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[AUTUMN]
ARIA DI VACANZA

Dopo un'intensa sessione di allenamento al campo di calcio della Raimon, ci ritrovammo tutti a casa di Mark. Mi preparai psicologicamente al fatto che per un bel po' avrei dovuto fare a meno di queste serate in compagnia. Oltretutto non sarei stata l'unica a lasciare Tokyo la mattina seguente, ma anche altri ragazzi, come Shawn e Hurley per esempio, sarebbero ritornati alle loro rispettive dimore. Suonai al citofono, sentendo già gli schiamazzi dei miei compagni che provenivano dall'interno della casa, e, dopo qualche secondo, il cancello si aprì.

Avanzai timidamente nel cortile, per poi bussare alla porta. Questa si spalancò ed io mi ritrovai in una stanza immersa nel buio. Ad un tratto la luce si accese, rivelando i miei amici nascosti nei posti più improbabili. «SORPRESA!» strillarono tutti in coro.

Aggrottai la fronte, per nulla colpita. «Ma che razza di sorpresa è?» domandai, scoppiando a ridere «Sapevo già che vi avrei trovato qui...»

«Avanti, sorella, non fare così!» si lamentò Hurley, che reggeva in mano uno spara-coriandoli ed aveva in testa uno di quei cappellini da festa. Mi strattonò per un braccio, avvolgendomi intorno al collo un boa di piume dal colore improponibile.

«E questa schifezza da dove l'hai tirata fuori?» domandai, levandomi quell'aggeggio, disgustata.

Lui si stampò in faccia un sorriso fiero. «Direttamente da Okinawa, sorella!» esclamò «Lo uso sempre durante le feste in spiaggia, è il mio pezzo forte!»

Alzai gli occhi al cielo, scuotendo la testa rassegnata. «Oh, immagino...» borbottai.

Jack si portò una mano sulla pancia, che continuava a brontolare inesorabilmente. «Quando iniziamo a mangiare?» domandò.

«Certo che tu sei davvero incorreggibile!» lo insultò Scott, arrampicato in cima alla scarpiera «Tu pensi sempre e solo al cibo!»

Ci precipitammo tutti in giardino, dove era stato allestito tutto l'occorrente per una grigliata. Aiutai le ragazze a disporre i piatti e le posate in tavola, proprio come facevamo ai vecchi tempi. «Ehi, fratello, il salmone non si prepara così!» Hurley rimproverò Kevin per le sue pessime doti in cucina «Lo stai martoriando!». Scoppiai a ridere quando vidi l'attaccante perdere la pazienza, abbandonando la sua postazione davanti al barbecue -non prima di aver apostrofato Hurley con una buona dose di insulti-.

«Dove starai in Italia?» mi domandò Celia, iniziando un nuovo discorso.

«Uhm... a dir la verità non mi hanno dato troppe informazioni al riguardo...» realizzai «penso che incontrerò la famiglia che mi ospiterà solo una volta arrivata in aeroporto»

«Dobbiamo assolutamente tenerci in contatto ed in continuo aggiornamento!» si raccomandò Suzette ed io le sorrisi di rimando, lusingata dalla sua premura. «Chissà quanti ragazzi carini incontrerai, dovrai raccontarmi tutto!» aggiunse e la mia espressione divenne di totale indifferenza. Ed io che credevo che lo avesse detto perché sotto sotto eravamo diventate amiche...

Scott si avvicinò, brandendo uno spiedino di gamberi a destra e a sinistra. «Mark dice che questo è per te!» esclamò, porgendolo a Candace.

Lei lo guardò con un sopracciglio inarcato. «Mark sa benissimo che sono vegetariana» gli spiegò, lanciandogli un'occhiataccia «Hai sbagliato vittima per il tuo stupido scherzo, mi dispiace»

Proprio in quel momento passò Bobby che, vedendo quella prelibatezza senza un proprietario, la strappò dalle mani di Scott, mangiando l'intero spiedino in un sol boccone. «Ha un sapore un po' strano...» constatò, continuando a masticare «É PICCANTEEEEEE!!» cominciò a strillare, mentre Scott cominciò a ridacchiare.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora