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[CANDACE]WINTERSEA NON É UNA PERSONA SIMPATICA

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[CANDACE]
WINTERSEA NON É UNA PERSONA SIMPATICA

Mark fece irruzione nella sede dal club con una tale velocità che, allo spalancarsi della porta, l'intero edificio parve tremare. Aveva la sua solita energia, quella di uragano pronto a travolgerci. «Forza, andiamo ad allenarci!» pronunciò allegro, guardando i suoi compagni di squadra e cercando di infondere loro il suo stesso entusiasmo. Alzai lo sguardo dal pallone che stavo pulendo, scrutando le espressioni perplesse dei ragazzi intorno a me. Nella stanza regnava un silenzio imbarazzante, rotto solo dalla respirazione affannata di Mark. «Allora, cominciamo ad allenarci?» tentò di nuovo, ma le sue parole si persero nell'aria.

Jack, un nostro compagno di classe, si lasciò sfuggire uno sbadiglio con aria annoiata. «Allenarci?» domandò, come se fosse appena stata pronunciata la più grande assurdità del mondo.

Mark sorrise, incapace di contenere la gioia per essere stato ascoltato da qualcuno. Erano giorni che provava a convincere gli altri membri del club di calcio a giocare insieme a lui, ma ogni volta si ritrovava ad allenarsi da solo nei pressi del campo al fiume o della torre. «Sì! Una partita tra di noi, hai presente?» cercò di spiegare, ma nessuno parve esserne particolarmente convinto.

«Mark, non vedi come siamo pochi?! Non formiamo nemmeno una squadra!» tentò di spiegargli Jack. Ed effettivamente era così: il club di calcio della Raimon Junior High contava solo nove elementi, di cui sette giocatori effettivi, se escludevamo me e Silvia che rivestivamo il ruolo di manager.

Un'ondata di frustrazione si dipinse sul volto del mio migliore amico, mentre si sforzava di contenere la delusione che lo stava soffocando. Non poteva credere che i suoi compagni di squadra non condividessero la sua stessa passione per il calcio. «Anche se siamo il club di calcio, non è noioso pensare solo a giocare a pallone?» azzardò Tod, intento a superare l'ultimo livello di Mario Bros. sul quale, a detta sua, era bloccato da più di una settimana.

«Guardiamo un po' di televisione, piuttosto!» gli diede manforte Steve.

La rabbia di Mark stava raggiungendo il suo culmine, e potevo vederlo nei suoi occhi infuocati. Sbuffò dalle narici come un toro che vede il drappo rosso del torero, prendendo poi a inspirare ed espirare più volte per riacquisire la calma. «Ragazzi... anche voi avete voglia di giocare a calcio, vero?!» implorò, ma le sue parole scatenarono solo l'indifferenza dei suoi compagni di squadra.

La situazione nella sede del club era alquanto surreale: Steve era intento a leggere un libro che la professoressa di lettere aveva assegnato come compito delle vacanze, Kevin e Jack erano impegnati in un'importantissima partita a carte che avrebbe decretato quale dei due fosse il miglior giocatore di briscola del club, Tod teneva gli occhi fissi sulla sua console, mentre Sam gli suggeriva la tattica migliore per la vittoria, e Timmy stava meditando, convintissimo che se si fosse concentrato abbastanza sarebbe stato in grado di levitare.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora