24. Hero

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È ubriaca fradicia... come glielo spiego chi era quella? Perché riesco a mettermi sempre nei casini?
Non era un cazzo di nessuno, ma sicuramente lei starà pensando chissà che cosa. Oh, fanculo.

Quando giro la chiave dell'appartamento, Jo sbanda.
«Tutto okay?» le chiedo dopo averle afferrato un braccio.
«Si... sei bello, lo sai?» ride.
Scuoto la testa. Entriamo dentro.
«Sei più bello di quel ragazzo che ho baciato stasera...» che cosa ha appena detto?
Resto paralizzato per qualche secondo. «Quale ragazzo?»
Spalanca gli occhi. «Io...»
Mi avvicino e le alzo il mento con due dita per farmi guardare in faccia. «Guardami. Hai baciato un ragazzo?» sento la rabbia che cresce.
«Ma quale ragazzo? Hero ma che dici! Lasciami andare» si dirige verso la porta ma la blocco afferrandola dai fianchi, la tiro a me, i nostri corpi sono attaccati.
«Sei ubriaca, lo so, ma cazzate come questa non le accetto in nessuna circostanza, dimmi che cosa hai fatto. Chi hai baciato?»
Mi guarda negli occhi. «Come fai ad essere sicuro che lo abbia fatto?» dice con aria di sfida.
Fa sul serio? «Me lo hai appena detto, cazzo!» mi porto le mani ai capelli.
«E va bene, si. Ho baciato un ragazzo! Ma che importa? Ero ubriaca... lo sono ancora. Lasciami stare, non capisco niente. Possiamo aspettare domani per parlarne?» sbuffa.
«Che senso ha? Mi sono stancato di queste liti stupide! Un continuo tira e molla. Da quanto stiamo insieme? Un mese? Guarda già tutto quello che è successo. Non possiamo andare avanti così.»
Sono stanco.
«Ma che... ma che stai dicendo?» si avvicina e quando mi posa le mani sul viso le tolgo bruscamente.
«È così. Riesci sempre a trovare o fare qualcosa che ci faccia separare. Non potremmo stare tranquilli per almeno due settimane? Ma quando mai!» so di stare usando parole forti, ma deve capire, e se non capisce con le buone, deve capire con le cattive.
«Io riesco sempre a trovare o fare qualcosa che ci faccia separare? Io? Sei tu quello che ha inviato degli audio ai suoi amici mentre stavamo scopando! Sei tu quello che mi ha fatto credere che era Chantal quella che si stava innamorando, e invece non era così!» fa gesti illogici con le mani e ha alzato la voce. «Ma chi vuoi prendere in giro? Stasera con quella chissà cosa hai fatto! È una merda tutto questo...» si siede sul divano e scoppia a piangere.
Resto spiazzato. «Allora è questo quello che pensi di me? Un bugiardo, egoista e traditore... grazie, davvero. Oh Jo, vaffanculo. Va' a dormire, non sai neanche quello che dici in questo stato...» mi dirigo al frigo e apro una bottiglia di birra.
È vero che ho fatto molte cazzate, non sono perfetto, ma lei continua a ricordarmi questa cosa... come se tutto quello che non va tra noi fosse colpa mia.
Si alza, viene verso di me, mi toglie la birra dalle mani e getta la bottiglia nel lavabo, che si rompe in mille pezzi. «Che cazzo fai?!»
«Io so benissimo quello che dico. Chi se ne frega se sono ubriaca? Dicono che da ubriachi si dice ciò che si pensa davvero... ecco, ecco la mia vera opinione di te. Sei un pezzo di merda.»
Non ci posso credere...
«Ho sbagliato in passato, è vero! Ma riguardo a stasera...»
Si è chiusa in camera da letto...
Fanculo. Non possiamo andare avanti così.
Stasera a casa non rimango, ho paura di quello che potrebbe succedere tra due teste calde come noi. Vado da Jessica. È tardi, ma chi se ne fotte.
                                        ***
«Hero,» Jessica inizia con voce assonnata «sono le due di notte, cosa fai qui?»
«Scusami tanto, Jess, davvero, ma posso restare qui stanotte?»
«Certo, come potrei lasciare qui fuori un mio così caro e vecchio amico? Entra.»
Sarei potuto andare anche da Anna, ma si sarebbe trovata in difficoltà tra me e Jo, siamo entrambi suoi amici.
Si è trasferita qui a Los Angeles da ormai anni, perché ha ancora scatoloni in giro per casa?
«Oh, scusa il disordine, ho cambiato casa da poco.»
Ah ecco.
«Tranquilla, non importa a nessuno del disordine» le sorrido.
«Allora,» dice quando mi butto a peso morto sulla poltrona «quale buon vento ti porta qui?» chiede curiosa.
«Lunga storia. Hai qualcosa da bere?» voglio smettere di pensare per un po'.
«Si, ti piace ancora il Brandy?»
Cazzo, certo se mi piace ancora.
«E te lo chiedi pure?» ridacchio.
«Ricordo quando bevevamo insieme, mi divertivo un sacco» ride con me mentre ne versa un po' in due bicchieri.
«Anche io.»
Mi porge il bicchiere. «Ecco il tuo Brandy.»
Jessica è una bella ragazza, ha la pelle abbronzata, è mora, snella e alta, capelli liscissimi e lunghi, gambe bellissime. La conosco da quando avevo 15 anni, sapeva scopare bene, scopavamo un sacco insieme.
Ridiamo e scherziamo ricordandoci della nostra adolescenza passata insieme, tutte le cazzate.
«Un altro bicchiere ti prego!» dico ridendo, non so nemmeno quanti ne abbiamo bevuti.
«Cazzo, è un Brandy, ci conviene andarci piano. Siamo al numero... due o tre... ma tieni a mente che è un Brandy!» si dirige al bancone barcollando.
«Poggialo sul tavolino» le dico e lei poggia anche il suo. Quando fa per sedersi sul divano, inciampa e mi cade addosso.
Scoppiamo a ridere.
«Stai bene?» le chiedo non respirando dalle risate.
«Si! Tutto okay» ride.
Poi entrambi facciamo un gran respiro e smettiamo di ridere, lei è ancora addosso a me.
Mi mette le mani sul petto. «Ti sei fatto i muscoli, eh?» mi sorride. Ha degli occhi scuri così penetranti.
«Sono passati molti anni.»
Avvicina il suo viso al mio e mi guarda le labbra. Hero, non puoi, svegliati da questa cazzo di trance.
Mi schiarisco la voce. «La mia ragazza, be', è incazzata nera con me.»
Appena dico "la mia ragazza" Jessica arretra. Non è mai stata una che si mette nei casini in quel senso, non ha mai fatto tradire nessuno.
«Oh... come mai?» fa delusa.
«Lei... lei pensa che abbia fatto qualcosa con te.»
«Sul serio?» ridacchia.
«Si!»
«Non ci credo!»
«E invece si!»
«Be', allora non farti mai scappare quello che abbiamo passato insieme alle superiori. Figurati che succederebbe se stasera sei qui per una cosa che non è mai successa.»
«Già, ma non è per questo più che altro. Mi ha detto che ha baciato un ragazzo al night club...» abbasso lo sguardo.
«Se fosse vero, te lo avrebbe detto? Pensaci.»
«Era ubriaca quando lo ha detto.»
«Può darsi allora, chi lo sa!»
«Ha detto altre cose brutte però!»
Mi guarda storto.
Rido. «Praticamente mi odia!»

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