie la cintura dai jeans e la lascia cadere a terra.
Jo si è levata le ballerine e le dita dei suoi piedi sono leggermente arrossate per quanto ha tenuto quelle scarpe infernali.
Una volta rimasti entrambi solo in intimo, la prendo da sotto i glutei e mette le gambe attorno al mio ventre.
La faccio sedere delicatamente sul letto e la raggiungo.
Sostenendomi sulle mani e sulle ginocchia, mi avvicino per baciarla. Inizio a farle un succhiotto vicino alla clavicola, uno non guasterà.
Lei geme e mugola piano sotto il mio respiro che sfiora tutto il suo corpo. Rabbrividisce.
Abbasso le mutandine fatte con la stoffa più sottile che esista e vedo subito che è bagnata, pronta.
Anche io lo sono, l'elastico dei mie boxer e già tirato. I preliminari a noi non servono a un cazzo.
Mi ha tolto i boxer ed io le ho slacciato il reggiseno.
Ha le gambe piegate e aperte, ed io sono esattamente tra le sue cosce.
«Non aspettavo altro...» dico con un sospiro di sollievo quando entro in lei.
Chiude gli occhi ed emette un lamento sommesso. «Anch'io» dichiara.
Inizio a muovermi dentro e fuori di lei ad un ritmo piuttosto lento, ma lei vuole di più.
Le do quello che vuole andando più forte.
«Oddio...» dice mugolando e stringe le lenzuola nei pugni.
La bacio. «Ti amo» le ricordo ansimando.
So che le piace quando ansimo, adora il fatto di sapere che mi sta dando piacere come io lo do a lei.
Una scossa elettrica attraversa la mia spina dorsale fino ad arrivare all'inguine.
Le sue gambe si irrigidiscono e iniziano a tremare. Mette le mani sulla mia nuca e avvicina il mio viso al suo. Mi da un bacio affamato e la sua lingua cerca la mia. La mia segue i movimenti lenti della sua, poi Jo, in un gemito, mi avverte che sta per raggiungere il culmine.
«Cazzo, anche io» le dico.
Qualche secondo dopo, veniamo insieme mugolando e ansimando.
«Butto il preservativo e arrivo.»
Porca puttana...
«Che è successo?» Jo chiede preoccupata quando vede il mio sguardo perso nel vuoto.
«Lo abbiamo... lo abbiamo fatto senza—»
«Merda!» mi interrompe mettendosi le mani sugli occhi.
«Mi dispiace, non ci ho fatto caso. È colpa mia, che cazzo, fanculo» mi massaggio la nuca con entrambe le mani.
«Fa nulla, non è colpa tua, neanche io me ne sono accorta. Dovrò prendere la pillola adesso...»
L'ultima volta non è finita molto bene. Se dovesse stare male? Sono un coglione, come ho fatto a non accorgermene?

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