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[AUTUMN]MARK E LE SUE FANTASTICHE IDEE

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[AUTUMN]
MARK E LE SUE FANTASTICHE IDEE

«Uno pneumatico...» dissi tra me e me «come diavolo faccio a trovare uno pneumatico in piena notte?!» continuai a lamentarmi, constatando che ormai era più di un'ora che giravo a vuoto.

Mark aveva proposto di dividerci, così avremmo fatto più "in fretta". Eppure, nonostante avessi guardato in lungo e in largo, non vi era nemmeno un'ombra di uno pneumatico. Non mi stupii particolarmente, mica cadevano dal cielo!

«MANO DI LUCE!» sentii urlare in lontananza, seguito da un forte bagliore e poi un grande tonfo. Percepii quell'avvenimento come un chiaro segnale di allarme, così corsi in quella direzione, convinta che il nostro portiere si fosse cacciato in qualche guaio.

«Rappresentativa giapponese, hai detto?» sentii pronunciare, nel momento in cui arrivai sul posto.

Mi poggiai le mani sulle ginocchia, per recuperare fiato. «Mark, mi spieghi cos'è il casino che ho sentito?» gli chiesi, ma quando alzai la testa vidi un paio di occhi blu fissarmi «Paolo?»

Il ragazzo mi raggiunse, stringendomi in un abbraccio. «Autumn, da quanto tempo!» rise, scompigliandomi i capelli «Cosa aspettavi a dirmi che eravate arrivati anche voi?!»

«Siamo atterrati proprio oggi pomeriggio» gli spiegai, dandogli qualche colpetto affettuoso sulla schiena «Ti avrei sicuramente chiamato domani mattina!». Spostai lo sguardo sul portiere, che ci stava fissando con la bocca dischiusa. «Vedo che hai già conosciuto Mark, il nostro capitano» feci le dovute presentazioni «Mark lui è Paolo Bianchi, attualmente è il capitano della rappresentativa italiana»

I due si strinsero la mano, guardandosi con ammirazione. «State tutti bene, ragazzi?» domandò un vecchietto, scendendo dal furgone che era inchiodato in mezzo alla strada «Siete spuntati così all'improvviso!»

Solo in quel momento notai la gomma di un camion ai piedi di Mark. «Potrebbe prestarmi questo pneumatico?» chiese Mark, indicandoglielo e non preoccupandosi di rispondere alla domanda dell'uomo «Mi serve per i miei allenamenti!» aggiunse immediatamente, notando l'espressione confusa del suo interlocutore.

«I tuoi allenamenti?» gli fece da eco Paolo, con aria scandalizzata, per poi piegarsi verso il mio orecchio «Non è un po'...»

«Strano?» terminai la domanda al suo posto «Sì, è decisamente strano» ridacchiai, ripensando alla prima volta che avevo visto Mark allenarsi in quel modo.

Il vecchio non oppose resistenza, anzi, si rivelò essere parecchio gentile. Regalò la gomma a Mark, offrendoci anche di riaccompagnarci sulla spiaggia con il suo furgone. «Siete sicuri di non aver bisogno di aiuto?» ci chiese, osservando me e Mark trafficare con la corda che gli aveva dato Silvia.

Presi un grande slancio, arrampicandomi sul ramo della pianta che avevamo scelto come una scimmia. «Non si preoccupi, ormai appendere copertoni alle palme è diventato il nostro lavoro!» ironizzai, stringendo saldamente la corda, mentre Mark e Paolo tenevano lo pneumatico sollevato da terra.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora