[3.11]

243 27 9
                                    

[AUTUMN]
MI SENTO UNA RAPUNZEL MODERNA

«Ascoltatemi con attenzione» ci richiamò l'allenatore Travis la mattina successiva «Per i prossimi due giorni, vi vieto di fare qualsiasi tipo di allenamento. Vi è proibito anche lasciare il dormitorio»

«Coosa? Niente allenamento?!» domandò Mark, con la bocca spalancata.

Dalle mie labbra uscì una risatina isterica. «Dai, sta scherzando!» esclamai, ma notando l'espressione seria del mister capii che c'era qualcosa che non andava «Sta scherzando, vero?!» mi corressi.

«Nessuno scherzo, Barlow» rispose con la più totale indifferenza.

Jude si fece avanti, muovendo le mani in modo confuso. «Mister, non siamo pronti per la partita contro l'Australia» tentò di farlo ragionare «Siamo lontani anni luce dal giocare come una vera squadra. Dobbiamo sfruttare ogni minuto per perfezionare il nostro gioco». Potevo capire la posizione del registra della nostra squadra. Non potevamo di certo rilassarci, dal momento che eravamo una squadra del tutto nuova e che stavamo per affrontare una delle favorite del girone.

«Se non ti sta bene, sei pregato di andartene» ribatté lui, mostrandoci le spalle «Non mi piace che le mie decisioni vengano messe in discussione»

«Se perderemo la partita, verremo eliminati dal torneo» continuò il ragazzo, alzando leggermente il tono di voce «o forse lei ha intenzione di impedirci di vincere, come ha fatto con la Cherry Blossom Jr. High?»

Spalancai di scatto gli occhi. Jude aveva appena accusato il nostro allenatore di sabotaggio?! Mi preoccupai per la reazione che avrebbe potuto avere Travis, ma l'uomo non lo degnò di risposta, entrando nel dormitorio. «Ti sei bevuto il cervello?!» pronunciai a denti stretti, una volta che l'allenatore scomparve dalla nostra vista. Il mio amico non disse nulla, limitandosi ad un'espressione corrucciata.

«Potete fare quello che volete e girare per l'edificio, ma non potete abbandonarlo» ci spiegò Cammy.

Quando mi rintanai nella mia stanza, cominciai a fare avanti e indietro per quelli che mi sembravano interminabili minuti. Tra quel silenzio tombale e i vari pensieri che mi tormentavano, cominciai a credere che la mia testa sarebbe potuta esplodere da un momento all'altro. Tutto questo non aveva assolutamente senso ed io non avevo la minima intenzione di restare lì a far nulla.

Aprii silenziosamente la porta, ritrovandomi faccia a faccia con quasi tutto il resto della squadra. «Beh, vedo che siamo tutti sulla stessa lunghezza d'onda...» constatai.

Scendemmo le scale in punta dei piedi, ma chiaramente l'allenatore Travis era lì ad aspettarci. Ovviamente doveva aspettarsi il fatto che non avremmo di certo seguito quelle indicazioni così folli. «Dove avete intenzione di andare?» ci chiese con tono annoiato.

«Ovunque che non sia tra quelle quattro mura. Mi sembra di soffocare!» protestai, nella speranza che l'uomo fosse disposto ad ascoltarci.

«Trovati qualcosa da fare» rispose lui, sfogliando il giornalino che stava leggendo.

«Ma come ho fatto a non pensarci prima?» alzai gli occhi al cielo, con fare ironico «Lei è il signore grazie al caz-» non potei finire la frase perché Hurley mi tappò la bocca, impedendomi di dire una scemenza che avrebbe potuto farmi perdere il posto in nazionale.

«Mister, per favore, ci faccia allenare!» tentò anche Jordan «La pratica rende perfetti e lei sa benissimo che noi abbiamo ancora molto da imparare!»

«Avete finito di piagnucolare?» ci rimproverò Caleb dalla cima delle scale «Se non ti senti pronto, facci un favore e lascia la squadra. Non saranno di certo i prossimi due giorni a renderti un campione»

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora