96. Hero

228 11 0
                                    

La mattina apro gli prima che la sveglia suoni. Ma che ore sono? Le nove e mezza...
Jo dorme ancora, con la testa sul mio braccio e una gamba intrecciata con le mie. Mi fa male il braccio, mi si è addormentato, sento quel formicolio.
Allungo le gambe e l'altro braccio libero, sbadigliando. Provo a girarmi sul fianco senza svegliarla. Sospira e si lecca le labbra sistemandosi meglio sempre sul mio braccio. Questo è uno dei sacrifici che facciamo per le ragazze, anche questo conta. Ma sarà tutta la notte che lo tengo così e ho proprio bisogno di spostarlo.
«Jo...»
«Mhm...» Emette un lamento e mi mette una mano fredda e pesante sul viso.
«Jo, il braccio ti prego.»
Finalmente mi sente, più o meno, e alza di poco la testa. Sposto il braccio e lo piego sotto il mio cuscino. Formicola ancora ma meglio di prima sicuro. Socchiudo di nuovo gli occhi, aspettando che suoni la sveglia.

«Dove... dov'è?» Jo mormora con gli occhi chiusi, tastando il letto con le mani.
«Ma chi? Cosa?» dico, confuso.
Mi guarda, più confusa di me. Poi si guarda attorno. Ma che diavolo...?
«Jo?» Non capisco che sta succedendo.
«Si?» dice, cercando ancora qualcosa con lo sguardo.
«Che stai cercando? O chi stai cercando?» le chiedo.
Prende un respiro profondo, lo trattiene per qualche secondo, espira.
«Tutto bene?» Le sistemo i capelli, mentre è ancora turbata.
«Era... un sogno, tutto okay, tranquillo» mi sorride.
«Di cosa parlava questo sogno?» Sono curioso di sapere cosa stava cercando.
«Ehm...» prova a ricordare «non ricordo bene sinceramente.»
Merda, lo ha appena sognato, come fa a non ricordarlo? Mi viene da ridere.
«Perché ridi?» mi domanda, ridacchiando anche lei.
«Certo che hai una memora molto a lungo termine!»
«Ma che vuoi» e mi spintona scherzosamente.
Ricambio con un'altra spintonata. Lei me ne dà una ancora più forte e cadiamo entrambi dal letto, perché l'ho trascinata con me.
«Cazzo... la schiena, ugh...» Bene, mi sono spaccato anche il culo.
Jo si sta sbellicando dalle risate, le scendono anche le lacrime dagli occhi. «Cretino!»
Siamo aggrovigliati tra le lenzuola che sono cadute con noi. Jo è sdraiata su di me, i suoi seni nudi toccano i miei pettorali.
Mi da un bacetto e poi dice: «Buongiorno, comunque.»
Alzo la schiena da terra aiutandomi con i gomiti e me la ritrovo seduta a cavalcioni su di me, completamente esposta.
Non è il momento. Dobbiamo vestirci e non possiamo perdere tempo... Pensa a qualcosa che non sia il suo corpo formoso nudo su di te. Pensa al tuo cane...
«Mh-hm» Jo si schiarisce la voce guardando sotto di lei.
Merda...
«Il tuo autocontrollo è molto buono, devo dire» commenta sarcasticamente.
Alzo gli occhi al cielo leccandomi il labbro inferiore. «Lo è. Be', lo era, una volta.»
Ridacchia, buttando la testa all'indietro. «Quindi cosa vuoi che faccia? Fai tu o faccio io?» sogghigna quando me lo chiede. Dio, è pazza, completamente.
«Decidi tu.»
Mi guarda negli occhi e sfoggia un sorrisino che dice "so quello che devo fare". Si sposta e si siede sulle mie cosce. Avvicina il viso al mio, i nostri nasi si sfiorano. Mi mordo delicatamente il labbro, poi mi bacia, la sua lingua cerca la mia. La sua bocca è calda, non fresca come al solito ma non me ne frega un cazzo. Passa al collo, mentre le sue dita iniziano a toccare con gentilezza la punta del mio sesso. Rabbrividisco e gemo.
«Ti sta piacendo?» sussurra sul mio collo.
«Mh-hm, continua.»
Adesso le sue dita sono avvolte attorno alla mia erezione, ed iniziano lentamente a fare su e giù. È una tortura.
«Jo... non basta» la informo.
Accelera il ritmo e mi bacia. Soffoco i gemiti tra le sue labbra. Manca davvero poco e vengo. Cazzo, non duro neanche un minuto di più.
«Piccola...» dico ansimando.
«Ci sei?» fa sottovoce. Mi fa impazzire.
Annuisco e un secondo dopo vengo, sporcandole la mano.
Si guarda le dita lucide, poi guarda me.
«Ben fatto» ridacchio e la bacio.
Si alza, lasciando le lenzuola a terra, e si dirige verso il bagno. Apre l'acqua della doccia.
Ovviamente, la raggiungo. Chi ha questo privilegio e non segue la propria ragazza in bagno per fare la doccia insieme è uno scemo.
Quando arrivo in bagno si sta legando i capelli in uno chignon.
«Che fai? Doccia?» le chiedo.
Annuisce.
«Bene, ti farò compagnia» e le bacio la guancia morbida mentre sorride.
Entriamo in doccia — che è piuttosto piccola — e iniziamo a lavarci. Si insapona i capelli e nel frattempo io penso al suo bellissimo corpo e alla sua pelle liscia. Amo il modo in cui le mie mani coprono i suoi fianchi.
Quando finisce di sciacquarsi tutta, si gira verso di me e mi bacia sotto il getto d'acqua.
La guardo negli occhi con un sorrisetto che mi fa uscire la fossetta a destra, e lei ci passa il pollice sopra accarezzandola. La bacio di nuovo e la mia lingua prende possesso della sua bocca. È mia.
«Vuoi che ricambi io favore e farti iniziare la giornata al meglio?» le dico. Mi farebbe molto piacere farla sentire fisicamente meglio.
«Sei un pervertito.» Questo non significa né si né no, quindi...
La faccio girare, la sua schiena è attaccata al mio addome.
«Hero... una cosa veloce però» precisa.
Metto una mano delicatamente sul suo collo mentre inizio a muovere l'altra verso il suo inguine. «Shh... non preoccuparti. Sai che riesco a farti venire anche in meno di un minuto se voglio.»
Le mie dita la stanno accarezzando nel punto più sensibile. Sussulta. Conosco il suo corpo così bene...
Le bacio il collo e metto l'altra mano sulla sua vita, per sorreggerla. Quando le metto un dito dentro, mugola e le cedono le gambe.
«Ti tengo» la rassicuro.
Annuisce deglutendo. Respira pesantemente. Ansima e mi afferra la mano. «Per favore...» mi implora.
Metto un alto dito e mugola più di prima.
«Ti sta piacendo?» le faccio la sua stessa domanda.
«Si...» risponde gemendo. «Oh, Dio.»
Sta per venire, le sue gambe hanno iniziato a tremare e sto tenendo tutto il suo peso. «Lo so, piccola. Lasciati andare.»
Chiude gli occhi, le sue sopracciglia unite in una curva di piacere, le sue labbra schiuse quando prende respiri improvvisi. Qualche altro secondo... Fatto. È venuta sulle mie dita.
Si gira verso di me e poggia la fronte sul mio petto, respirando affannosamente. «Santo cielo.»
Ridacchio. Mi porto le dita alla bocca per assaggiare la sua dolcezza. Poi mi bacia e chiude l'acqua della doccia.
È tardi, dobbiamo vestirci per andare a fare un giro a New York.
Avvolgo un'asciugamano alla vita, Jo al petto. Si avvicina e mette le mani sui miei pettorali. Piego il collo e le bacio la fronte. «Ti amo» le ricordo.
Sorride. «Anche io.»

Behind - Dietro Tutto l'AmoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora