𝟏.𝟑

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[CANDACE]AAA CERCASI QUALCUNO CHE SAPPIA GIOCARE A CALCIO

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[CANDACE]
AAA CERCASI QUALCUNO CHE SAPPIA GIOCARE A CALCIO

Wintersea entrò nella nostra aula con un'aria grave, il suo passo lento e pesante che ricordava la cadenza di uno che stava andando al patibolo. «Ehm... ragazzi...» esordì, ma nessuno si azzardò ad ascoltarlo, dal momento che eravamo troppo immersi nelle conversazioni da cambio d'ora «da oggi avrete un nuovo compagno di classe. Vieni, Axel, presentati»

Fu solo quando Wintersea annunciò la presenza di un nuovo compagno di classe che tutti ci fermammo. Axel Blaze entrò nell'aula con un'aria apatica, come se non avesse alcun interesse per ciò che lo circondava. Il suo sguardo scrutò l'aula con indifferenza, come se nulla potesse interessarlo meno in quel momento. «Mi chiamo Axel Blaze. Piacere» disse privo di qualsiasi entusiasmo, senza troppi giri di parole inutili.

La reazione di Mark fu istantanea. Saltò in piedi con un urlo che mi fece raddrizzare contro lo schienale della sedia, come se fossi stata colta da una scarica elettrica. Il suo dito indicò Axel con fervore, la faccia illuminata da una luce di completa euforia che lo faceva sembrare come un completo idiota. Wintersea sollevò un sopracciglio, chiaramente sorpreso dalla reazione di Mark. «Mark, vi conoscete già voi due?» chiese, cercando di comprendere la situazione.

Mark si grattò la testa, visibilmente imbarazzato. «Sì... cioè no, a dire il vero non ci conosciamo affatto» ammise, fissando Axel con un misto di sorpresa e ammirazione.

Ma io lo conoscevo abbastanza bene per sapere cosa stava pensando. Notando che era ancora in piedi a fissarlo inebetito, gli pestai un piede da sotto il banco. «Siediti, stai facendo la figura dell'imbecille» gli sussurrai.

«Oh, sì giusto. Grazie, Can» mi sorrise, tornando al suo posto con un sorriso imbarazzato, mentre Axel si sedeva senza dire una parola, apparentemente disinteressato alla situazione. Poi Mark si sporse verso di me, continuando a parlare a voce bassa. «Evviva! Axel è nella nostra stessa classe! Questo sì che è un segno del destino!» esclamò, cercando di tenere a bada il suo entusiasmo.

Scossi la testa, Mark era proprio incorreggibile. Una volta che si metteva in testa una cosa, non c'era modo di fargliela passare. Quasi mi dispiacque per Axel, poiché Mark avrebbe continuato a tormentarlo fino a quando non gli avesse fornito una motivazione più che valida per giustificare il suo ritiro. «A questo punto devo invitarlo nel club di calcio a tutti i costi!» continuò con il suo monologo.

«Non vorrei fare sempre la guastafeste di turno, ma ti ha detto di no solo ieri...» sottolineai, ricordandogli cos'era successo la sera prima. Axel sembrava non voler più avere a che fare con il calcio e non credevo che avrebbe ceduto così facilmente.

Wintersea, evidentemente confuso, decise di passare oltre. «Se Davies e Evans hanno finito di chiacchierare...» disse, attirando la nostra attenzione nuovamente con un'occhiataccia che ci fece ammutolire all'istante «dicevo che spero che tu possa farti degli amici, Axel. Adesso però dobbiamo finire di compilare qualche modulo, torniamo in sala professori. Mi raccomando...» fece una pausa, guardando la classe con severità «aiutatelo ad integrarsi»

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora