36. Jo

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«Allora, ragazzi,» Anna inizia, «avete chiarito?»
«Credo di si» Hero risponde immediatamente sorridendo e mi mette una mano sulla coscia.
Io accenno appena un sorriso.
Avevamo chiarito, se non fosse per il fatto che sono venuta a sapere che ha raccontato più del dovuto alla sua Jess. Ora quella... lasciamo stare, sa quanto riusciamo ad essere deboli e sa che basta poco a distruggerci. Lo vuole ancora, e come se non bastasse mi ha raccontato velocemente della loro prima volta insieme. Fanculo. Mi sento esplodere dentro, vorrei tenere questa cosa per me, voglio evitare casini, ma non so quanto resisterò. Poco, non sono una che sa fingere di essere indifferente alle cose che mi toccano.
«Anna, vuoi vedere il vestito?» le chiedo quando finiamo di mangiare.
«Si! Andiamo.»
Saliamo su, mi sento più a mio agio lì.
«Ma è bellissimo!» esclama mentre lo tiro fuori dalla busta. «Cosa c'è qui?» nota la busta della farmacia.
«Nien—»
«Quello è un Clearblue...» mi interrompe. «Jo, tutto okay? Come sei stata in questi giorni?»
«Bene...» ed ecco che sento il cibo salire su per la gola. Cazzo. Corro in bagno con una mano alla bocca.
Anna mi segue in bagno. «Ehi ehi!»
Con un colpo di tosse butto giù tutto quello che ho mangiato oggi... Sono stanca di stare così.
«Anna... perché sto così male?»
«È la prima pillola che prendi in vita tua, è normale. A meno che non ha funzionato e... be', hai capito, ma è improbabile.»
Sospiro. Vomito ancora. «Chiama Hero.»
Va a chiamarlo e in batter d'occhio Hero è su. «Jo! Stai bene?» mi lega i capelli con un mio elastico che aveva al polso. «No, certo che no...» sospira.
Mi dispiace che debba subirsi tutto ciò insieme a me, ma solo con lui riesco a tranquillizzarmi.
Oggi è peggio degli altri giorni, non riesco a fermarmi, continuo a vomitare, sto anche tremando. «Hero...» e scoppio a piangere in singhiozzi.
«Sono qui, tranquilla». Mi bacia la testa. «Calmati, fai un respiro profondo...» e inspiriamo insieme, ma quando espiro butto giù ancora.
«Mi dispiace...»
«No no, è tutto okay.»
«Tu devi... devi sempre subirti questo schifo... e... e non è giusto» mi copro la faccia con le mani, in lacrime.
Mi abbraccia sedendosi a terra con me. «No, non dispiacerti. Ci sarò sempre, anche in questi momenti, okay?»
Annuisco mentre le lacrime mi rigano il viso.
Non mi importa di quello che ha fatto in passato, prima di me, non più. Non ha senso continuare a incolparlo per certe cose. So che era una persona diversa, ma sento che sta cambiando, o almeno ci sta provando.
«Ti sei tranquillizzata?» chiede, mi stringe ancora tra le sue braccia.
«Un po', ma mi gira la testa.»
«Okay, aspetta...» Mi aiuta ad alzarmi e mi fa camminare verso il lavandino. «Sciacquati e ti porto a letto.»
Una volta fatto, mi prende in braccio facendomi avvolgere le gambe alla sua vita e mi poggia sul letto. Mi metto sotto le lenzuola e lui sdraiata accanto a me togliendosi la maglietta.
«Ti faccio compagnia» dice sciogliendomi i capelli. Mi abbraccia da dietro e quando posiziona una mano sulla mia pancia mi vengono i brividi pensando a certe cose.
Non riesco a riposare così. Mi giro verso di lui e poggio la testa sul suo petto, posso sentire io suo cuore battere... accenno un sorriso.
«Hero.»
«Si?»
«Grazie, ti amo». Lui lo dice molto più spesso di me, quando lo dico io per lui significa molto.
Rispetto a me lui mi dice sempre come si sente nei miei confronti, io lo faccio raramente.
Quando sente quelle parole sorride e mi bacia la fronte. «Anche io ti amo tanto». Sposta una ciocca di capelli dietro il mio orecchio e continua ad accarezzarli finché mi addormento.

«Mamma, mamma!» George mi chiama dalla sua cameretta.
«Tesoro, che c'è?»
«Voglio montare i lego con papà!» esclama contento.
Vado a chiamare Hero, è in cucina.
«Ehi, che fai? Tuo figlio ti cerca» lo informo.
«Digli che arrivo, gli sto preparando la merenda.»
Sorrido.
«E voi due avete fame?» dice e viene ad abbracciarmi da dietro, mettendo una mano sul mio pancione e mi bacia il collo.
«Mhm... si. Ho voglia di fragole!»
«Ma... siamo a ottobre...»
Gli do una pacca sulla spalla. «Sto scherzando, stupido. Non so, preparami quello che vuoi tu.»
«Ehi, tutto okay?» mi chiede quando vede che mi sorreggendo al bancone.
«Si, è svegliata mi sa.»
La bambina da un altro calcio e...

Mi sveglio di botto con un vuoto nel petto, il fiato pesante e le mani sulla pancia. Ho fatto un sogno, sembrava così vero che... non lo so.
«Jo, che fai? Stai bene?» Hero si sveglia e mi guarda le mani.
Metto i capelli dietro le orecchie. Mi giro a guardarlo e gli sorrido. «Si. Si, sto bene, era solo un sogno.»
«Sicura?» chiede preoccupato.
«Si, si, davvero. Torniamo a dormire. Abbracciami» mi accoccolo a lui e lo bacio.

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