Siamo in un ristorante di lusso a New York. Musica jazz che rilassa i nervi fa da sottofondo al vocio delle persone e ai rumori di posate. È un posto molto bello. Le luci sono tenue e ogni tavolo ha la sua candela al centro. Io e Josephine siamo seduti vicini, Anna di fronte a noi. La mia mano è sulla coscia nuda di Jo e disegno figure astratte distrattamente con le dita, come faccio sempre.
«Allora... siete definitivamente tornati insieme?» chiede Anna dopo aver bevuto un sorso di vino bianco.
Io e Jo ci guardiamo ed io le stringo leggermente la coscia. «Si, è così» le dico e Jo mi mostra un sorriso così brillante che illuminerebbe la città. È bellissima.
«Sono contenta.» So che lo è. Ha battagliato anche lei insieme a noi, è un punto di riferimento sia per me che per Jo, la nostra migliore amica si potrebbe dire.
«Ecco a voi!» il cameriere cordialissimo di prima e che probabilmente ha frequentato dei corsi per fare il suo lavoro al meglio ci serve i nostri piatti.
«Mhm,» — Jo inizia a dire con la bocca piena, coprendosela con la mano — «è delizioso.»
«Decisamente» concordo con lei.
Continuiamo a gustare i nostri piatti preparati con il massimo impegno e la massima precisione. Sono semplicemente perfetti. Dopo un'ora e mezza circa abbiamo ordinato il dessert e lo stiamo attendendo. Ricordo quella volta a Hollywood da Providence, indimenticabile. Il modo in cui è venuta sotto il mio tocco, mugolando tra le mie labbra per non farsi sentire dagli altri. È stato stupendo. Anche quello che abbiamo fatto dopo, quando abbiamo scopato sul bancone. Non vedo l'ora di tornare in hotel per strapparle quel—
I miei pensieri indecenti vengono interrotti per la milionesima volta da Anna. «Se After avrà successo e avremmo i fondi per girare il secondo... sareste disponibili, vero? Ci avete pensato?» ci chiede.
Io e Jo ci guardiamo nuovamente di sfuggita. Poi lei prende parola: «Sì, io ci ho pensato. Sarebbe meraviglioso, davvero!» esclama.
Anna sembra preoccupata quando mi dice, «Tu, Hero?»
Sospiro. «Sarebbe un piacere dare vita a Hardin una seconda volta» e le sorrido.
Batte un paio di volte le mani, sprizzando felicità da tutti i pori. «Perfetto! È fantastico!»Jo mi guarda, e il suo sguardo si sposta dai miei occhi alle mie labbra e mi bacia mentre Anna beve un sorso dal suo calice. «Ti amo» mi sussurra.
«Anch'io.»
Avvicina la sedia a me, ma non le sembra bastare e si siede sulle mie gambe cogliendomi di sorpresa. «Piccola—» inizio a dirle a bassa voce, ma vengo interrotto con un bacio.
Anna è palesemente a disagio vedendo la scena davanti ai suoi occhi. Come per distrarci — soprattutto Jo, che è quella che non regge il vino e quasi sicuramente è ubriaca —, ci dice: «Comunque, siete i migliori Hardin e Tessa che avessi mai potuto trovare, dico sul serio.»
Jo mi passa una mano tra i capelli quando la ringrazia senza guardarla in faccia, mantenendo gli occhi fissi sulle mie labbra. Mi dice che qualcosa in un modo che riesco a sentire a malapena.
«Cosa?» le chiedo.
Mi dà un bacetto sul naso e ridacchia. «Voglio andare via» ripete.
La guardo confuso. «Perché?»
Prende il mio labbro con delicatezza tra i suoi denti. «Voglio la tua lingua—»
La interrompo mettendole una mano sulla bocca. «Sei fradicia!» le dico ridendo e lei mi guarda male.
Anna ride con me, mi ero quasi dimenticato di lei. «Si vede!»
Jo alza gli occhi al cielo. «Sì, sono fradicia lì sotto—»
La interrompo di nuovo. «Ehi! Finiscila!» Non riesco a smettere di ridere. Amo il modo in cui è sfacciata anche in questo ristorante, ma non è assolutamente il caso.
«È la verità. Ed è colpa tua perché sei così bello ed eccit—» La fermo in tempo prima che il cameriere possa sentirla.
«Godetevi il vostro dessert, signori» e se ne va.
Io ed Anna la guardiamo divertiti. Sta mettendo in scena un piccolo teatrino.
«Che c'è?» chiede irritata.
Cerco di trattenere le risate, ma rido sotto i baffi. «Niente, mangia il dolce così potremmo tornare in hotel e—»
Mi interrompe. «E scopare!» dice scoppiando a ridere a voce leggermente alta.
Spalanco gli occhi e le mie guance vampano di calore. Mi sento in imbarazzo quando i signori seduti al tavolo accanto con un bimbo piccolo si voltano a guardarci, sconvolti. «Scusate tanto» mi rivolgo a loro, mortificato.
Anna guarda Jo, senza sapere cosa dire. Fortuna che nessuno ci conosce qui dentro, perché è tutta gente adulta.
«Che ho fatto? Perché mi guardate così?» mette un finto broncio.
«Stavo per dire che potremmo andare a dormire» le dico.
Sogghigna e avvicina le labbra al mio orecchio. «Quindi non ti va di scoparmi nel letto?» dice sottovoce, nel modo più eccitante possibile.
È impossibile resistere quando per una volta è lei a dire queste cose.
«Allora?» cerca di tirare fuori dalla mia testa una risposta, e per farlo passa una mano tra le mie cosce fino ad arrivare lì, mentre tiene l'altra tra i capelli.
«Jo...» dico senza respiro.
Lei ridacchia vedendomi così e insiste ancora: «Rispondi.»
Prendo un respiro profondo e lo butto giù lentamente. All'orecchio le sussurro: «Sai che ogni volta che fai così mi fai venire voglia di scoparti, quindi perché me lo chiedi?»
Sorride soddisfatta e mi stampa un bacio sulla guancia, poi me la strizza leggermente e mi fa l'occhiolino. «Eccolo il mio bravo ragazzo!» e scoppia a ridere.
Ad un tratto Anna si schiarisce la voce. «Hero, forse è meglio se ce ne andiamo» dice, rivolgendosi direttamente a me.
Faccio di sì con la testa. «Va bene. Jo, andiamo.» Le metto le mani sui fianchi e la aiuto ad alzarsi. Barcolla un po' sui tacchi a stiletto.
«Un secondo.» Si risiede al suo posto e dalla sua borsa tira fuori delle snickers. Le indossa e tiene i tacchi in mano. «Pronta.»
Dividiamo il conto e usciamo dal locale.
«Mhm...» Jo emette una sorta di lamento mentre siamo in auto, con la testa appoggiata sulla mia spalla.
«Tutto bene?» le chiedo.
Sbuffa e si sventola con una mano. «Ho caldo.» Fa per togliersi il giubbotto, ma la fermo. Se ha vampate di calore a causa dell'alcol è bene che si copra, altrimenti peggiora.«Sento caldo, fammelo togliere dai!» dice con il tono di una bambina che fa i capricci.
«No, devi tenerlo fin quando non arriviamo in hotel, che è un ambiente riscaldato» le spiego.
«Sei insopportabile!» Rotea gli occhi e mette il broncio, respira pesantemente mentre continua a sventolarsi. Mi fa un po' ridere ma la capisco, anche a me è successo un bel po' di volte.
STAI LEGGENDO
Behind - Dietro Tutto l'Amore
FanfictionSi sono innamorati l'uno dell'altra, un amore forte e passionale... ma anche molto fragile. Jo è sconvolta da ciò che è venuto a galla per puro caso, e Hero è vinto dal suo stesso gioco. Dopo la loro intensa litigata, si separeranno per un po', si p...