72. Jo

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Mi è mancato così tanto il calore del suo corpo, il suo respiro, le sue labbra, i suoi occhi, i suoi capelli...
Sono seduta a cavalcioni su di lui e non posso fare a meno di strusciarmi lentamente sul rigonfiamento dei suoi pantaloni.
«Cazzo...» sussurra con il respiro pesante. «Non possiamo qui.»
Be' ha ragione. «Nella mia stanza si.»
Mi prende da sotto i glutei e si alza, avvolgo le gambe attorno alla sua vita. Va verso il trolley e dalla tasca davanti prende un preservativo.
Gli indico la strada per andare in camera mia e rido piuttosto forte senza accorgermene.
«Shh!» mi dice. «Sta' zitta!»
Arriviamo davanti alla porta. «È questa, entra.»
Varca la soglia, si chiude la porta alle spalle e fa un giro di chiave. Mi rimette a terra e inizia a sbottonarsi la camicia. «Sto morendo di caldo.»
Io resto ferma nel punto in cui mi ha lasciata e lo guardo sorridendo, ma quando metto una ciocca di capelli dietro l'orecchio mi ha ripresa in braccio allo stesso modo di prima.
Improvvisamente la mia schiena tocca il muro e sono in trappola. Mi sostiene da sotto le cosce e mi bacia tutto il collo, le clavicole il petto... e mi lascio scappare un mugolio. «Merda, non siamo soli.»
Mi guarda perplesso. «Allora? Faremo piano» fa spallucce.
Si abbassa i boxer e i pantaloni, apre il pacchetto del profilattico con i denti e se lo mette con una sola mano. Non mi toglie il vestito o le mutandine, le sposta solo quanto basta.
Oh mio Dio... anche questo mi è mancato in una maniera assurda.
Poggio la testa contro il muro e chiudo gli occhi, mentre lui entra ed esce da me lentamente, ansima e mi bacia la mascella.
La mia pelle è in fiamme, come il mio cuore. Gocce di sudore fanno brillare i nostri visi.
Lo bacio per soffocare un mugolio. «Ti amo alla follia» gli dico con il respiro pesante, e le mie sopracciglia si uniscono in unica curva di piacere. Questo ragazzo riesce a farmi provare cose pazzesche.
Sorride ed esce da me, e in quel momento mi sento vuota. Ma non abbiamo ancora finito.
Mi mette giù e mi fa girare in modo da dargli le spalle. Fa scorrere le sue dita un po' ruvide sulle mie spalle lungo tutte le braccia, fino alle ginocchia, e un brivido percorre tutto il mio corpo. Poi sale di nuovo su, e le sue mani finiscono per un momento sulle mie natiche.
«Ti ha mai detto nessuno che hai un culo spaziale?» sussurra e ridacchia piano.
Scuoto la testa.
Torna a fare quello che stava facendo e adesso sta abbassando la zip del mio vestito rosso. Fa cadere le bretelle dalla mie spalle e così la gonna finisce a terra formando un cerchio di tulle rosso.
Mi giro verso di lui e lo vedo... sconvolto?
«Che c'è?» domando confusa.
Mi squadra e si lecca le labbra. «Mi piace questo completo... rosso. Ti sta bene,» fa una pausa «ma starebbe meglio a terra.»
Si avvicina e mentre mi bacia mi slaccia il reggiseno e lo fa cadere a terra, mi abbasso gli slip e li strattono con i piedi.
Non resisto più, ho aspettato fin troppo.
Mi butto sul letto e lo prendo dal polso. «Vieni qui.»
Si piazza tra le mie gambe, la sua bocca è ovunque su di me e ad un tratto mi succhia un capezzolo.
«Oddio...» trattengo il respiro.
Sogghigna e passa nuovamente al collo.
È un'altra volta dentro di me.
«Cazzo...» geme piano «mi sei mancata da morire.»
Quando un mugolio sta per scapparmi, Hero mi bacia per soffocarlo ed io ficco le unghie nella sua schiena.
Si muove lentamente dentro e fuori da me come se fosse la mia prima volta e deve andarci piano.
«Non sono vergine, lo sai, puoi andarci un po' più forte, okay?» dico, per farlo accelerare un po'.
Fa cenno di si, e accelera.
Molto meglio.
Lui ansima e io soffoco i gemiti tra i suoi baci. Adesso riesco a sentire quella scossa e le mie gambe iniziano a tremare. Anche lui sta per raggiungere il culmine, sta dando le ultime spinte. Siamo madidi di sudore.
«Hero...» sussurro «ci... ci sono...» e vengo prima di avvisarlo.
«Anch'io... oh merda.» Viene e si sdraia accanto a me. Volta la testa e mi guarda con un ghigno stampato in faccia.
Lo guardo anch'io e improvvisamente scoppio a ridere.
Ridacchia anche lui. «Perché stai ridendo?»
«Non lo so! Ma è divertente questa situazione. Sono sfinita.» È troppo vero, non mi sono mai stancata così tanto.
«E sudata, anzi, sudati» e si porta i capelli all'indietro.
Si gira sul fianco e disegna linee e cerchi sul mio petto. «Credi che questo sia fare l'amore o scopare?» chiede serio improvvisamente.
«Mhm... credo che noi facciamo sempre l'amore. Non abbiamo già avuto questa discussione?» Ricordo di si.
Annuisce. «Hai ragione.»
Mi avvicino di più a lui e poggio la testa sul suo petto.
«Ti amo» mi dice accarezzandomi i capelli.
«Anch'io.»
Ci addormentiamo così, come natura ci ha creati, abbracciati sotto le lenzuola e l'aria fresca d'estate, sapendo di amarci.

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