✧ primo volume di ʟᴇɢᴇɴᴅ ᴇʟᴇᴠᴇɴ ✧
Quando un gruppo di giovani calciatori inesperti e sognatori si riunisce sotto il nome di squadra di calcio della Raimon Jr. High, nessuno avrebbe mai potuto immaginare che sarebbero diventati i protagonisti di una...
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[AUTUMN] LA TIGRE SI RISVEGLIA
«Benvenuti al secondo turno delle qualificazioni!» la voce dell'instancabile commentatore ci accolse all'interno dello stadio «Oggi si affronteranno l'Inazuma Japan e i Leoni del Deserto del Qatar! Come faranno gli intrepidi giapponesi a superare il vigore fisico e il complesso gioco dei giovani qatarioti?»
Mi passai una salvietta umida sulla fronte. Il destino aveva voluto che quel giorno ci fosse davvero un caldo torrido, talmente tanto che cominciai a sudare ancor prima di scendere in campo. «Cavolo, solo il pensiero di giocare novanta minuti sotto questo Sole mi uccide» commentai, allacciando con cura i miei scarpini. L'allenatore Travis non ci aveva ancora comunicato la formazione titolare, ma era comunque meglio tenersi pronta nel caso mi avesse schierata.
«Che esagerazione, sorella!» mi prese in giro Hurley, bevendo un ampio sorso d'acqua dalla sua borraccia «Dalle mie parti questa non è altro che arietta fresca!»
«Ma non tutti siamo grandi e forti come te, Hurley» rispose Scott, con un velo di ironia «Io, per esempio, sono un fanciullino taaaanto delicato!»
Alzai gli occhi al cielo, astenendomi dal commentare la battuta del piccolo difensore. «Non tutti siamo abituati a vivere ad Okinawa, Hurley» gli feci notare, per poi indicargli la panchina con un cenno di capo «Guarda Shawn, sembra che si stia per squagliare da un momento all'altro»
«Grazie del supporto, Autumn!» replicò il ragazzo che, abituato alle rigide temperature dell'Hokkaido, aveva una voce affannosa.
«Salve, capitano Evans» il capitano avversario si avvicinò a noi, facendoci balzare tutti dallo spavento. Nessuno di noi sembrava essersi accorto del suo arrivo, era letteralmente sbucato fuori dal nulla. «Sono onorato di fare la vostra conoscenza. Mi chiamo Bilal Kalil, capitano del Qatar» si presentò, chinando gentilmente il capo «Mi auguro che la partita di oggi si possa concludere senza spiacevoli imprevisti. Che la fortuna possa sorridervi» disse, prima di congedarsi.
Sbattei le palpebre più volte per realizzare ciò che era appena successo. «Certo che più andiamo avanti e più gente strana incontriamo...» commentai, ma tacqui all'istante appena vidi il mister avvicinarsi a noi.
Alla fine la formazione si rivelò essere la stessa della partita inaugurale. Come al solito mi ritrovai al centrocampo con Axel, con il quale mi scambiai uno sguardo deciso. In tutte le partite che avevamo giocato insieme, non si era mai rivelato essere un giocatore dalle troppe parole sul campo, ma si limitava ad osservare e agire. Ed osservava davvero tanto, con un'attenzione scrupolosa, quasi al limite del maniacale.
Per i primi minuti non capii esattamente che cosa ci fosse di così minaccioso nei nostri avversari. Non avevamo problemi a vincere gli scontri corpo a corpo, in più riuscivamo a costruire delle azioni davvero pericolose. Infatti, proprio nei primissimi minuti di gioco, riuscii a segnare con la mia fidata tecnica del Bagliore Solare. Inoltre, Nathan aveva appena segnato un gol davvero sbalorditivo, tirando in porta direttamente da calcio d'angolo. Nello stadio si sollevò un boato talmente forte che per un attimo credetti di aver sentito anche le terra tremarmi sotto i piedi.