[2.17]

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[AUTUMN]
WILLY DOVREBBE TACERE OGNI TANTO

Una volta arrivati sul posto notammo una mandria di ragazze raggruppate lì fuori. «E loro chi sono?» mi chiese Bobby.

Alzai le spalle. «Non ne ho idea, prima non c'erano» risposi, guardando le ragazze che erano immerse in una fitta conversazione.

«Noi siamo le uniche, inimitabili...» strillò una «Ragazze della Tripla C di Osaka!»

«Tripla C?» domandò Tod.

Loro si misero in posa, come se fossero state ad una sfilata di moda. «Carine!» esclamò una.

«Conturbanti!» proseguì un'altra.

«E chic!» concluse una terza.

«Siamo carine, conturbanti e chic, siamo la squadra più glamour che ci sia!» urlarono tutte in coro.

Le fissammo a bocca aperta, incerti su cosa dire. «Avrei un'infinità di aggettivi con la C per descriverle, ma sicuramente non avrei scelto quei tre» sussurrai alle altre ragazze roteando gli occhi. Una di loro spalancò la porta del ristorante e, dopo aver notato Suzette avvinghiata ad Erik, i suoi occhi si posarono sul piatto dove prima c'era l'aragosta. «La nostra Suzette ha trovato marito!» iniziarono a strillare tutte insieme.

Mi tappai le orecchie, stanca di sentire quelle vocine stridule. «Vi prego, fatele stare zitte!» mi lamentai, giunta al limite della mia sopportazione.

«Ho un'idea, ci giochiamo Erik a calcio!» esclamò Willy «Chi vince la partita si tiene Erik, più semplice di così» spiegò.

«Non ho mai sentito un'idea più stupida» scossi la testa.

«Dai Autumn, sono solo delle ragazze, batterle sarà una sciocchezza» Willy mi diede una spallata.

Lo guardai in cagnesco. «Willy, anche io sono una ragazza» gli feci notare «Sappi che se perderemo questa partita te la vedrai con me»

«Mi piace quest'idea» replicò Suzette con un sorriso furbo «Io e le ragazze vi daremo del filo da torcere, siamo pronte!» poi lanciò uno sguardo alle compagne «E quando dico pronte, intendo... quasi pronte. Ehm, ci dareste cinque minuti?» domandò ingenuamente.

Mark, che fino a quel momento era rimasto senza dire una singola parola, prese a saltellare dalla rabbia. «Cosa?! State scherzando?!» domandò scocciato.

«Sei proprio un pivello. Non sai che una vera signora deve farsi desiderare?» gli spiegò una delle ragazze della Tripla C.

Suzette rivolse un occhiolino seducente ai miei compagni di squadra. «Un po' di pazienza, ragazzi! Ne varrà la pena, credetemi!» mandò un bacio volante ad Erik, per poi indicarci la strada per il campo da calcio.

Mi scaldai in modo parecchio sbrigativo, mentre le nostre avversarie si posizionarono in campo. A dir la verità, considerando le loro acconciature perfette e i quintali di stucco -perdonatemi, trucco- che avevano in faccia, sembrava che fossero appena uscite da un centro di bellezza. Sarebbe stato davvero così facile batterle? 

«Noto con sorpresa che questa questione di Erik ti sta molto a cuore» si avvicinò Nelly con un sorrisetto malizioso, seguita dalle altre manager.

«Non voglio che la vita di un mio amico venga rovinata per una pazza e la sua aragosta "dell'amore"» virgolettai l'ultima parola con le dite. Il sorriso di Nelly si fece sempre più ampio, quasi a risultare diabolico. «Perché fai quella faccia?» le chiesi «Sei inquietante...»

«Non è che per caso ti piace Erik?» domandò, scrutandomi dall'alto al basso.

Storsi il naso a quella insinuazione. Non avevo mai pensato ad Erik come un ipotetico ragazzo e, per di più, ero una sostenitrice incallita della coppia Erik-Silvia. Mi scambiai un'occhiata con la ragazza in questione e, notando le sue guance rosse, scoppiai a ridere. «Sei fuori strada» feci spallucce «Erik è un bravo ragazzo. È un amico e gli voglio bene, niente di più. Diciamo che non è il mio tipo...» spiegai. Mi ricordai che una volta Jude lo aveva definito melenso ed effettivamente era così. Insomma, Erik era troppo dolce e tranquillo per una come me.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora