[3.3]

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[AUTUMN]
NAZIONALE?!

Mi guardai intorno, non capendo un bel niente di quello che stesse succedendo. Tanti visi noti mi guardavano con curiosità. «Che ci fate voi qui?» domandai, afferrando la mano di Mark per tirarmi in piedi.

«Cosa ci facciamo noi?» ripeté, con la bocca spalancata «Che cosa ci fai tu!»

Effettivamente non aveva tutti i torti. Era successo tutto così all'improvviso che non mi era nemmeno venuto in mente di avvisare i miei vecchi compagni del mio imminente ritorno, quindi pensai che le loro espressioni stupite fossero più che giustificate. «Hillman mi ha chiesto di tornare urgentemente e di venire qui» spiegai brevemente, lanciando uno sguardo all'uomo seduto in disparte su una sedia «Ed evidentemente lo ha chiesto anche a voi» constatai con un sorriso.

Mi ritrovai sommersa dai miei amici, che cominciarono a rivolgermi le domande più disparate riguardo la mia permanenza in Italia. «E il cibo?» mi chiese Jack «Allora, com'è il cibo?»

Scoppiai a ridere, certe abitudini non sarebbero mai cambiate. «É molto buono» risposi «Nulla a che vedere con quello a cui siamo abituati»

Hurley si avvicinò, scompigliandomi i capelli. «Ehi, fratello!» strillò ad Axel, che era in un angolo in disparte. Mi stava osservando con uno sguardo severo e le braccia incrociate al petto. «Tu non la saluti? Sono tre mesi che non fai altro che lamentarti!» aggiunse, ricevendo in cambio un'occhiata truce.

«Chiudi quella bocca, Hurley» lo ammonì. Mi domandai cosa avessi fatto di così terribile per guadagnarmi tutto quell'astio che mi stava rivolgendo. Insomma, era lui quello che aveva smesso di rispondermi al telefono e, di conseguenza, sarei dovuta essere io quella arrabbiata!

Hillman si schiarì la voce, alzandosi finalmente in piedi. «Ora che ci siete tutti, ascoltatemi con attenzione!» esordì e tutti ci voltammo a guardarlo «Voi siete stati selezionati come candidati per rappresentare il Giappone nel mondo!» disse, senza giri di parole, con estrema naturalezza. Spalancai la bocca, incapace di parlare e, in un istante, collegai tutto. Il Football Frontier International, come avevo fatto a non pensarci prima?!

«E-Ehm... potrebbe... spiegarsi meglio?» chiese Mark, che saltellava da un piede all'altro incapace di contenere l'emozione.

«Quest'anno il Football Frontier ha indetto un torneo mondiale, il Football Frontier International, o FFI. È un torneo per stabilire quale sarà la squadra giovanile più forte del mondo e voi siete i candidati per entrare nella nazionale giovanile giapponese. Cosa ne pensate?» concluse, con un sorriso.

Sentii le gambe diventare molli come gelatina. Rappresentare l'intero Paese in una competizione mondiale? Questa sì che doveva essere una grande responsabilità. In un attimo la mia mente cominciò a fantasticare, immaginandomi con addosso la divisa della nazionale.

«AAAAAAAHHHH!» strillò Mark, portandomi un braccio intorno al collo «É una notizia incredibile! É il sogno di una vita!»

«Non sto nella pelle!» si aggiunse Kevin «Diventeremo i migliori del Giappone... i migliori dell'Universo... ma che dico dell'Universo? Diventeremo i migliori della Terra!»

«Semmai è il contrario...» puntualizzò Scott «Prima della Terra e poi dell'Universo» specificò, irritando notevolmente l'attaccante.

Hillman ci riportò con i piedi per terra, battendo le mani per attirare l'attenzione. «Non vi scaldate troppo!» si raccomandò «Come ho già detto, siete solo dei candidati. Verrete divisi in quattro squadre, formate da undici giocatori, e vi scontrerete in due partite differenti. I diciassette migliori verranno scelti, indipendentemente dall'esito della partita»

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora