[2.21]

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[CANDACE]
SHAWN O AIDEN?

Una volta in ospedale mi sedetti su una sedia di fianco al letto di Shawn. Nella stanza regnava un silenzio tale che mi stava facendo esplodere la testa. Perché aveva rischiato tanto? Per fortuna il dottore ci spiegò che il suo non era un infortunio grave e che, tempo qualche giorno, si sarebbe ripreso completamente.

«Siamo sicuri che sia stato proprio lo Shawn che conosciamo ad andare a prendere quella palla?» fu Celia la prima a parlare. Alzai leggermente la testa per seguire meglio il discorso. «Il suo viso... metteva i brividi» andò avanti.

Spalancai gli occhi, vedendo passare tutte le immagini che riguardavano l'attaccante nella mia testa come un film. «Anche contro la Epsilon ho notato che fosse parecchio agitato. Quando passa dalla difesa all'attacco sembra un'altra persona» continuai «Non ci ho mai dato troppo peso, ma adesso che ci penso l'altra sera mi ha chiesto se lo avessi trovato strano. Aveva bisogno di aiuto, era così evidente...» dissi a testa bassa.

«Forse l'allenatrice è a conoscenza di cose che noi non sappiamo» affermò Jude con estrema freddezza.

«Non penso che abbia più senso tenervelo nascosto» concordò l'allenatrice «Shawn aveva un fratello» disse.

Spalancai gli occhi. «Aiden...» pronunciai a bassa voce, ricordando la conversazione che avevamo avuto la sera prima.

Quando vidi la donna annuire, una serie di teorie terribili mi attraversarono la mente. Shawn aveva davvero un fratello. «Giocavano a calcio insieme. Shawn era un difensore, mentre Aiden era un attaccante. Shawn rubava la palla alla squadra avversaria, per poi passarla al fratello, che la metteva in rete» spiegò «Per tutti erano la coppia perfetta, almeno fino al giorno dell'incidente...»

«Quale incidente?» domandò Mark, corrugando la fronte.

L'allenatrice sospirò, continuando il racconto. «La loro macchina venne travolta da una valanga mentre stavano tornando a casa da una partita. Shawn venne sbalzato fuori dalla macchina e si salvò, ma i suoi genitori e suo fratello non ebbero la stessa fortuna. Da allora convive con Aiden, in una sorta di sdoppiamento della personalità»

«Come sarebbe a dire "convive"?» chiese Victoria.

«Shawn sente la presenza di Aiden dentro di sé» spiegò.

Posai il mio sguardo sul ragazzo steso sul letto dell'ospedale. Era impossibile per me immaginare tutto il dolore che stesse passando. «Allora, quando tira in porta, è come se fosse Aiden ad attaccare» constatai.

«Esatto, Candace» confermò l'allenatrice «La Tormenta Glaciale era la tecnica di suo fratello» ci raccontò «In questi casi è difficile mantenere il controllo, durante la partita contro la Genesis deve essersi rotto qualcosa nel delicato equilibrio della sua mente... deve essere stato turbato talmente tanto da perdere il controllo»

«Se lei sapeva tutto questo, perché lo ha fatto giocare?» domandai acida «Lei conosceva la sua storia, eppure non si è mai preoccupata di quello che gli sarebbe potuto accadere!» scattai in piedi, inveendo contro l'allenatrice «Ha continuato a farlo giocare, nonostante lui cominciasse a dare dei segni di cedimento. E non solo, non ha nemmeno voluto interrompere la partita contro la Absolute Royal Academy! Se un sacco di ragazzi innocenti sono finiti in ospedale, questa è solo colpa sua!» feci una piccola pausa per riprendere fiato «Quanta gente ancora dovrà farsi male, per soddisfare il suo desiderio di vittoria?!»

Mark mi posò una mano sulla spalla, invitandomi a calmarmi. In quel momento, però, vedevo nell'allenatrice Schiller un nemico ben più grande dell'Alius Academy. Lei aveva messo da parte la sua empatia e umanità per sconfiggere gli alieni, rendendo la salute fisica e mentale dei suoi giocatori una cosa superflua. «Hai ragione» confermò la donna «Il mio compito è quello di farvi vincere le partite» concluse, lasciando la stanza.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora