Sono passati tre giorni dalla volta in cui sono stata male. Ho amato il modo in cui Hero si è preso cura di me quel giorno e anche quello dopo, poi fortunatamente mi sono ripresa. È questa la cosa bella del mio ciclo: è pesante ma dura poco, in tre giorni è definitivamente andato.
Ieri Hero ha preparato un pranzo da Masterchef a base di pesce, era tutto squisito e fortunatamente io sono riuscita a mangiare.
Se non avessi avuto il ciclo avrei pensato anche io di essere incinta... che incubo, non perché non voglia figli un giorno, ma perché è davvero troppo presto. Abbiamo 21 anni. Ma lasciamo da parte il discorso dei bambini e riparliamone tra qualche anno.
Abbiamo accompagnato Mercy all'aeroporto questo pomeriggio. Hero l'ha salutata dispiaciuto di lasciarla.
«Fate i bravi voi due, e non sposatevi troppo presto... ah, e non fatemi diventare zia a 17 anni. Ciao, vi voglio bene!» aveva detto mentre si dirigeva verso i controlli.
Io e Hero abbiamo sorriso alle sue parole, ci siamo guardati qualche istante e poi mi ha dato una bacio sulla testa mettendomi un braccio attorno al collo. Abbiamo continuato a salutare Mercy con la mano e poi siamo tornati a casa. Abbiamo fatto le valigie pronti per iniziare una nuova vita nella nostra casa.
Oggi finalmente ci trasferiamo. Sono felicissima.
È ormai sera, sono quasi le sette.
«Oh ragazzi, mi mancherà così tanto avervi qui con me tutti giorni!» Anna sale su per aiutarci a prendere le valigie.
«Ti mando subito l'indirizzo, così potrai venire quando vuoi!» le dico, mi mancherà tanto. Mi ha sempre aiutata nei momenti più bui.
Hero si limita a sorridere.
Salutiamo Asher e Jordan, mi mancheranno anche loro... ma dopotutto viviamo nella stessa città.
Carichiamo tutto nell'Uber che abbiamo chiamato e ci facciamo portare nella nostra nuova casetta. È vero... non abbiamo una macchina nostra.
«Hero, stavo pensando che dobbiamo procurarci almeno una macchina» dico mentre siamo sul taxi.
«Cazzo, hai ragione. Vedrò come fare in questi giorni» mi sorride.
Dopo pochi minuti siamo arrivati. Il tassista ci aiuta a scaricare le valigie dall'auto e ci saluta augurandoci una buona giornata.
Hero mi invita ad aprire la porta di casa nostra. Gli rivolgo un sorriso a trentadue denti e giro la chiave tre volte con entusiasmo. Apro la porta. Hero mi precede ed entra prima di me, mentre io entro lentamente.
«Benvenuta a casa nostra!» esclama allargando le braccia e guardandosi attorno.
«Oh Hero, sono così contenta!» corro ad abbracciarlo forte, poi gli prendo il viso tra le mani e lo bacio.
Lui mi mette le mani sui glutei e mi stringe a se... sento ancora le farfalle nello stomaco come fosse la prima volta.
«Dai, sistemiamo tutte le nostre cose» gli dico dandogli un ultimo semplice bacio.
Ci mettiamo al lavoro.
L'armadio della stanza da letto è così grande che non penso di riuscire a riempirlo tutto neanche se compro un intero negozio... Hero è così pieno di vestiti che quando prenderà gli altri che tiene a casa sua, a Londra, lo riempirà di sicuro. Un sorriso leggero si dipinge sulle mie labbra.
Hero mi guarda di sfuggita, intento ad appendere le grucce, e mi dice ridacchiando: «Perché sorridi? A che pensi?»
«Che tu quando prenderai tutti vestiti che hai a Londra riempirai l'armadio e io... be', io no!» rido.
«Ho un sacco di giubbotti ingombranti, solo quelli occuperanno un sacco di spazio. Non ho tutti questi vestiti che credi, fidati.»
Torniamo a sistemare i vestiti in silenzio.
Dopo un po' Hero dice: «Vieni con me tu poi.»
Cosa? «Mhm? Ma dove?» chiedo confusa.
«A Londra. Devi per forza conoscere i miei, ti adoreranno, lo so.»
Oh... se la merita questa seconda possibilità. Abbasso lo sguardo e cerco di trattenere un sorriso.
Improvvisamente ed inaspettatamente si avvicina a me e mi prende il mento con una mano.
«Smettila di fare l'indifferente, so di averti sorpresa dicendo quella cosa» dice sicuro di se e alternando lo sguardo tra i miei occhi e la mia bocca. Si lecca le labbra.
Mi avvicino di più al suo viso. Le nostre labbra si sfiorano e sento il suo respiro caldo sulle mie.
Non resiste più e mi bacia con trasporto, la sua lingua si fa strada nella mi bocca in cerca del contatto con la mia, che poi inizia a seguire i movimenti della sua.
Interrompo il bacio per rispondergli «Esattamente» sussurrando sulle sue labbra.
Riprende a baciarmi e senza rendermene conto mi ritrovo in gabbiata tra il muro e lui, e le sue braccia tese, con le mani appoggiate alla parete ai lati della mia testa. Ha delle braccia così belle e muscolose...
Gli tocco le spalle toniche. Ora tiene il mio viso tra le mani e i nostri corpi diventano un tutt'uno, riesco a sentire quanto è eccitato.
Mi guarda qualche secondo negli occhi, osserva il mio viso, mi da un bacio semplice e dice con voce roca: «Sei mia...» mi bacia di nuovo. «E voglio scoparti, tipo adesso, subito» e mi guarda come per avere il mio consenso.
Cosa me lo chiedi a fare, Hero?
Per tutta risposta gli tiro la maglietta e lo strascino in salotto. «Anche io muoio dalla voglia, ma voglio farlo qua» e lo faccio sedere sul divano.
«Spegni le luci.»
Faccio come dice, è molto più bello e romantico, e poi con questa vista...
Tira fuori un pacchetto di preservativo e poi dice: «Dalla prossima volta in poi non voglio più usare questa merda, tu?»
«Neanche io» sono sincera, voglio che ci sia il massimo contatto fisico tra di noi.
Fa per aprire il pacchetto, ma prima che lo faccia mi viene un'idea. «Aspetta, posso... posso prendere la pillola del giorno dopo.»
Mi guarda senza dire niente.
Cosa ho...
«Sei sicura?»
Annuisco. «Si, la pillola è efficace. Domani mattina corro alla farmacia che c'è qui vicino.»
«Al cento per cento?»
«Si!»
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Behind - Dietro Tutto l'Amore
FanfictionSi sono innamorati l'uno dell'altra, un amore forte e passionale... ma anche molto fragile. Jo è sconvolta da ciò che è venuto a galla per puro caso, e Hero è vinto dal suo stesso gioco. Dopo la loro intensa litigata, si separeranno per un po', si p...