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[CANDACE]
UN INGRESSO INASPETTATO

«Si può sapere perché diavolo con ci fa scendere in campo?» chiese Nathan per la centesima volta. Eravamo allo stadio, pronti per giocare la partita. Se solo Hillman si fosse deciso a farci scendere in campo...

Invece l'uomo stava lì seduto sulla panchina, senza dare il minimo segno di preoccupazione. Di tanto in tanto si massaggiava la barba e le uniche parole che ripeteva erano "stiamo aspettando una persona". Mi chiesi chi fosse, dal momento che eravamo tutti lì. Poi vidi una figura uscire dal sottopassaggio, il suo solito mantello che gli svolazzava sulle spalle. Era Jude Sharp. Con la divisa della Raimon.

«VOGLIAMO SCHERZARE?!» sbottò Kevin alla vista del capitano della Royal Academy «Ha intenzione di far giocare lui?!» pronunciò con rabbia. Ed il suo odio era quasi comprensibile. Più volte Jude si era dimostrato arrogante, ma ormai avevamo tutti la certezza di quanto fosse cambiato. Da quando aveva voltato le spalle a Dark, era tutta un'altra persona.

«Sono qui per prendermi la mia rivincita contro la Zeus» esordì.

Mark, incapace di contenere l'emozione, si precipitò da lui. «Ben arrivato, Jude» gli strinse la mano, scuotendola energicamente «Sapevo che non avresti gettato la spugna!»

Quelle poche parole del geniale regista fecero addolcire anche lo sguardo di Kevin. «Sembri molto determinato» pronunciò «Non si può negare che tu sia un giocatore molto abile, sei sicuramente un buon acquisto»

«Ora che abbiamo Jude in squadra, segnare alla Farm sarà un gioco da ragazzi!» esultò Sam «Sono super in forma, sento che farò faville!»

«Sam...» lo richiamò l'allenatore Hillman «tu starai in panchina, Jude prenderà il tuo posto». L'espressione del centrocampista passò dalla determinazione alla delusione più totale. Mi sentii dispiaciuta per lui. Era normale che, dopo un nuovo ingresso, qualcuno avrebbe dovuto cedere il suo posto, eppure nascondere la tristezza era quasi sempre impossibile. Era già successa la stessa cosa con Jim, che raramente veniva schierato durante le partite.

Tra lo sconforto generale cominciò il primo tempo. La mancanza di intesa, però, si faceva ancora sentire. Mi chiesi se non fosse giunto il momento di dire loro cosa non stesse andando, per quale motivo non riuscissero più ad eseguire passaggi che prima facevano ad occhi chiusi, fino a quando il mio sguardo non ricadde su una figura sul campo. Jude Sharp era lì in disparte, che osservava i suoi nuovi compagni di squadra con attenzione.

Guardai il mister: l'ingresso di Sharp nella Raimon non era solo dovuto al desiderio di vendetta del regista, lui era la chiave per vincere quella partita. E fu subito dopo che subimmo il primo gol, che la brillante mente della Royal Academy cominciò a dare consigli. «Candace, da quanto è iniziata la partita?» mi chiese Hillman.

Rimasi un po' confusa, non capendo il perché della domanda. Poi diedi un'occhiata alle lancette del mio orologio «Quasi dieci minuti, signore» risposi e l'uomo annuì soddisfatto. In soli dieci minuti Jude aveva capito ciò che gli altri non erano riusciti ad intuire in una settimana di allenamento.

I suoi cambiamenti parevano funzionare alla perfezione, ma nonostante ciò rimaneva un grande problema: non riuscivamo a segnare. Avevamo provato tutte le tecniche micidiali a nostra disposizione e nessuna di esse aveva funzionato. «Nel secondo tempo Kevin giocherà come unica punta» disse Jude, una volta che il primo tempo si concluse. Nessuno disse una parola, relegare Axel lontano dalla porta avversaria suonava come un vero e proprio suicidio. «La Muraglia Infinita è un'ottima tecnica difensiva, ma ha anche lei i suoi punti deboli» continuò il ragazzo «É una tecnica che coinvolge tre uomini, se facciamo in modo che Kevin separi i due difensori centrali, allora non avranno tempo a sufficienza per rimettersi in posizione»

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora