61. Jo

217 11 0
                                    

Non ho baciato nessuno. Non ho baciato nessuno.
Questa frase mi tormenta dal momento in cui l'ho pronunciata.
Perché non mi crede? Si fida di Jessica e non di me... Che gli prende?
È chiaro che questa è una trappola, come fa a non capirlo? Jessica vuole lui, da quella volta che si sono incontrati al nightclub, e Liam vuole me, dal primo giorno in cui le nostre strade si sono incrociate per puro caso. Liam è un bel ragazzo, ma i suoi occhi trapelano cattiveria. È misterioso, parla poco, magari mi sbaglio ed è semplicemente timido.
Anche Jessica è una bella ragazza: ha i capelli scuri, lunghi e lisci, la carnagione abbronzata, le gambe snelle, i seni piccoli, la vita stretta, sembra una ballerina. Non è male in fondo, ricordo quella volta che mi ha abbracciata e tranquillizzata dopo che un verme di uomo aveva cercato di molestarmi, ma a volte non mi piace come si atteggia, è vanitosa. Quando mi ha raccontato brevemente la sua prima volta con Hero... mancava poco e la prendevo a schiaffi. Lei è stata ogni prima volta di Hero, le hanno provate tutte insieme.
Adesso lui crede a lei, e non a me. Sono io la prima di cui dovrebbe fidarsi, e invece...
Sento la voce di Hero in lontananza.
Ma che ore sono? Le sei di mattina, è ancora un po' buio.
Mi giro dall'altra parte cercando Hero, ma non c'è.
«Hero?» lo chiamo con la voce impastata dal sonno. «Hero?»
«Cosa?!» urla. È in balcone.
Mi alzo di scatto ed esco fuori. «Che stai facendo?» mi strofino gli occhi.
Si passa una mano tra i capelli e poi si massaggia la nuca con forza, lo sguardo perso nel vuoto. È nero dalla rabbia. «Torna dentro», mi ordina.
Col cazzo.
«Hero, con chi stai parlando?» gli chiedo preoccupata, avvicinandomi a lui.
«Ti ho chiesto se cortesemente entri dentro, grazie», ripete lentamente e mi allontana spingendomi delicatamente.
«No.» Mi avvicino di nuovo per provare a capire con chi sta parlando.
È la voce di Liam.
«Ti ho già detto che è scritto, non resterà per sempre con te, la stuferai», gli dice.
Che cosa?
«Passami il telefono», dico secca, a bassa voce.
Lui continua a fissare il vuoto e sta zitto.
Glielo prendo dalle mani.
«Liam.»
Dall'altro capo non si sente nulla. Poi, improvvisamente risponde. «Josephine.»
Stringo con forza la ringhiera del balcone. «Che cosa gli hai detto?» sbotto.
Hero è appoggiato al muro, lo sguardo sempre perso.
Liam non parla... codardo.
«Mi ha detto...» Hero inizia a dire. «Mi ha detto...» non riesce a continuare.
«Cosa ti ha detto?» lo incoraggio a continuare, parlandogli dolcemente. È molto scosso.
«Ha detto... che ti sei buttata addosso a lui... hai iniziato a strusciarti e...»
«No no, cosa?!»
Non posso crederci.
«Liam, va a farti fottere, non farti sentire mai più», chiudo la telefonata e poggio subito il cellulare sul tavolino.
Mi volto verso Hero, è sconvolto. Si asciuga rapidamente una lacrima. Mi si spezza il cuore a vederlo così.
Prendo il suo viso tra le mani e gli accarezzo le guance con i pollici, un po' ruvide a causa della sottile barba. Lo guardo negli occhi qualche secondo. «Tu gli credi?»
Non risponde. È impossibile che gli creda...
«Tu gli credi?» ripeto più lentamente.
Mi guarda, senza dire nulla, ma gli trema il labbro.
Sento che i miei occhi si stanno riempendo di lacrime, cerco di ricacciarle indietro.
Scuote la testa.
Provo una sensazione di sollievo. Se gli avesse creduto—
Mi bacia improvvisamente, prendendo il mio viso con gelosia. La sua lingua cerca la mia e riempie la mia bocca, è possessiva.
«Promettimi che non succederà più», gli dico, con il respiro affannato.
«Te lo prometto, ma non posso assicurartelo al cento per cento.»
Lo so questo, è difficile mantenere una promessa del genere.
Annuisco e lo bacio di nuovo con trasporto.
«Non ho dormito, sono stanchissimo», mi informa. In effetti si vede, ha delle occhiaie scurissime.
Prende il telefono ed entra dentro.
«Piccola, ti sta squillando il telefono, è tua sorella.»
Piccola... amo quando mi chiama così.
«Oh, si.» Rispondo: «Kath, buongiorno.»
Ridacchia. «Buongiorno a te, qui sono le 4:00 p.m.. Allora, come sta andando?»
Bene, abbiamo appena chiarito un casino.
«Bene,» dico semplicemente «a voi?»
«Ci manchi tanto, quando vieni a trovarci?»
Era un po' che pensavo di andare a casa, a Perth, ma non ne ho parlato con Hero ancora.
«Non lo so, devo parlarne con Hero, per capire se vuole venire o meno.»
Hero mi lancia un'occhiata ed io gli faccio un cenno della mano per dirgli: «Dopo.»
«Okay, va bene.»
Continuiamo a parlare un altro po' di tutto e quando chiudo la chiamata Hero si è addormentato. Un filo di capelli gli cade sulla fronte e glielo sposto delicatamente. Appena lo sfioro, abbozza un sorriso.
«Lo sai che ti amo, ma a volte non mi sento abbastanza per te. Potresti avere di meglio», dice ad occhi chiusi, con voce rauca.
Gli bacio la testa. «Ti sbagli. Tu sei tutto ciò che desidero» e lo dico sul serio.

Behind - Dietro Tutto l'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora