[3.4]

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[CANDACE]
TE NE VAI?

Quel pomeriggio, Nelly mi chiese di raggiungerla nei pressi della torre. Chiaramente non avevo dimenticato che doveva parlarmi di una cosa importante. Arrivai lì piuttosto positiva, ma quando incrociai il suo sguardo serio mi incupii all'istante. «Ehi, c'è qualcosa che non va?» domandai subito, notando che continuava a tenere la testa bassa.

«Me ne vado, Candace» disse di getto «Vado all'estero»

Aprii e chiusi la bocca più volte, ma non uscì alcun suono. Perché se ne andava proprio ora? Eravamo ad un punto di svolta, mai la Raimon era stata così in alto prima d'ora. Avevamo l'opportunità di vedere le stelle del calcio mondiale e lei stava per lasciare il Paese?

«Forse è meglio se ti siedi» continuò, indicandomi la panchina «Devo raccontarti una cosa». Solo in quel momento notai come stesse torturando una cartelletta che teneva tra le mani. Doveva contenere qualcosa di estrema importanza, dal momento che era imballata come se al suo interno ci fossero stati dei segreti di Stato.

Feci un grande respiro, prendendo posto sulla panchina. «Ti ascolto» la incoraggiai, una volta che la ragazza fu seduta accanto a me.

«Ho scoperto alcune cose...» annunciò «riguardo al nonno di Mark...»

«David Evans?» domandai per sicurezza. Non capivo come la sua partenza potesse essere collegata al nonno di Mark. Soprattutto dato che quell'uomo era morto da diversi anni.

«Ecco... potrebbe non essere morto» anticipò ogni mia domanda, come se mi avesse letto nel pensiero. La mia bocca si spalancò dallo stupore. David Evans era vivo?! Boccheggiai come un pesce, riflettendo su cosa dire. «Ho notato alcune incongruenze mentre facevo qualche ricerca questa estate. É per questo che ho scelto di partire per indagare» mi spiegò e poi mi lanciò uno sguardo preoccupato «Non dire nulla a Mark, ti prego»

Le appoggiai una mano sulla spalla per rassicurarla. Se questo era il suo desiderio allora non avrei detto nulla. Ci avrebbe pensato lei una volta che avrebbe avuto le conferme che stava cercando. «Non preoccuparti, quando partirai?» le chiesi.

«Questa sera, mio padre sta per venire a prendermi per portarmi in aeroporto» rispose «Ti andrebbe di venire anche tu? Mio padre mi riempirà la testa di raccomandazioni ed io ho bisogno del supporto morale di un'amica»

Accettai la sua proposta senza la minima esitazione. Nelly era diventata una delle mie migliori amiche e sicuramente mi sarebbe mancata un sacco. La mia mente mi riportò indietro nel tempo, quando ancora guardava il club di calcio con un'aria schifata e aveva attribuito a Mark il soprannome di Capitan Entusiasmo. Ed ora invece andava all'estero proprio per lui. «Sei sicura di voler partire da sola?» le chiesi, mentre scendevamo le scale per raggiungere la macchina del signor Raimon.

«Mi dispiace, ma devo farlo» sospirò, sistemandosi una ciocca di capelli ribelle dietro l'orecchio «Non volevo andarmene in questo modo, ma, se i rapporti sono veritieri, la vita di Mark cambierà per sempre»

Il papà di Nelly ci salutò allegramente e, in un batter d'occhio, ci ritrovammo in aeroporto. Dopo aver sistemato alcune faccende burocratiche, Nelly si lasciò cadere su una delle sedie lì presenti, in attesa che il suo volo venisse annunciato. «Non vuoi chiamare gli altri?» le chiesi per la milionesima volta «Potrebbero raggiungerci in tempo»

Lei scosse vigorosamente la testa in segno di negazione. «I-Io ho bisogno di scoprire la verità e devo farlo da sola» disse, con le lacrime agli occhi «Voglio fare qualcosa... per qualcun altro. Non mi ero mai sentita così, prima d'ora...»

«Capisco, Nelly» la consolai, stringendola in un abbraccio «Il tuo è un gesto molto bello»

Nelly appoggiò la testa sulla mia spalla, inspirando profondamente. «Sì, Candace» sussurrò «Prenditi cura di Mark... ehm, di tutta la squadra»

𝐄𝐍𝐄𝐌𝐈𝐄𝐒 [𝐈𝐄] || ᴠᴏʟᴜᴍᴇ 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora