Oggi ho provveduto ad organizzare una cosa che Hero non si aspetterebbe ne ora e ne mai. Sono stata due ore al telefono ma ho concluso la mia missione e sono felicissima per questo.
Mi apre la portiera dell'auto.
«Gentile da parte vostra, Signor Fiennes Tiffin» dico scherzosamente.
«Sempre per la mia dama» e mi bacia la mano. Amo quando si comporta così.
Sale dalla parte del guidatore e accende il motore. Questa macchina sa ancora di nuovo. L'abbiamo pagata un sacco, esageratamente, ma ormai è nostra.
«Un giorno me la farai guidare?» non vedo l'ora di farlo, ma da sola non me la sento.
«Un giorno... forse.»
Faccio un faccino triste, di supplica, piegando leggermente il labbro inferiore.
Mi guarda confuso. «Che c'è?»
Continuo a fare quella faccia e sbatto le palpebre un paio di volte.
«Vuoi guidare la macchina?» dice ridendo.
Sorrido annuendo come una bambina.
Scuote la testa e si passa una mano tra i capelli. «E va bene, domani, promesso» e mi bacia la fronte.
Mette una mano dietro al poggia testa del mio sedile e guarda dietro mentre con l'altra mano gira lo sterzo. Cazzo...
Lo guardo mentre la mia immaginazione va oltre e, quando mi accorgo di stare per sbavare, chiudo le labbra.
Una volta usciti dal parcheggio prende una strada che non abbiamo mai fatto.
«Dove andiamo?» gli chiedo.
«Providence, Hollywood, si mangia pesce.»
Hollywood? «Hollywood? Che bello!»
Non ci siamo mai andati prima, sarà stupendo.
Mi guarda un secondo e mi sorride, poi mette una mano sulla mia coscia e me la stringe leggermente. Amo quando lo fa.
È silenzioso...
«Come mai sei così... così silenzioso?»
«Devo concentrarmi, non guidavo a sinistra da un sacco.»
Oddio vero! Anch'io è da un sacco che non lo faccio...
Accendo la radio, questo silenzioso mi da fastidio. Oh mio Dio.
Sul display appare la scritta "Hero Fiennes Tiffin Spotify playlist: Method - Go Fuck Yourself, Two Feet".
Questa canzone...
Mi mordo il labbro e mi volto verso il finestrino per non farmi vedere. Accavallo le gambe... sento quella sensazione lì sotto.
Do un occhiata a Hero e noto che cerca di trattenere un sorriso mordendosi anche lui il labbro. Sposta la mia gamba, ma che fa?
«Cosa...?»
«Senti qualcosa... lì sotto, non è vero?» dice continuando a tenere lo sguardo sulla strada.
Lo fisso qualche secondo senza rispondere, poi distolgo lo sguardo e dico convinta: «No» e cambio playlist accavallando la gamba sinistra, così non può spostarla.
Ha solo canzoni... che ti fanno impazzire il cervello!
«Ma non hai una playlist più calma?»
«Prova nella playlist Sick wit it.»
La cerco ma non la trovo.
«Aspetta faccio io».
La prima canzone che parte è I.F.L.Y di Bazzi.
La ascoltiamo tranquilli, Hero la canta silenziosamente ed io muovo la gamba accavallata a ritmo di musica.
Arrivati al ritornello, Hero toglie la mano dalla mia coscia e fa finta di tenere un microfono. Distoglie lo sguardo dalla strada, mi guarda e cantando dice: «I fucking love you, oh yeah» e ride. Adoro quando ride così spontaneamente, è così bello il suo sorriso e poi gli spunta quella fossetta...
Rido anche io e mi giro a guardarlo facendo ondulare le onde dei miei capelli biondi e morbidi. Non posso non farlo... Gli tocco la fossetta con l'indice, non sono riuscita a trattenermi.
«That's my baby, yeah» continua a cantare rivolgendosi a me e picchietta le dita sul volante a tempo.
Questi momenti sono bellissimi e quelli che non si dimenticano facilmente.
Svolta l'angolo, si ferma e si toglie la cintura.
«Arrivati!» esclama. «Ti amo» mi stringe le guance come un pesciolino e mi bacia.
Una volta scesi dalla macchina ci prendiamo per mano.
Wow. Il locale è bellissimo.
Mi guardo intorno sorridendo e le nostre mani dondolano tra di noi.
«Bello, vero?» mi chiede sorridendo, fiero della sua scelta.
«Magnifico...»
All'esterno il locale è ricco di verde, ci sono alcune aiuole, e le luci lo fanno splendere. Chissà com'è dentro...
Ovviamente, stupendo anche all'interno. La location è molto curate e le luci sono tenui, il che fa sembrare il tutto più romantico.
«Buonasera, come posso servirvi?» ci accoglie il maître, suppongo, all'entrata.
«Salve, avevo prenotato un tavolo per due» gli risponde Hero.
«Perfetto, cognome?»
«Fiennes Tiffin.»
«Bene, seguitemi pure.»
Lo seguiamo, ci conduce ad un tavolo appartato e ci chiede se qui va bene.
Rispondiamo entrambi di si.
«Accomodatevi. Oh, signorina» ed esce la sedia da sotto il tavolo per farmi sedere, lo ringrazio.
Ordiniamo da bere e ovviamente prendiamo una bottiglia di vino bianco, perché con il pesce è più buono del rosso.
Il cameriere Tom — come si legge nell'etichetta — ce lo versa nei bicchieri e dice: «Di qualsiasi cosa abbiate bisogno, chiedete pure a me» e se ne va facendo un piccolissimo, quasi impercettibile, inchino.
«Ridicolo» dice Hero alzando gli occhi al cielo.
«Hero! Cercano solo di essere gentili» lo rimprovero.
«Okay, ma la roba della sedia poteva risparmiarsela.»
«Amore, si chiama galateo» gli spiego.
«Potevo benissimo farlo io però» sbuffa.
Se rovina la serata solo per questo giuro che io—
«Ecco alcuni antipasti.»
Ci mettiamo il tovagliolo sulle gambe ed iniziamo ad assaggiare.
È tutto squisito.
«Buonissimo» Hero dice dopo aver finito di masticare un'ostrica.
«Le ostriche sono tutte tue, puoi tenertele.»
Sono una delle poche cose che non mangio, fanno impressione, sono viscide e molli... non mi piacciono, non posso farci niente.
STAI LEGGENDO
Behind - Dietro Tutto l'Amore
FanfictionSi sono innamorati l'uno dell'altra, un amore forte e passionale... ma anche molto fragile. Jo è sconvolta da ciò che è venuto a galla per puro caso, e Hero è vinto dal suo stesso gioco. Dopo la loro intensa litigata, si separeranno per un po', si p...