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[CECILIA]CIAO CIAO INGLESI

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[CECILIA]
CIAO CIAO INGLESI

La partita iniziò e, per la miseria, gli inglesi giocavano davvero bene. Intercettavano senza fatica i nostri passaggi, si muovevano con estrema agilità e precisione, creando diverse azioni pericolose, fortemente incitati dal loro pubblico, che li accompagnava in ogni singolo movimento.

Mi vennero i brividi quando la palla arrivò ai piedi di Edgar. Tutti eravamo a conoscenza del fatto che quello volesse dire una sola cosa: guai in vista. Jack si posizionò sulla traiettoria dell'Excalibur, tentando di indebolire il tiro con la sua Montagna di Roccia, consentendo a Mark di pararlo senza troppe difficoltà.

Ripartire per noi fu a dir poco impossibile. Gli inglesi adottarono uno strano modulo, lo Scudo dei Cavalieri, così, ogni volta che superavamo un giocatore, ce ne trovavamo sempre davanti un altro. Continuare così era un vero e proprio suicidio, era infattibile riuscire a mantenere il possesso palla con un pressing del genere.

I Cavalieri della Regina avanzarono nuovamente, ma, quando furono nell'area di rigore, fecero un passaggio all'indietro. Edgar era nella sua metà campo, completamente smarcato. «Non può provare a tirare in porta da lì...» dissi, non capendo a che razza di gioco stavano giocando «la sua tecnica micidiale perderà sicuramente potenza»

Forse avrei fatto meglio a starmene zitta perché, quando il pallone mi passò accanto, pareva essere più veloce di prima. Questa volta a nulla servirono l'intervento di Jack e il tentativo di Mark di fermare l'Excalibur di Edgar, perché la potenza di quel tiro era talmente tanta che la palla riuscì ad infilarsi in rete.

Mi sentii sfiorare una spalla, sobbalzando a quel contatto inaspettato. «Ho bisogno del tuo aiuto» mi sussurrò Jude «sei tu la chiave per superare lo Scudo dei Cavalieri»

«Io?» domandai, puntandomi un dito sulla faccia. Le sue labbra si serrarono in un'espressione sicura ed io annuii. «Dimmi cosa devo fare» dissi.

Jude chiamò anche Nathan, fondamentale per la sua velocità e coordinazione, per poi spiegare il piano. Consisteva nell'avanzare in linea retta, tentando di superare gli avversari con una serie di rapidi passaggi laterali consecutivi. «É molto importante che riusciate a mantenere la formazione corretta» si raccomandò Jude «Cecilia, quando avrai superato l'ultimo difensore dovrai servire perfettamente uno dei nostri attaccanti, non possiamo permetterci di sbagliare»

«Tranquillo, non mi stai mettendo per nulla pressione...» borbottai, stringendo la mia coda di cavallo.

Il nostro regista mi guardò con il suo solito ghigno, l'unica cosa che era rimasta uguale dai tempi della Royal Academy. «Non ti preoccupare» disse con fare soddisfatto «i miei piani non falliscono mai». Scossi la testa a quell'eccessiva superbia, ma chi ero io per contraddirlo, in fin dei conti?

Infatti, come da programma, riuscimmo ad eludere la difesa avversaria. Passai la palla ad Autumn con una precisione chirurgia, con una traiettoria talmente accurata che quasi mi stupii di me stessa. «Furia Stellare!» si preparò al tiro, ma Edgar si piazzò proprio davanti a lei. Come aveva fatto a rientrare in difesa così velocemente? E che diavolo aveva intenzione di fare?

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora