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[CECILIA]IL SOVRANO DI COSA?

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[CECILIA]
IL SOVRANO DI COSA?

Quella mattina mi svegliai ancora più stanca di quanto non fossi già la sera prima. Lanciai un'occhiata al mio telefono, rendendomi conto che si era fatto fin troppo tardi. L'allenatore Travis ci aveva risparmiato l'allenamento di quel giorno, dal momento che eravamo ancora in attesa della partita tra Stati Uniti e Argentina che si sarebbe tenuta da lì a breve.

Mi preparai abbastanza velocemente, infilandomi la tuta della squadra. Quando uscii, mi ritrovai Jude a fissarmi, appoggiato con la schiena al muro proprio davanti la porta della mia camera. «Mi stavi aspettando?» gli chiesi, puntandomi un dito al petto.

«Tu che dici?» ribatté, rivolgendomi un sorriso provocatorio. Dal suo aspetto sembrava stare meglio. Certo, non si poteva dire che fosse la persona più allegra dell'universo, ma comunque sembrava che avesse fatto un passo avanti.

Mi tirò per un polso, stringendomi in un abbraccio. Quando lo vidi avvicinarsi per stamparmi un bacio sulle labbra, gli misi le mani sul petto, guardandomi nervosamente intorno. «Che fai?!» lo rimproverai «Potrebbe arrivare qualcuno!». Non che l'irruzione dei nostri compagni mi preoccupasse particolarmente, ad eccezione di quella di mio fratello, ma sempre meglio non rischiare brutte sorprese.

«Sono tutti in mensa» mi tranquillizzò «e ho messo Autumn a fare da sentinella sulla cima delle scale» aggiunse ridacchiando.

«Hai fatto cosa?!» domandai con voce stridula.

Lui rise ancora più forte, divertito dalla mia reazione. «Lei e Axel ci hanno beccati durante un nostro momento sulla spiaggia» mi spiegò ed io diventati paonazza all'idea che qualcuno avesse scoperto quella che a tutti gli effetti era una relazione segreta «Me l'ha detto qualche giorno fa, quella ragazza si diverte a mettermi in imbarazzo... probabilmente a te voleva riservare un trattamento più gentile, quindi non ti ha detto nulla»

Scossi la testa, immaginandomi la scena. «Autumn è un vero terremoto» constatai, per poi rubare un bacio al regista. «Come ti senti?» gli chiesi, mentre ci avviavamo verso la sala per vedere l'inizio della partita che avrebbe stabilito le sorti del torneo.

«Diciamo che avevi ragione, sto meglio» mi confermò. Mi chiesi se lo dicesso solo per farmi stare tranquilla o se le cose stessero davvero così. Nonostante tutto ciò che aveva combinato, era innegabile che Ray Dark fosse una figura davvero importante per Jude.

«Se una persona ti ha segnato, lascerà sempre un gran dolore quando se ne andrà» dissi con un velo di malinconia «nel bene o nel male...» abbassai lo sguardo, mordicchiandomi il labbro inferiore che aveva preso a tremare.

Jude mi osservò con attenzione, come se stesse cercando di leggermi dentro l'anima. «Parli di tuo padre, non è vero?» domandò, facendomi annuire. Era tanto perspicace sul campo da calcio che nella vita.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora