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[AUTUMN]
IL TRIANGOLO NO, NON LO AVEVO CONSIDERATO

«Bene, fatevi sotto!» gridò Mark saltellando sul posto e preparandosi a bloccare il tiro.

Il primo fratello corse palla al piede e poi se la alzò. Il suo modo di muoversi aveva qualcosa di così familiare, ma allo stesso tempo insolito. Quando vidi il suo tiro cominciare a sprigionare fuoco e fiamme, rimanemmo tutti a bocca aperta.

«Ma quello è il Tornado di Fuoco!» esclamò Jude.

Scossi la testa, senza distogliere lo sguardo dal giocatore della Kirkwood. «Ti sbagli, sta ruotando nella direzione opposta!» ribattei.

Axel mi guardò con un sorriso ebete stampato sulla faccia. «E tu come fai a saperlo?» mi punzecchiò.

«Ti avrò visto eseguire quel tiro un miliardo di volte, è ovvio che me ne sia accorta!» risposi, alzando gli occhi al cielo.

«Io non ci avevo fatto caso...» continuò Jude, spalleggiando l'amico con un ghigno complice «e io sono il genio della tattica Jude Sharp»

Feci spallucce. «Si vede che non sei poi così geniale» dedussi, con tono innocente «e piantatela di fare comunella, voi due!»

Mark riuscì a parare il tiro con la Raffica Esplosiva, ma altri due palloni finirono in rete. «Ma questo è contro le regole! Come posso parare tre palloni insieme? È impossibile!» protestò Mark.

«Ah...» disse Marvin, cacciando via quella lamentela con un movimento della mano «quindi ci stai dicendo che tu non sei in grado di parare tre tiri contemporaneamente?»

«Vuoi dirmi che siete talmente idioti che non vi siete ancora resi conto che durante una partita di calcio il pallone in campo è solo uno?» borbottai, sedendomi sull'erba fresca. Jude ridacchiò, mentre Axel mi diede un calcio come per dirmi di stare zitta.

I tre fratelli si scambiarono uno sguardo, sorridendo malignamente. «E va bene ti accontentiamo: preparati per il nostro Triangolo Z

Proprio mentre si posizionarono per il tiro, però, Nathan si precipitò sul campo con la velocità di un fulmine. «Fermi! Non dovete fare a botte!» esclamò. Mi guardai intorno, confusa. Alcuni dei ragazzi della Raimon ci avevano raggiunti, insieme a Silvia e Candace.

«Fare a botte?» ripeté Mark «Perché dovremmo fare a botte?»

La testa riccioluta di Sam sbucò da dietro la schiena di Bobby. «Ho sentito che dicevi di volerli affrontare e loro hanno risposto che non erano vigliacchi, ho pensato che vi sareste azzuffati!» spiegò con la voce tremante.

«Ma che diamine hai capito?!» chiese Mark, mostrandogli uno dei palloni che erano finiti in rete «A calcio, affrontarci a calcio!» puntualizzò.

Quando vidi la faccia da beota di Sam non riuscii più a trattenermi e scoppiai a ridere talmente forte che tutti si voltarono verso di me. «Mark che fa a botte con qualcuno?» domandai «Ma se ha i sensi di colpa per una settimana ogni volta che uccide una zanzara!». Tralasciando la mia esagerazione, le cose stavano proprio così: come si poteva pensare che Mark, l'essere più innocuo dell'universo, potesse venire alle mani con qualcuno?

Candace guardò Sam con il viso rosso dalla rabbia. «Ci hai fatto prendere uno spavento!» lo rimproverò.

«Infatti, mi ero preoccupata perfino io» si aggiunse Nelly, che era appena arrivata con la sua solita limousine. «Ed è anche logico se consideriamo il fatto che ho la responsabilità della squadra» incrociò le braccia al petto, osservando con attenzione la scena sul campo.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora