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[AUTUMN]
EQUILIBRIO

Cominciai a credere di aver maturato qualche tipo di problema a relazionarmi con le persone, ma credetemi se vi dico che non era sempre stato così. Mi accorsi che le cose non stavano andando per il verso giusto in seguito al mio trasferimento a Tokyo. Tutte le mie vecchie amicizie si erano ormai perse e inspiegabilmente non ero ancora riuscita a farmene di nuove. O meglio, c'ero riuscita, ma c'era sempre qualche intoppo. Avevo conosciuto un sacco di gente, questo è vero, tuttavia quelli che reputavo amici erano davvero pochi.

Avevo un migliore amico. E dico avevo perché beh, era sparito nel nulla. Sapevo dove trovarlo, certo, ma lui non sembrava essere intenzionato a vedermi -e la cosa era reciproca-. C'era poi un'altra persona il cui solo pensiero mi metteva in difficoltà: Axel Blaze. Diavolo, quel ragazzo era così strano. Io avevo cercato il modo di aprirmi con lui e tutto quello che avevo ottenuto era stato l'essere scaricata con un "non è successo niente di che". Il solo ripensarci mi mandava in bestia. C'era poi stata una cena a casa sua e vi chiederete cos'è successo per farmi inviperire così tanto. Ve lo dico subito... assolutamente nulla. Perché mi ero arrabbiata? Non ne avevo la minima idea. Perché lui inizialmente pareva evitarmi? Non sapevo nemmeno questo. L'unica cosa di cui ero certa è che il fatto che sminuisse ciò che era successo quella sera al campo in centro mi faceva infuriare. A peggiorare la situazione c'era Becco -sempre lui, quell'insopportabile pennuto- che, non chiedetemi come, era riuscito ad origliare il nome dell'attaccante di fuoco della Raimon Junior High durante uno dei miei monologhi che avevano sede nella mia stanza. Fatto sta che "Axel" pareva essere diventata la sua nuova parola preferita, dal momento che la ripeteva da mattina a sera, tormentandomi ulteriormente, anche se in realtà le cose con lui sembravano essere ritornate al loro equilibrio originario.

Mi ripromisi che non sarei rimasta lì a guardare mentre la mia adolescenza andava allo scatafascio e che sarei intervenuta al più presto. E, infatti, ero più che convinta che il vento sarebbe presto cambiato, perché quella settimana avevo finalmente preso la decisione di iscrivermi alla Raimon Junior High. Mentre riordinavo la pila di fogli per richiedere il trasferimento presso la nuova scuola, Lucy accese la tv. Chiamatelo pure caso o fatalità, ma in quel momento era proprio in corso la presentazione delle squadre qualificate per la fase nazionale del Football Frontier. Mi soffermai a guardare i ragazzi, con un sorriso stampato in volto.

«Non vedo l'ora di tornare a giocare seriamente» dissi, sedendomi sul divano accanto a Lucy.

Lei mi lasciò una carezza sulla testa. «É da molto tempo che non ti vedevo così felice» asserì e io non potei fare a meno che darle ragione. Con Ray Dark in prigione, parte dei miei problemi sembravano essersi risolti.

«E come ultima squadra scolastica partecipante...» sentii pronunciare al telecronista «Ci è stata da poco confermata la partecipazione su invito della Zeus Junior High»

Spalancai gli occhi, avvicinandomi al televisore. «Non è possibile...» sussurrai «No, non è possibile. Deve esserci uno sbaglio!» cominciai ad alzare la voce. Vidi la ragazza che reggeva il cartello della scuola entrare nello stadio ma, alle sue spalle, non c'era nessuno dei suoi giocatori. Codardi.

Il mio telefono suonò: Dark. Mi portai il telefono all'orecchio furiosamente. «Come è possibile? Dovresti essere in carcere!» gridai contro la persona che mi stava chiamando.

Lo sentii ridere dall'altro capo del telefono. «Insufficienza di prove. Tra un quarto d'ora voglio vederti all'allenamento» e chiuse immediatamente la chiamata.

Presi i fogli che stavo sistemando con cura e li strappai, riducendoli in brandelli, per poi gettarli nel cestino. Ecco la cruda verità: per quanto io potessi sforzarmi non mi sarei mai liberata di Ray Dark. La rassegnazione cominciò ad impossessarsi del mio corpo, mentre come un automa mi dirigevo in camera a prepararmi per l'allenamento. Notai lo sguardo preoccupato di Lucy osservarmi dall'uscio della porta, ma non avevo voglia di parlare. Non avrei neanche saputo cosa dire, ad essere sinceri.

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora