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[AUTUMN]ZOOLAN NON HAI PIÚ SCAMPO

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[AUTUMN]
ZOOLAN NON HAI PIÚ SCAMPO

«VI SEMBRA QUESTA L'ORA DI TORNARE?!» ci aggredì all'istante Candace, appostata proprio davanti alla porta d'ingresso. «Vi avremo chiamati almeno mille volte e vi abbiamo cercato ovunque!» continuò, incrociando le braccia al petto per evidenziare ulteriormente il nostro essere irresponsabili «Dove vi siete cacciati?!»

Quell'accoglienza non fu delle più piacevoli, soprattutto considerando il fatto che avevamo appena commesso una decina di crimini differenti. Se solo Zoolan ne avesse avuto la possibilità, probabilmente ci avrebbe fatto a pezzetti e dati in pasto ai suoi cani. Mark sbuffò, gettandosi sul divano con un gesto teatrale. «Ma siamo tornati sani e salvi, no? Dovresti essere contenta!» disse con un tono volutamente leggero, cercando di stemperare la tensione. Ma Candace non si lasciò ingannare così facilmente.

«Ci siamo infiltrati nella residenza di Zoolan per rubare delle informazioni» rispose Cecilia con tranquillità, sfilandosi la giacca e buttandola con noncuranza sull'appendiabiti all'ingresso. A quelle parole perfino Caleb - universalmente riconosciuto per fregarsene di tutto e di tutti - drizzò la testa. «Cosa avete fatto?!» scattò in piedi, guardando la sorella con un'espressione arrabbiata.

Lei fece spallucce, sorpassandolo per buttarsi su una delle poltrone in salotto. «Non è stata una mia idea!» si giustificò prontamente. «In realtà sì...» borbottai, nascondendo un sorrisetto furbo. «Non credevo foste così idioti da prendermi sul serio!» esclamò lei, buttando la testa all'indietro e alzando gli occhi al cielo.

Caleb si voltò verso Jude, puntandogli un dito contro. «E tu? Che hai da dire a tua discolpa?» gli chiese, visibilmente irritato. Il ragazzo alzò le spalle, sfoggiando un sorriso di circostanza. «Solo che abbiamo ottenuto quello che cercavamo. E senza troppi danni collaterali» rispose, cercando di minimizzare.

Provai a dileguarmi da quelle accuse e dall'imminente litigio gemellare, se non fosse che mi ritrovai una figura davanti a bloccarmi la strada. Una bellissima figura, a dir la verità. «Ehi, Axel, come va?» domandai con un sorriso tirato, consapevole della ramanzina che mi sarebbe toccata «Io sono molto stanca quindi credo che andrò a let-»

Lui mi afferrò prontamente per il polso, obbligandomi a ritornare sui miei passi. «Tu non vai da nessuna parte» mi contraddì. Ci fu un breve momento di silenzio, durante il quale Axel si passò nervosamente una mano tra i capelli. Poi, proprio nell'istante in cui mi aspettavo una sua sfuriata, non riuscì più a trattenere un sorriso e scoppiò a ridere. «Sul serio? Siete entrati di nascosto nella dimora di Zoolan?» mi chiese, lasciandomi stordita.

«Ma che cavolo hai da ridere?!» lo rimproverai con un pugno sulla spalla, che non lo fece muovere di un millimetro «La tua ragazza ha appena rischiato di essere uccisa!»

«Avresti vinto il premio come morte più stupida del secolo» continuò a prendermi in giro. Alzai gli occhi a cielo, ma ripensandoci non potei fare a meno di nascondere un sorriso davanti all'assurdità della situazione. Avevamo davvero fatto irruzione nella villa dell'uomo più potente del mondo del calcio. Ed eravamo riusciti pure a farla franca. «E invece sarà Zoolan a potersi vantare del fatto di aver assunto una ventina di uomini che si sono fatti fregare da un gruppo di diciassettenni» mi aggiunsi alla sua risata.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora