[2.1]

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[CANDACE]
NON É UN BUON INIZIO

«Siamo la squadra più forte del Giappone!» esclamò Mark, alzando in aria il trofeo del Football Frontier che brillava alla luce del sole.

Jack e Tod scoppiarono in lacrime, ancora increduli del fatto che fossero riusciti a compiere quell'impresa. «Che felicità, mi sembra di sognare!» piagnucolò il primo.

«Smettila di frignare, Jack! Non è un sogno!» Maxwell lo riportò alla realtà «Siamo i campioni!»

«Ehi, Mark, posso reggere il trofeo per un minuto?» gli chiese Sam, con un lieve rossore sulle guance.

Timmy cominciò a saltellare. «Anche io! Anche io voglio vederlo!» si accodò.

«Ma certo, ragazzi!» sorrise Mark, porgendo loro la statuetta argentata «Tenete!»

«Wow!» lo contemplò Willy, osservandolo in ogni minimo dettaglio.

Sam reggeva la coppa come se fosse il Sacro Graal. «É una sensazione bellissima!» spiegò, ma, in un attimo, l'oggetto scintillante gli venne sottratto dalle mani.

Jim prese ad accarezzarlo. «Eh eh eh... senti il peso, il peso della vittoria» ridacchiò «mi dispiace, non potevo più aspettare» confessò, lasciando un bacio alla statuetta.

Dopo qualche bisticcio su chi sarebbe dovuto essere il prossimo a tenere in mano il trofeo, l'oggetto in questione finì tra le mani di Jack. «Attento a non farlo cadere» si raccomandò Kevin.

«Lo so, tranquillo. Non sono mica stup-» non ebbe neanche il tempo di finire la frase che il ragazzo inciampò nel marciapiede, facendo fare alla coppa fece un volo di qualche metro. Nathan fece un tuffo degno di un nuotatore, riuscendo ad acciuffare l'oggetto poco prima che toccasse il suolo, evitando che finisse in frantumi. Kevin, dal canto suo, cominciò a rincorrere Jack, ricordandogli di quanto fosse un irresponsabile.

«Sei stato molto bravo, fratellone» si complimentò Celia, rivolgendo un tenero sorriso a Jude.

Lui l'avvolse in un abbraccio. «Grazie, Celia» disse, per poi lasciarle un bacio tra i capelli.

Dopo una serie di foto ed interviste, cominciammo ad avviarci verso la stazione e a Mark venne un'illuminazione. «Ehi, Axel» richiamò l'attenzione dell'attaccante «Fossi in te, correrei subito all'ospedale per dare la notizia a Julia. Credo che sarebbe molto fiera di te» gli fece un occhiolino. «Ti ringrazio di tutto, amico mio...» disse poi, tendendogli una mano.

Axel rimase per un attimo a bocca aperta, ma subito dopo ricambiò la stretta. «No, Mark, grazie a te» sorrise «per avermi fatto ricordare quanto fosse bello giocare a calcio»

«E pensare che, quando avevamo cominciato, eravamo solo in sette. Chi l'avrebbe mai detto che avremmo vinto il Football Frontier...» disse Steve, mentre prendevamo posto sui sedili del treno.

«Già, e poi c'era sempre qualcuno che ci ripeteva che presto il club sarebbe stato chiuso...» continuò Kevin, lanciando un'occhiata a Nelly.

Lei alzò le spalle, fingendo innocenza. «Non capisco proprio di cosa tu stia parlando...» ribatté «e se vogliamo dirla tutta, Jude ci riteneva così scarsi che ha giocato contro di noi solo per vedere in azione con Axel»

«Lo ammetto, vi ritenevo dei completi incapaci» ridacchiò il regista «ma durante la nostra prima partita mi sono subito reso conto dell'enorme potenziale di questa squadra»

Willy balzò in piedi. «Fermi tutti!» esclamò «Credo che vi stiate dimenticando del giocatore più importante!»

«Parli di te?» chiese Nelly, facendo scattare un sopracciglio verso l'alto.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora