37. Jo

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Sono passati 10 giorni da quando ho fatto quel sogno. Negli ultimi cinque giorni sono stata meglio, ma per sicurezza oggi farò il test.
«Hai finito di mangiare?» Hero mi chiede prima di prendere il piatto e gli rispondo di si.
«Okay,» mi alzo, «vado a fare il test...»
«Va bene, ti aspetto di là» e va in camera da letto massaggiandosi la nuca, è nervoso, e anche io.
Entro in bagno e prendo il Clearblue che ho messo nel cassetto sotto il lavandino. Mi tremano le mani, ho troppa ansia.
Tolgo il "tappo" del test e mi siedo sul water e tengo il tampone assorbente sotto il flusso di urina per soli cinque secondi. 1... 2... 3... 4... 5... Mentre li conto delle lacrime rigano il mio viso e non capisco il perché. Una volta fatto, lo richiudo e lo appoggio sul lavandino. La clessidra lampeggia, significa che sta elaborando il risultato. Cammino avanti e indietro con le mani fra i capelli e sento che tremano.
Dopo circa cinque minuti o meno il risultato è comparso. Lo prendo in mano e una volta consapevole di quello che c'è scritto scoppio a piangere.
"Non incinta".
Non so bene perché io stia piangendo, so solo che non devo farmi sentire da Hero.
Io... io forse un po' ci speravo, ma Anna, Kath... tutti avevano ragione. Era improbabile ed io mi sono solo illusa. I sintomi c'erano, erano quelli, ora sono quasi scomparsi, ma prima c'erano. Ma sicuramente , come mi aveva detto Hero, erano solo effetti collaterali.
Porto una mano alla bocca per sopprimere i miei singhiozzi. Non voglio assolutamente che Hero mi senta.
Dopo altri cinque minuti riesco a calmarmi. Mi guardo allo specchio, sembro sconvolta, sono sconvolta. Ho le labbra rosee, gli occhi gonfi e i capelli arruffati. Lavo la faccia e pettino i capelli. Non cambia niente, si vede che non va tutto bene. Ma devo uscire da questo bagno, prima o poi.
Mi siedo sulla tavoletta del water e tengo lo sguardo fisso nel vuoto, non penso a niente.
«Jo? Sei viva?» chiede a voce abbastanza alta dalla camera da letto.
Mi schiarisco la voce. «Si, arrivo.»
Apro la porta scorrevole del bagno e cammino lentamente con me mani lungo i fianchi e con una tengo in mano il test. Mi tremano le dita.
«Allora?» dice mettendosi a sedere.
«Guarda tu stesso» cerco di dire con un tono neutrale, ma la voce mi si rompe all'ultimo.
Hero mi guarda confuso. Gli porgo il test e lo prende con due mani dalle due estremità.
Quando legge il risultato anche lui resta in silenzio, guardando in faccia la verità.
Mi trema il labbro e i miei occhi si riempiono di lacrime. Provo a ricacciarle indietro, ma non ci riesco.
Posa il Clearblue sul comodino, si alza di scatto e mi abbraccia forte facendomi poggiare la guancia destra sul suo petto.
La sua maglietta grigia si bagna delle mie lacrime. Tiro su col naso.
«Amore, io... io forse—» inizio piangendo.
Ma lui mi interrompe. «Shhh,» mi accarezza la testa, «dovevamo aspettarcelo» e si asciuga gli occhi con una mano.
Sta piangendo anche lui?
«Si, ma io...» e scoppio in singhiozzi.
Mi prende il viso tra le mani e mi guarda negli occhi. «Guarda il lato positivo però. Era presto ancora, non credi?»
Annuisco.
«Ci riproveremo, tra qualche anno, quando avremo una casa grande, più soldi, saremo più grandi e maturi e potremo essere dei genitori fantastici, credimi» lo dice mentre qualche lacrima gli cade sul viso.
Tra qualche anno. Sorrido.
«Si, hai ragione, ma credi che tra qualche anno noi...»
«Si, cazzo. Ci credo come credo all'oroscopo,» ridacchia, «però, a parte gli scherzi, io ti amo, ti amo così tanto che non voglio stare con nessun'altra in vita mia se non con te e solo te. L'hai capito questo?» mi guarda più intensamente negli occhi.
Annuisco e lo bacio mettendogli le braccia attorno al collo.
Mi mette le mani sui fianchi e avvicina di più il mio corpo al suo. La sua lingua mi schiude le labbra e si fa strada nella mia bocca. La accolgo e la mia inizia a seguire i movimenti della sua.
Mi guarda, respira pesantemente. Riprende a baciarmi e poi si siede sul letto.
Cerco di sciogliere il laccio dei suoi pantaloni di tuta, ha fatto un nodo bello stretto...
Mentre continuo a provare a sciogliere quel nodo maledetto, lui fa scorrere le mani dalle mie ginocchia all'orlo del tubino rosso di cotone che indosso. Lo prende ed inizia ad alzarlo finche non me lo leva e lo lascia cadere a terra.
«Quel vestitino è bellissimo» dice mentre si scioglie il nodo dei pantaloni. Come ha fatto?
Alza i fianchi per aiutarmi a toglierli.
«Ops!» ridacchio, per sbaglio li tolti insieme ai boxer. Per sbaglio.
«Certo... ops!» scuote la testa sorridendo.
Gli monto a cavalcioni ancora con l'intimo addosso. Improvvisamente mi prende dai fianchi e mi mette sotto di lui.
Non voglio pensare a niente se non a quanto ho bisogno di lui in questo momento.

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